Una perla trasformata in cenere

Ritratto di Angelo Sciortino

15 Settembre 2022, 14:17 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Non è facile accettare di vivere in una città ricca di tradizioni e di bellezze naturali, ma purtroppo amministrata male. Amministrata male da oltre un ventennio e ancora, a giudicare dai suoi primi cento giorni, amministrata male dalla nuova Amministrazione.

Per chi, come me, passeggiò per le strade di Cefalù oltre settant'anni fa, tornare oggi a passeggiarvi minacciato da slittini, biciclette elettriche e motorette, è come passeggiare con Virgilio all'inferno. Anzi, è come sentire la voce irritante dei diavoli, emessa dalle marmitte degli scooter, guidati da giovinastri, che accelerano a tempo come a voler ottenere una sinfonia di Beethoven o una sonata di Chopin.

Ci vuole così tanto a far rispettare il Codice della Strada e a impedire la circolazione lungo corso Ruggero? Perché è così difficile poter contare su una buona Polizia Municipale?

Supponiamo, per un momento, di essere usciti incolumi dalla passeggiata. Credete che il pericolo sia finito e che potrete godere in santa pace la vista della Cattedrale tranquillamente seduti su una panchina o ai tavoli di uno dei bar della piazza? Non potrete, perché qualcuno ha deciso di tormentarvi le orecchie e il cervello con la peggiore musica da discoteca con i suoi martellanti bassi.

E allora saliamocene sulla Rocca, lontano da questo caos. Anche qui, però, altre minacce e altre insidie. Torniamo indietro e dedichiamoci al patrimonio artistico: la Cattedrale, il Museo, i palazzi risalenti al '700 e '800, quando non pure al periodo normanno, come il palazzo Maria, che fu voluto da Ruggero II per propria dimora; dimora erroneamente indicata da alcune guide da strapazzo nell'Osterio Magno, che fu voluto dai conti di Ventimiglia per propria dimora. Ma anche questo ultimo tentativo è destinato a fallire: troppi tavoli impediscono di fermarsi ad ammirare facciate, portali e ingressi preziosi.

È quasi l'imbrunire. Meglio raggiungere l'automobile e andarsene via. Quando la si raggiunge è ormai buio, un buio non così fitto da non accorgersi che sul parabrezza c'è un avviso di contravvenzione per divieto di sosta. Presa l'automobile, si decide di raggiungere il comando della PM per pagare. Il traffico caotico fa raggiungere il comando quando i suoi uffici sono già chiusi.

E allora? Allora...mai più Cefalù! Scriveremo soltanto una lettera all'Amministrazione per ringraziarla dell'impegno e della sua capacità di rendere Cefalù qualcosa più di una Perla, un vero e proprio brillante ancora allo stato di carbonio con gli atomi slegati. In una parola, in cenere.