RADDOPPIO FERROVIARIO: la variante che ha protratto l'ultimazione dei lavori entro la fine del 2027

Ritratto di Saro Di Paola

17 Dicembre 2023, 07:25 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nella prima parte della nota, con la quale RFI ha riscontrato la richiesta di informazioni sul raddoppio del Sindaco Tumminello, si legge che nello “scorso giugno è stata formalizzata la variante con un atto che protrae la fine lavori al 2027”.
Tale variante prevede che la TBM, cioè la talpa, che nel mese di marzo del 2022 si è imbucata ad Ogliastrillo e che il 2 settembre dello stesso anno è stata fermata a Figurella, avanzerà in modalità EPB, cioè col fronte in pressione, al fine di evitare sfornellamenti, cioè aperture di voragini in superficie, della stessa natura di quello per il quale Margherita è stata fermata, dopo avere realizzato solo 700 metri, circa, della prima delle due canne della galleria “Cefalù”.
                                                                                                                                                       

Ebbene:
accettando per buono ciò che, scritto nella nota, a mio giudizio, del tutto buono non è, cioè che, "a seguito di una campagna di indagini geognostiche necessaria per la redazione del progetto di variante, è emerso che la causa dello sfornellamento è stata la presenza di pozzi non censiti interferenti con lo scavo della galleria";
e
dando per scontato ciò che, scritto nella stessa nota, a mio giudizio, del tutto scontato non è, cioè che "l'impossibilità di individuare, senza incertezze residue, la presenza di ulteriori pozzi non censiti ha condotto alla determinazione di mitigare il rischio facendo ricorso all'opportunità di avanzare con fronte in pressione (modalità EPB)";
non può non concludersi che "le ulteriori tratte di galleria che presentano condizioni paragonabili a quelle nelle quali si è verificato l'evento del 02.09.2022" sono, proprio, quelle lungo le quali è "impossibile individuare, senza incertezze residue, la presenza di ulteriori pozzi non censiti", e  sono, quindi, tutte quelle che mancano al completamento delle due canne della galleria "Cefalù" che, come ben si sa, hanno uno sviluppo lineare di 13.300 metri circa.

Il che, dal punto di vista della sicurezza della fascia di territorio interessata, ed influenzata, dallo scavo delle due gallerie è ragione di tranquillità.
Per tutti.
Esclude, infatti, la possibilità che si verifichino sfornellamenti e, o, fenomeni di subsidenza tali da procurare danni agli edifici, alle strade ed alle reti di sottosuolo, che in quella fascia ricadono.

C'è, un però.
Purtroppo.

L'impossibilità di individuare, senza incertezze residue, la presenza di pozzi non censiti e, aggiungo io, la presenza di sacche di acque fossili e di vene di acqua corrente, non può non essere ragione di preoccupazione.
Preoccupazione, non di poco conto, per l’impossibilità di escludere sfornellamenti e fenomeni di subsidenza nella fascia di territorio interessata, ed influenzata, dagli scavi per le gallerie e per le altre opere indispensabili per la fermata sotterranea di Cefalù. Scavi, tutti, che, com’è noto, saranno eseguiti con i metodi tradizionali, con i quali non si riescono a mettere in pressione i fronti e gli involucri di terreno a contorno degli scavi medesimi, come, invece, si riescono a mettere con la TBM che avanza in modalità EPB.

Preoccupazione, quindi, per venute d’acqua della stessa natura di quella, che, nel 2012, in corrispondenza del Vicolo Bernava, fermò l'avanzamento dello scavo della galleria dispari del passante ferroviario di Palermo, rendendo necessaria la demolizione di cinque palazzine ed impedendo, sino ad oggi, il completamento dell’opera.
                                                                    
Se venute d’acqua di qualsiasi natura dovessero verificarsi sotto Pietragrossa, Pacenzia, Spinito e Pietrapollastra non vi saranno varianti progettuali che potranno consentire l'ultimazione del raddoppio.

E non solo, come si legge nella nota di RFI, entro la fine del 2027, che è, già, scadenza diversa da quella della fine di aprile del 2027, annunziata da Schifani, www.qualecefalu.it/node/24734, con la dichiarazione resa al termine dell’incontro a Palazzo D’Orléans dello scorso 20 novembre con i rappresentanti della ToTo, di Rfi e di Italferr e con i Segretari generali di Fillea Cgil Palermo, Filca Cisl Palermo Trapani e Feneal Uil.
Il che è, quantomeno strano, se, come si legge nella stessa nota, l’atto che l’ha protratta alla fine del 2027 era stato formalizzato già nel precedente mese di giugno .

Saro Di Paola, 17 dicembre 2023