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20 Maggio 2016, 17:58 - Giuseppe Forte [suoi interventi e commenti] |


Giuseppe Rizzo – Pittore (1933 - 23 aprile 2016)
- Per non dimenticare -
È da un mese che Giuseppe Rizzo non è più con noi ed è mio desiderio ricordarlo con una breve nota per non far dimenticate il suo operato d'artista.
La sua repentina scomparsa (il 14 aprile era nel mio studio intento a dipingere un volto di donna), ha lasciato un vuoto profondo in me e i tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato.
Nato a Campofelice di Roccella nel 1933, ma residente a Cefalù da molti anni, lavorò giovanissimo alle poste con la qualifica di telegrafista esperto e poi ai telefoni con incarichi in diverse città siciliane, avendo modo di conoscere molti artisti e avvicinarsi all'arte.
Particolarmente intenso e fruttuoso è stato il rapporto avuto con il pittore Franz Noto (nato a Calatafimi nel 1927), con il quale ha anche condiviso l'abitazione.
Rizzo inizia a dipingere da autodidatta ma, trasferitosi a Palermo, desideroso di approfondire le esperienze da solo acquisite, frequenta la Galleria d'Arte "Il Cenacolo" e lo studio del Pittore Vincenzo Vinciguerra (nato a Caccamo nel 1922) che gli impartisce lezioni di nudo e tecniche pittoriche con particolare attenzione per la pittura ad olio.
Frequenta saltuariamente anche l'Accademia di Belle Arti avendo così modo di conoscere molti docenti con i quali rimarrà legato da sincera amicizia.
La sua crescente passione per la pittura, la sua sensibilità, il modo rispettoso del porgersi, lo fanno apprezzare nell'ambiente artistico palermitano e viene ben presto invitato ad esporre in mostre collettive dove incomincia ad ottenere riconoscimenti e premi per i suoi lavori.
Anche i critici d'arte prendono atto della sua creatività e versatilità e recensiscono, in più occasioni, il suo lavoro. Giovanni Cappuzzo, Francesco Carbone, Tonino Zito, Vincenzo Licciardi, Argento, Ferdinando Russo e tanti altri, si sono interessati alla sua attività, seguendolo oltre che nelle collettive anche in mostre personali che organizza in varie parti d'Italia.
A Cefalù, oltre a partecipare alla prima e alla seconda edizione del simposio (settembre 2014 e 2015) "Cefalù Città Degli Artisti" ideato da Roberto Giacchino, ha anche allestito una personale nella sala congressi "Don Carmelino Serio" della Parrocchia Spirito Santo, dal 28 dicembre 2014 all'11 gennaio 2015, inaugurata dal dinamico parroco Don Giuseppe Licciardi e presentata in catalogo dall'Architetto Pietro Piazza e Mariella Battaglia. (https://www.qualecefalu.it/node/15926)
Era suo desiderio esporre le ultime realizzazioni pittoriche e grafiche (alcune delle quali sono rimaste non finite), presso l'Ottagono Santa Caterina e stava provvedendo a far fare le cornici e a organizzare, invitando i tanti amici, una festicciuola per il suoi 83 anni che avrebbe compiuto il 10 di maggio.
L'amico Giuseppe Rizzo mi sorprendeva, ogni giorno, per la sua grande voglia di fare, per l'impegno che metteva nell'approfondire il disegno e i passaggi chiaroscurali, nel creare i volumi con lo studio delle luci e delle ombre, per la ricerca della combinazione cromatica con il giusto accostamento dei toni.
Frequentando quasi quotidianamente il mio studio, spesso accompagnato dalla sua amabile cagnetta "Lilla", anche se a volte diceva che non aveva voglia di niente, dopo pochi minuti prendeva pennelli e colori e iniziava a dipingere o a disegnare, quasi obbedendo a una forza interiore alla quale non poteva dire di no.
Moltissimi sono i disegni a matita, i carboncini, le sanguigne che eseguiva prima di passare alla tela.
La rappresentazione del paesaggio siciliano, di Cefalù con i suoi angoli caratteristici e con predilezione della veduta della Caldura, della marina, delle barche, di Campofelice con la Torre Roccella, di Collesano (dove ha preso parte ad alcune edizioni della mostra estemporanea che si faceva in estate), con il suo equilibrato adagiarsi di case seguendo la conformazione del terreno, della campagna con i suoi antichi casolari o delle distese di grano, questi erano alcuni dei soggetti da lui preferiti.
Anche la figura umana e i ritratti, nella sua pittura, hanno avuto un ruolo importante, ma non ha trascurato i temi che riguardavano il quotidiano come il faticoso lavoro dei campi visto nelle varie fasi che vanno dall'aratura, alla semina e al raccolto.
Volti scavati di contadini e di anziani che mostrano attraverso le loro profonde rughe, il duro lavoro e il trascorrere incessante e inesorabile del tempo, si contrappongono a delicati volti o nudi di donne che catturano lo sguardo del fruitore per il loro fascino e il loro candore.
E che dire dei tanti clown, portati sulla tela con dovizia di colori e di sfumature, in un clima evocativo, che testimoniano l'atteggiamento critico nei confronti della falsa morale diventando breviario leggero e intenso dove le riflessioni lasciano spazio a divagazioni, a sogni, a pensieri e a suggerimenti?
Anche i motivi floreali e le nature morte ricche di elementi tradizionali, rispecchiano la necessità di esprimere una realtà interiore e il profondo significato della vita. Movimenti compositivi e vibrazioni pittoriche si intersecano mentre realtà e fantasia, obiettività e passione interiore uniscono le istanze di un artista sensibile e attento alla realtà che lo circonda.
Il linguaggio del "Nostro" è una continua ricerca di momenti realmente vissuti o intimamente voluti, non cronaca di fatti ma partecipazione e immedesimazione totale di sentimenti ed espressioni.
Uno spontaneo lirismo poetico unito ad una pacata serenità o velata melanconia, è riscontrabile sia nei paesaggi che nelle figure umane. Il tessuto poetico e descrittivo è costruito dalle semplici e umili cose e la forza del segno o della pennellata creano un'atmosfera emozionale non indifferente.
In alcune opere la morbidezza delle linee e dei colori sfumati mettono in luce la semplicità della sua personalità, coerente nello stile e nella forma.
Tutte le opere realizzate esprimono semplici ma grandi qualità e sintetizzano momenti della lunga storia dell'uomo rivelandone, attraverso i campi del reale, la convenzionale apparenza esteriore e la più reposta dimensione mentale, spirituale e umana.
In suo omaggio, quattro suoi dipinti saranno esposti presso l'Ottagono Santa Caterina dal 19 al 30 maggio prossimo in una mostra collettiva patrocinata dal Comune di Cefalù e organizzata dall'Associazione "Cefalù Città Degli Artisti " di Roberto Giacchino con la direzione artistica di Domenica Ferraro e con la collaborazione di Luigi Aricò, Luigi Occhipinti, Maria Vello e altri.
Altre notizie sull'attività di Giuseppe Rizzo si possono attingere visitando il sito www.maroneum.com (fortemente voluto e messo in atto dal compianto architetto Salvatore Culotta), alla pagina http://www.maroneum.com/pro_galleries/show/giuseppe-rizzo.
La Santa Messa per il trigesimo verrà celebrata da Don Giuseppe Licciardi, presso la Chiesa dello Spinito il 23 maggio alle ore 18.
Cefalù, maggio 2016
Giuseppe Forte
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