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8 Aprile 2021, 22:15 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |


Ripensando a quest'ultimo anno e ricordando le conferenze stampa di Conte prima e di Draghi ora, mi viene in mente un aforisma di Prezzolini: “In Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio e nulla di più provvisorio del definitivo”. Come non dargli ragione! Sono ormai passati quattordici mesi di pandemia e ancora non abbiamo nulla di definitivo, ma in compenso abbiamo il perdurare delle chiusure e l'assenza non dico di una proficua azione di contrasto, ma persino di dichiarazioni sincere e intelligenti.
Mentre in Gran Bretagna e in Israele hanno posto fine alle chiusure e hanno vaccinato un numero sufficiente di cittadini per allontanare il pericolo del contagio, in Italia siamo ancora fermi alle chiusure, alla didattica a distanza, all'economia ferma, alla mancanza di socialità. Non aggiungo, per carità di patria, il perdurare di un sistema sanitario allo sbando; tanto allo sbando, da non riuscire a svolgere degnamente il suo compito. Anzi, soggiacendo, come sempre accade in Italia, a una forma di familismo e di clientelismo, che lascia alla deriva i più deboli, gli anziani ottantenni, che devono scansarsi per lasciare passare Scanzi.
Per dirla in estrema franchezza, dall'attuale Presidente del Consiglio mi sarei aspettato, o almeno tale era l'auspicio, un forte impulso affinché si vaccinassero i soggetti più fragili, così da consentire una rapida politica di riaperture a rischio calcolato. Soprattutto, per rimettere in piedi l'economia e la disastrata logistica delle vaccinazioni. Invece si è accodato alla linea chiusurista di stampo medievale. A me sembra agghiacciante.
Insomma, per farla breve, Prezzolini ha ancora ragione.
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