28 Novembre 2015, 22:21 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
L'artemision, ingresso agli scavi di Siracusa
L'uomo che ha tenuto la conferenza “Racconti Paralleli – Architettura contemporanea negli antichi tessuti urbani – Vincenzo Latina e l'esperienza di Siracusa” per encomiabile iniziativa del Rotary Club di Cefalù, è sicuramente un siciliano, essendo nato a Floridia nel 1964, ma è un Siciliano, che ha onorato questa Terra e la sua cultura in tutta Italia e all'Estero.
I suoi numerosi riconoscimenti ottenuti: Premio Internazionale Architetture di Pietra; il Premio Gubbio e infine, nel 2012, la Medaglia d’oro all’Architettura per il progetto sul padiglione d’accesso agli scavi dell’Artemision di Siracusa, per la notevole capacità di intervento su edifici tanto antichi, ne sono la prova inconfutabile.
Quest'Uomo, del quale dobbiamo essere orgogliosi, è venuto a Cefalù per raccontarci la sua esperienza a Siracusa. Non è senza ragione che ho usato il termine “raccontare”. Con la chiarezza e la modestia tipiche delle persone superiori, Egli non ha voluto indottrinarci, ma ci ha raccontato la sua esperienza, perché ne facessimo tesoro per rendere degna del riconoscimento UNESCO la città di Cefalù; per consigliarci come procedere per valorizzare il Bene Cattedrale e come renderlo più fruibile.
Nei suoi Racconti paralleli Egli ci ha presentato il tessuto antico e poi il risultato della sua trasformazione, grazie all'intervento di architettura. Un intervento, che ha permesso quasi una rinascita di resti dell'antica architettura greca e sicuramente una riqualificazione della città storica. Un intervento, che Cefalù e la sua Cattedrale meriterebbero, ma al quale in pochi pensano fra i cittadini e nessuno fra gli amministratori.
Questo pensavo ascoltando Vincenzo Latina, che per un poco mi ha fatto sognare che Cefalù potesse riqualificare il suo Centro Storico attorno alla Cattedrale e a partire dalla chiesa di San Giorgio, protettore dei pescatori, poi lungo la via Mandralisca, per inglobare il Museo omonimo e la chiesa dell'Immacolatella, finendo infine nella piazza antistante la Cattedrale. È stato però soltanto un sogno. Il racconto di Vincenzo Latina resterà, purtroppo, dimenticato, perché non ci sono soldi, essendo il Comune in dissesto. Siamo sicuri che sia un problema di mancanza di soldi e non, invece, di mancanza di idee e di cultura? Ai lettori la risposta.
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