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11 Maggio 2022, 23:00 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |


Ho il dubbio che il nostro paese è come un mosaico, con le tessere messe a caso, che non rappresenta nulla. Mi sembra che non ci siano ideali, senso della comunità, valori condivisi, consapevolezza che ci vuole una volontà comune per affrontare problemi che riguardano tutti.
È soprattutto colpa della mediocre classe politica, ma dà anche il suo contributo, grazie alla storia di secoli, la diffidenza verso chi comanda, ora rappresentato da una istituzione comune che si chiama municipio.
La comunanza di intenti, gli ideali di un popolo nascono anche da chi lo guida. Li avevano ottenuti i grandi capi di partito del dopoguerra, quando le convinzioni dei cittadini venivano vissute anche con passione. Poi tutto si è slabbrato, ne hanno la responsabilità i nanetti della politica, che galleggiano sulla società; nanetti che non hanno alcuna consapevolezza del fatto che sarebbe loro responsabilità anche migliorare la convivenza ed ispirare valori comuni positivi con comportamenti e parole. Un leader carismatico sarebbe utile anche in vicende minori, ma utili al paese perché, un esempio tra i tanti possibili, se chiedesse ai cefalutani di investire su una risoluzione degli annosi problemi che affliggono il paese, sarebbe certamente seguito.
Dei tre candidati alla carica di sindaco, uno ha dato già prova, nella qualità di sindaco, di non possedere qualità carismatiche; un altro è stato, nonostante le sue indubbie qualità, un pedissequo seguace del sindaco uscente e da questi viene sostenuto, per cui è spontaneo il dubbio che esso possa avere un carisma capace di mettere ordine alle tessere del mosaico; il terzo ha dimostrato in altri comuni di saper mettere ordine non soltanto alle tessere del mosaico, ma anche ai conti dei due comuni, lasciati senza debiti, nonostante gli investimenti tesi a migliorare i due paesi da lui amministrati.
Per queste riflessioni e senza nulla togliere agli altri due, ho già deciso, fin dalle prime mosse di questa campagna elettorale, di dare la mia fiducia e il mio voto a quest'ultimo. Aggiungo che considero non pertinente l'osservazione che i due comuni da lui amministrati sono piccoli comuni, che non hanno le stesse esigenze di Cefalù. Considero questa considerazione pretestuosa, perché un piccolo bilancio, se bene utilizzato, può dare maggiori risultati di uno più ricco, ma amministrato male. Due esempi possono chiarire meglio: il progetto finanza del potabilizzatore, che non ha dato acqua migliore agli utenti, nonostante le spese pagate per la fornitura di acqua direttamente dai cittadini con le bollette o indirettamente con l'indebitamento del comune; l'assenza di parcheggi sia per i residenti e sia per i turisti. Capisco che di esempi ce ne sarebbero tanti altri, ma già questi due sono sufficienti per togliere credibilità agli altri due candidati.
Considerazioni diverse meritano i candidati al consiglio comunale, ma ancora non ho elementi sufficienti, stante ai silenzi di molti di costoro o alle loro semplici ambizioni di rappresentare i cittadini in detto consiglio comunale. Spero di raccoglierne in un prossimo futuro e tornerò a parlarne. Fermo restando che raramente l’ambizione s’accorda con la bontà; s’accorda piuttosto con l’orgoglio, con l’astuzia, con la crudeltà.
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