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14 Settembre 2016, 11:35 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |


Fu nel giugno del 2012 che, in vicolo Bernava a Palermo, “l’imprevisto idrogeologico” costituito da una “falda acquifera libera” fermò l’avanzamento dello scavo della galleria del passante ferroviario, impedendone la realizzazione degli ultimi 56 metri che mancavano al completamento dell’opera.
A settembre del 2016, dopo oltre quattro anni, in vicolo Bernava è, ancora, tutto fermo.
Come ho scritto altre volte e come fa comprendere assai bene la “sezione idrogeologica schematica” elaborata dal Geologo Pietro Todaro,
nel giugno del 2012 in vicolo Bernava, accadde che, mentre avanzavano i lavori di scavo della galleria, l’acqua ha fatto scivolare all’interno della stessa la sabbia del banco attraversato dalla galleria, svuotando il sottosuolo, decomprimendo il terreno di fondazione degli edifici prospicienti il vicolo e finendo per danneggiarli al punto da renderli inagibili.
Un fatto fisico talmente ineludibile, che, per completare quei 56 metri di galleria, sarà impossibile procedere con lo scavo tradizionale, col quale sono stati eseguiti gli altri 2.000 metri della stessa.
Sarà necessaria l’apertura di una trincea a cielo aperto, profonda circa 30 metri, all’interno della quale sarà realizzata una galleria artificiale, che, una volta ultimata, verrà ricolmata con terra di riporto, sino a quella che era la quota del vicolo.
Il tutto dopo che saranno stati demoliti gli edifici danneggiati ed evacuati quattro anni addietro.
Quanto accaduto in vicolo Bernava è uguale, in tutto, a ciò che il Geologo Prof. Cafiso ha rappresentato nei “meccanismi”, che lo scavo della galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea di Cefalù potrebbe innescare nel sottosuolo dello Spinito.
Se tali “meccanismi” dovessero innescarsi nelle terre incoerenti attraversate dalla galleria di sfollamento, le conseguenze, allo Spinito, sarebbero molto più gravi di quelle del vicolo Bernava.
Per una ragione di fondo.
Pure abbastanza ovvia.
Lo Spinito non è il vicolo Bernava.
Lo Spinito non è un vicolo di 60 metri nel tessuto viario articolato di una grande città.
Lo Spinito è il quartiere più esteso e più popoloso di una piccola città con un tessuto viario asfittico.
Lo Spinito, o parte di esso, non può essere chiuso ed evacuato come il vicolo Bernava.
E dire che il crono programma dei lavori del raddoppio prevedeva che la “chiusura” dello Spinito cominciasse, già, lo scorso 15 marzo.
A protrarla sine die sarebbe stato, poi, un “imprevisto idrogeologico”, che, però, imprevisto non sarebbe dovuto essere.
Se è vero, come è vero, che il Prof. Cafiso ha prefigurato “i meccanismi di scivolamento del terreno incoerente sotto falda” sulla base delle risultanze di sondaggi idrogeologici, che altri non erano, e non sono, se non quelli che avevano fatto eseguire, prima, RFI per elaborare il progetto definitivo della galleria di sfollamento e, dopo, la TOTO per elaborarne il progetto “esecutivo” e quel crono programma dei lavori.
Meno male che ……..
Saro Di Paola, 14 settembre 2016
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