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20 Giugno 2021, 22:07 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |


L'Avvocato Massimiliano Mangano, estensore del ricorso al TAR di RFI, lo ha corredato con le foto di alcuni stralci delle planimetrie attinenti la fermata sotterranea di Cefalù.
La foto, che segue, riproduce lo stralcio planimetrico di quella che, ad oggi, è l'ultima versione del tracciato della galleria di sfollamento.
È una versione diversa da quella del "progetto esecutivo" illustrato il 26 novembre 2015 nella sala delle Capriate, rispetto alla quale costituisce variante.
Per fare cogliere la diversità ho trasferito, in rosso, il nuovo tracciato su due stralci planimetrici di quel progetto esecutivo.
Con la maggiore approssimazione possibile.
Ovviamente.
Su tale variante non posso esimermi dal fare alcune considerazioni.
1) il nuovo tracciato è più lungo del precedente e, perciò, interesserà un maggiore volume di sottosuolo, ad una profondità, che, per l'andamento altimetrico dello Spinito, sarà maggiore rispetto a quella della galleria del “progetto esecutivo”.
Il che, per ovvie ragioni di natura geomeccanica, si traduce in maggiori garanzie per la stabilità degli edifici che saranno sottopassati dalla galleria e di quelli viciniori.
Sotto tale aspetto la variante è, o sarebbe, un fatto positivo.
2) La variante per “l’inesistenza di opere in superficie difformi da quelle già assentite con la delibera consiliare del 26/07/2005” non necessita di un ulteriore passaggio pubblico in Consiglio per l’espressione del parere di competenza ai sensi dell’art.7 della L.R.67/81, come l'Avvocato Mangano ha reiteratamente precisato nel Suo ricorso.
Il che è un fatto negativo.
Infatti, è indubbio che, senza la pubblicità che solo il passaggio in Consiglio avrebbe potuto dare alla variante, questa resterà chiusa all'interno di un faldone in un armadio della Casa comunale, lasciando all'oscuro i cittadini interessati, che si potrebbero ritrovare con una galleria sotto le proprie abitazioni senza saperne nulla.
3) Il fatto più negativo, in assoluto, è, però, un altro.
La variante, che, come ho già scritto, ha uno sviluppo planimetrico diverso e più lungo del precedente, prima di essere introdotta nel "progetto esecutivo", avrebbe richiesto sondaggi geognostici in corrispondenza del suo tracciato e nelle aree limitrofe, che, inevitabilmente, risentiranno degli effetti dello scavo della galleria col metodo tradizionale.
Sondaggi che, purtroppo, non sono stati eseguiti.
Ciò significa, ahinoi ancora purtroppo, che NON HA INSEGNATO NULLA quanto accaduto, non a 70 km da Spinito in vicolo Bernava a Palermo, ma ad Ogliastrillo, a distanza di meno di 3 km e nell'ambito dello stesso appalto.
La galleria di sfollamento e tutte le altre opere previste per la fermata sotterranea, sono opere molto più delicate ed impegnative della paratia di Ogliastrillo.
Anzi, per il contesto urbano nel quale ricadono e per le caratteristiche idrogeologiche del sottosuolo interessato sono le più impegnative e le più delicate dell'intero appalto.
Sono opere che potrebbero avere rifluenze tali da precludere, addirittura, la possibilità che Cefalù abbia la sua fermata ferroviaria.
Procedere con tentativi al buio, a tentoni, e quasi "aumma aumma", come si sta procedendo con la variante alla galleria di sfollamento è INACCETABILE.
Dire che le vicissitudini di tale galleria lasciano nello SCONCERTO e nello SCONFORTO è soltanto un EUFEMISMO.
POVERA ITALIA, PAESE DELLE INCOMPIUTE!
Cefalù, 20 giugno 2021
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