Angelina Lanza Damiani versus Aleister Crowley

Ritratto di Carlo La Calce

26 Agosto 2014, 17:06 - Carlo La Calce   [suoi interventi e commenti]

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In riferimento all' articolo relativo alla presenza a Cefalù dell'esoterista Aleister Crowley nei primi del '900, pubblicato da Siciliainformazioni il 25 ottobre 2013 ritrovabile sul seguente link (http://www.siciliainformazioni.com/59609/laltra-cefalu-nei-riti-esoterici-di-crowley-foto), vorrei sottolineare come un'altra importante esperienza filosofico-culturale, orientata in direzione diametralmente opposta, si svolse sempre nella cittadina normanna, sorprendentemente nello stesso periodo.

Mi riferisco alla esperienza letteraria, filosofica e spirituale di Angelina Lanza Damiani.

 

ANGELINA LANZA DAMIANI
(Palermo, 13 febbraio 1879 – Gibilmanna, 14 luglio 1936)

Nata ed educata in una famiglia cattolica appartenente alla colta borghesia palermitana, in cui il culto dell’arte aveva rappresentato forma di vita (il padre era l’insigne architetto Giuseppe Damiani Almeyda - che aveva firmato, insieme a tante opere di grande rilievo, il teatro Politeama Garibaldi a Palermo - la madre era Eleonora Mancinelli, poetessa, figlia del celebre pittore napoletano Giuseppe Mancinelli), fu poetessa, scrittrice, filosofa, mistica rosminiana.

Intensi furono i suoi rapporti con critici, filosofi e religiosi del tempo e per la sua raffinata sensibilità meritatamente occupa un posto di indiscusso rilievo nel nostro panorama culturale a cavallo tra otto e novecento.

Il suo legame con Cefalù (in particolare con Gibilmanna) risale al matrimonio con Domenico Lanza, dottore in Legge e in Scienze naturali, Conservatore dell’Orto Botanico di Palermo, proprietario della casa di Pianetti (la “casa sulla montagna”) la quale tanta importanza assunse nel percorso mistico-spirituale e nell’esperienza artistica di Angelina Lanza.

La “casa sulla montagna”, il vicino antico Santuario della Madonna di Gibilmanna (alla quale la Lanza fu profondamente devota), quel paesaggio pervaso di straordinaria purezza e di incontaminata bellezza sono destinati a diventare quel magico punto di incontro tra il luogo delle cose ed il luogo dell’anima ed è proprio attraverso la percezione di questa intima e misteriosa comunione tra anima e natura che prende forma la poesia di Angelina Lanza, una poesia che è al tempo stesso preghiera e momento di accostamento a Dio, verità assoluta.

Grande fede religiosa, profondo misticismo, intensa spiritualità e toccante interiorità pervadono ogni suo scritto, non disgiunti da una straordinaria forza d’ animo, da un sereno attaccamento agli aspetti positivi e gioiosi della vita e da una sana femminilità consacrata alla famiglia.

Lo spessore ed il carisma della sua figura furono tali che perfino un personaggio discusso e controverso come Aleister Crowley - al centro, come già detto, di un’ esperienza filosofico-culturale di segno diametralmente opposto, vissuta sorprendentemente sempre a Cefalù nello stesso periodo - sembrerebbe esserne stato impressionato nell’inconsapevole, prodigioso, istantaneo incontro che Vincenzo Consolo – nel suo romanzo Nottetempo, casa per casa - colloca, in maniera lirica e suggestiva, nella Cattedrale di Cefalù, inondata di mistica luce, durante la celebrazione del mistero della Resurrezione.

                                                                        Carlo La Calce