5 Novembre 2014, 09:37 - Giuseppe Forte [suoi interventi e commenti] |
Luigi Occhipinti
L'Artista che disegna col fuoco
Nel gennaio del 2003, nel mensile della Diocesi di Cefalù diretto dal Prof. Mario Macaluso "La Rivista", mi sono occupato dell'attività di Luigi Occhipinti che aveva, nel periodo natalizio, allestito una mostra personale di pirografie presso il Circolo Culturale Unione di Cefalù.
Successivamente in occasione di un'altra mostra al Club Arte diretto dall'architetto Mario Gallà, anche l'amico dott. Nicola Imbraguglio, prematuramente scomparso, metteva in risalto le capacità e la bravura artistica e tecnica di Occhipinti.
In diverse occasioni e in molte mostre che vanno dal 1970 in poi, in tanti si sono occupati dell'artista che lasciando il disegno a china, la pittura ad acquarello o a tempera e poi anche l'olio, si è dedicato esclusivamente all'arte pirografica (arte di incidere il legno con uno strumento chiamato pirografo dalla punta arroventata) senza mai perdere, nel cammino della sua attività, la freschezza dei primi impulsi e il vigore istintivo, creando immagini di poetica espressività dove la sincerità del sentimento è l'unica sorgente della sua poesia.
Egli stesso mi ha detto in una piacevole conversazione di qualche giorno addietro: "La mia preferenza è andata alla pirografia perchè è una via di mezzo tra la pittura e la scultura in quanto, incidendo il legno o eliminando con la stilo incandescente la parte superflua, si viene a formare un rilievo anche se modesto con risultati che mi soddisfano particolarmente". Tutta la sua produzione si nutre di amore e di ispirazione, parole oggi fuori tempo, se consideriamo certe aberrazioni che giovani artisti irrequieti ci propinano per opere d'arte con la pretesa di consegnare all'avvenire la nostra fragile esistenza e storia umana. Certamente il "Nostro" è consapevole dei suoi limiti e non gli passa nemmeno fugacemente per la testa l'idea di realizzare col pirografo delle opere d'arte di altissimo livello (non va dimenticato che è un autodidatta), ma ha fatto sempre in modo di esprimersi al meglio cercando di superare giorno dopo giorno, esecuzione dopo esecuzione, le sue capacità tecniche espressive e manifestare le sue emozioni anche limitandosi a dare vita con assoluta libertà e sincerità a semplici composizioni.
Spesso il suo interesse è portato a creare neri profondi dai quali emergono, candide, le parti chiare costituite dalle semplici venature del compensato rigorosamente scelto senza nodi, appena articolato da semplici segni, altre volte le composizioni si articolano con un'alternanza di bruciature che danno corpo ad immagini senza tempo.
Non posso non citare alcune opere complesse con tema religioso. Di particolare interesse sono le Madonne col Bambino ove la dolcezza formale viene accompagnata dalla ricerca psicologica e dalla intensa espressività dello sguardo. L'espressione si fa tenera, morbida, sfumata, trasformandosi in azione fisica e sentimentale. Gli effetti di luce vengono utilizzati per impregnare i volti di contenuto psicologico dove natura e sentimento si compenetrano raccontando con distensione una storia intimamente vissuta.
Non sono da meno le numerose rappresentazioni con l'effige del Crocifisso, tante volte realizzate su vecchie tavole di legno che, consunti dal tempo, acquistano con gli appropriati neri solchi delle bruciature un fascino particolare trasmettendo una forte emozione e partecipazione al dramma del "Giusto" condannato a morte per redimere l'intera umanità. Un sentimento profondamente religioso che si rispecchia e si rasserena, purtroppo assopito dal fragore del nostro tempo, pervade queste creazioni che parlano di amore al cuore indurito dell'uomo.
Non vanno tralasciate le numerose vedute della "Nostra" città che Occhipinti, nativo di Modica, innamorandosene non ha più lasciato da quando nel 1958 vi ha messo piede per motivi di lavoro.
Il panorama, il lavatoio medievale, la marina con barche e pescatori, il duomo normanno, la chiesa di Santo Stefano, Piazza Garibaldi con la chiesa della Madonna della Catena, le viuzze più caratteristiche con personaggi che sbucano dalle antiche abitazioni ricche di storia e di tanta umanità intenta a darsi una mano per affrontare dignitosamente il vivere quotidiano, fiori, nature morte, segni zodiacali, ritratti, santi e tanti altri soggetti caratterizzano le sue numerosissime pirografie che, in quelle più recenti, ha impreziosito con campiture cromatiche.
A volte indulge sul particolare, creando l'effetto desiderato con intelligente precisione, mettendo in evidenza parti che arricchisono l'opera e danno quel profumo pregno di un canto antico alla ricerca delle memorie e delle sensazioni del passato. Il lirismo pittorico-plastico è reso visibile in ogni tratto e nel chiaroscuro, ottenuto con pressioni diverse della punta infuocata del pirografo, e il silenzio invita alla meditazione e alla poesia.
Il lavoro di Occhipinti è scevro da discorsi intellettualistici e senza la maschera di un linguaggio erudito o inutilmente eloquente, ci porta verso piacevoli immagini con il calore dei sentimenti e con il loro genuino mondo poetico.
Incidendo profondamente il legno o accarezzandolo delicatamente in base alle esigenze figurative, Luigi Occhipinti riesce a far venire fuori la più viva e sincera espressione della quotidianità toccando l'anima e il sentimento del fruitore, così come è possibile apprezzare nelle foto che l'architetto Salvatore Culotta (che non finirò mai di ringraziare per la sua grande disponibilità), con professionalità e sapienza ha scattato per fare da utile supporto alla presente nota.
Cefalù, novembre 2014
Giuseppe Forte
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Commenti
Salvatore Culotta -
Un'arte antica
Un'arte antica
Aggiungo all’intervento di Pippo Forte una breve nota sull’arte della pirografia, considerata, chissà perché, come artigianato e, forse, un gradino sotto le nobili arti della pittura, scultura etc. :
I Cabili, i Tuaregs, i popoli dell'Europa Centrale e dell'America del Sud decorano con incisioni i loro vasellami, i loro oggetti ed i loro idoli. Un tempo la pirografia era una tecnica essenziale; si scavavano persino le piroghe col fuoco, e durante il Medio Evo si incideva il legno allo stesso modo. Questa tecnica era pure una forma di arte grafica: Albert Durer ha pirografato sul legno. In seguito, in Occidente, la pirografia è stata sfruttata unicamente come mezzo per imprimere marchi a fuoco su prodotti di largo consumo (turaccioli, su casse ecc.). La scoperta dell'elettricità nel XX secolo apporta poi una soluzione assai comoda per arroventare lo strumento con cui pirografare; tuttavia, presso di noi, la tradizione non esiste quasi più, o meglio, si è persa e tuttavia merita d'essere ripresa come attività creativa e deve essere considerata senz'altro un'arte, un mezzo d'espressione come tutte le altre discipline grafiche, basta che venga impiegata per dar vita ad un'opera originale.
La pirografia è anche una questione di scala, cioè di punto di vista: da lontano sembra un disegno, da vicino può sembrare un'incisione, quasi un bassorilievo. La luce gioca negli incavi, come sopra ad una medaglia. Il segno risulta differente, secondo il legno lavorato. Con i legni teneri appare più o meno sbavato cioè si estende, e crea tutto intorno una zona bruciacchiata, ed è questo effetto che caratterizza il tratto pirografato. Il calore penetra e si espande nelle fibre del legno. Al contrario con i legni duri il segno risulta ben inciso, secco, brillante e preciso. La pirografia ammette difficilmente il caso, il tratto è quasi sempre voluto e ben calcolato; richiede un'attenzione sempre viva perchè la fibra del legno può far "scappare" la mano. La pirografia è un grafismo: seguendo il gesto che guida lo strumento si ottengono un punto, una linea di punti, dei semi, delle nuvole, si creano degli intagli, delle tracce profonde, dei fondi, saturi, o trasparenti, dei segni iridescenti come un acquarello, come dei tratti d'inchiostro su un foglio di carta inumidito. Ma la pirografia è anche colorazione del legno che si tinge per effetto del calore. La pirografia è un'arte antica.
Ovviamente quelle che precedono sono notizie apprese in rete.