La "Super A.M.A.P.", il SUPER A.T.O. e CEFALU' nel MARASMA IDRICO

Ritratto di Pasqualino Turdo

14 Marzo 2024, 11:38 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Pubblico di seguito l’intervento che ho svolto, ieri, nella sessione straordinaria ed urgente del Consiglio comunale convocata per la “trattazione delle problematiche connesse alla gestione del S.I.I. da parte dell’AMAP anche a seguito dell’emissione delle relative bollette .”

                                                                    
                              

Signor Presidente, Signor Sindaco e colleghi Consiglieri
Peccherei di presunzione se mi addentrassi negli aspetti giuridici della vicenda legata all’emissione, da parte di AMAP, delle fatture del Servizio Idrico Integrato agli utenti di Cefalù.
Non ho, infatti, quelle necessarie ed indispensabili competenze, di cui gli esperti in Diritto si avvarranno per difendere, nelle giuste sedi, gli utenti che a loro si rivolgeranno per avere tutelati i propri interessi, troppo palesemente violati nelle fatture emesse da AMAP.

Col mio intervento, mi limiterò ad illustrare il convincimento al quale sono, personalmente, pervenuto, su quelle che nel tempo, a mio giudizio, sono state le ragioni politico-amministrative della vicenda che, nel 2024, la nostra Città sta vivendo e subendo pesantemente.

Essendo Consigliere comunale da poco meno di due anni, per pervenire al mio convincimento son dovuto andare indietro nel tempo sino ad arrivare al 2011, quando a gestire il S.I.I. era Acque Potabili Siciliane.
Mi sono documentato, sugli atti politico-amministrativi pregressi, ho “studiato”.
Come qualcuno, mi ha suggerito dopo il mio intervento sulla prima relazione del Sindaco Tumminello sull’attività della sua Amministrazione, quasi che, prima d’intervenire in quest’aula io non studi e venga ad improvvisare.

Il primo atto politico-amministrativo nel quale mi sono imbattuto è stato  
L’interpellanza urgente con risposta scritta e orale
, che il capogruppo del Partito Democratico, Rosario Lapunzina presentò al Sindaco Guercio il 02/02/2011.

Leggo testualmente:
Il sottoscritto Rosario Lapunzina n.q. di capogruppo del Partito democratico,
premesso che
1.Che il Consiglio Comunale di Cefalù, con propria deliberazione, ha impegnato il Sindaco e l’Amministrazione Comunale:
a) “a porre in essere tutte le iniziative idonee volte ad ottenete la ripubblicizzazione della gestione della gestione del servizio idrico e la restituzione delle reti al Comune di Cefalù”;
Considerato
- che ad oggi nessuna iniziativa è stata posta in essere, dall’Amministrazione comunale, per dare seguito asl deliberato del Consiglio Comunale;
- che si è potuto constatare che, nonostante ripetute sollecitazioni da parte dello scrivente, ad oggi la società Acque Potabili Siciliane s.p.a. un efficace servizio di assistenza e di informazioni e che, presso lo sportello di Via Aldo moro, la presenza di una unica unità di personale costringe i numerosi cittadini ad estenuanti attese che hanno inizio sin dalle prime ore del mattino;

interpella la S.V. per conoscere:
1. Per quali motivi l’Amministrazione non ha ottemperato, fino ad ora alle richieste del consiglio Comunale;
2.Se nella prossima riunione della Conferenza dei Sindaci dell’ATO idrico 1 di Palermo l’Amministrazione di Cefalù intenda dar voce alle richieste che provengono dai cittadini di Cefalù e dal Consiglio Comunale, battendosi per ottenere la restituzione degli impianti e impedendo che si realizzi disegno di creare una “super A.M.A.P” che gestisca l’intera rete idrica dei comuni dell’A.T.O. idrico, crando incalcolabili danni alle esangui casse comunali e ai bilanci delle famiglie.”

Il secondo atto è stato il Comunicato Stampa,  datato 23/09/2011, dello stesso Capogruppo del PD.
Comunicato stampa
“il Lodo provvisorio con cui, il Collegio Arbitrale ha rilevato la risoluzione “ope Legis” del contratto di gestione con la Società Acque Potabili Siciliane, azzera definitivamente un percorso sbagliato, attraverso cui si è inteso privatizzare un bene primario come l’acqua, con procedure assai discutibili, senza alcun giovamento per i cittadini sui quali si sono, viceveraa, riversati i costi di una gestione fallimentare.
Nel momento in cui ci si può rallegrare, per la concreta possibilità che l’acqua torni alla gestione dei comuni, sinsoli o associati, rimane forte la preoccupazione per le pesanti ricadute che questa sciagurata gestione rischia di lasciare, in termini di debiti per quegli enti pubblici che, inopinatamente, avevano deciso di cedere gli impianti.”


A scanso di equivoci e di speculazioni di parte, preciso che, se ho citato i due atti non è stato per attribuire colpe e responsabilità ad alcuno.
E’ stato, soltanto, perché oggi, dopo 13 anni, da Consigliere comunale quegli atti li condivido appieno.

A mio giudizio, infatti, forniscono la chiave per comprendere le ragioni politico-amministrative, per le quali, nel 2024, la Città dopo essere venuta a capo del marasma contabile, è piombata nel marasma idrico, che si sarebbe potuto evitare se si fosse battuta per ottenere, cito dall’interpellanza, la restituzione degli impianti impedendo lo scellerato disegno di creare “una super AMAP, che gestisca l’intera rete idrica dei Comuni dell’ATO creando incalcolabili danni ai bilanci delle famiglie.

Una “Super A.M.A.P.”  per un SUPER  A.T.O., che è entità ben diversa dall’ A.T.O. concepito dalla Legge Galli, e che dovrebbe far collimare gli interessi del S.I.I. in due Comuni quali, solo per fare due nomi, sono Pollina e Balestrate, lontanissimi tra loro e con problematiche idriche assolutamente diverse, che, a loro volta,  sono assolutamente diverse da quelle di Cefalù.
Che dotata com’è del fiume d’acqua sotterraneo che sfocia a Presidiana, dotata com’era del potabilizzatore e sul punto di essere dotata di un nuovo depuratore dei reflui, da sola, costituiva un ATO, nel quale la gestione del SII sarebbe potuta rimanere garantita ed autonoma, come garantita ed autonoma è rimasta in otto Comuni, se non ricordo male, molto vicini a Cefalù.

Perché, come si legge nella recentissima sentenza, n° 36 del 18 gennaio 2024 del TAR ABBRUZZO, cito,  la gestione autonoma costituisce un’eccezione alla regola generale della gestione unica laddove vi sia una dimostrazione di efficienza che verrebbe persa nella gestione aggregata.

Ed a Cefalù, i presupposti affinché la gestione autonoma fosse efficiente vi erano tutti:
fonte di approvvigionamento, che per essere a chilometro zero, la privilegiava rispetto alla quasi totalità degli altri Comuni che hanno bisogno di un acquedotto di adduzione  esterno,
potabilizzatore comunale in esercizio,
e nuovo depuratore comunale prossimo alla realizzazione.

Della rete idrica interna non faccio cenno.
Non è, infatti, elemento che incide sulla valutazione dell’efficienza del SII.
Fatiscente e colabrodo era prima, quando a gestirla sono stati il Comune ed APS, fatiscente e colabrodo è rimasta ora che a gestirla è  AMAP,
fatiscente e colabrodo resterà, chissà ancora per quanti anni.

A Cefalù come nella generalità dei Comuni del SUPER  A.T.O..

Dopo aver detto di quelle che, a mio giudizio, sono state le ragioni politico-amministrative del marasma idrico nel quale è piombata la Città di Cefalù e che i suoi abitanti stanno subendo, nel ricordare che come gruppo “InnoviAmo Cefalù” già nello scorso novembre avevamo chiesto di discutere della complessa vicenda in quest’aula alla presenza dei rappresentanti di AMAP, non posso non dire quale, dal mio punto di vista, sarebbe la soluzione ottimale della vicenda, che per essere tale non può gravare sulle tasche dei cittadini.

E’ ben lungi da me la volontà di risultare populista, però, affinché la soluzione risulti tale, perché giuridicamente ineccepibile, non può non prevedere:
1- l’annullamento delle fatture già emesse dall’AMAP, con sostituzione delle stesse con una FATTURA UNA TANTUM per i consumi pregressi, non prescritti, di un importo minimo tale che gli utenti possano pagarla tutti e ben volentieri;
2- la richiesta da parte di AMAP agli utenti della lettura al contatore aggiornata ad una data da concordare, nell’impossibilità per AMAP, di fare la lettura diretta dei contatori, con l’eventuale precisazione che l’utenza non ricade in zona servita dalla rete fognaria;
3- la ripresa della regolare emissione delle fatture dopo l’acquisizione delle letture  da parte di AMAP;
4- il rimborso da parte di AMAP degli importi che gli utenti hanno già pagato, defalcandolo dalle fatture dei consumi nei mesi a venire.

Concludo, manifestando la mia totale disponibilità a sostenere il documento che il Consiglio dovesse adottare per tutelare l’interesse generale di tutti gli utenti di Cefalù.

Pasqualino Turdo, Consigliere comunale
 

Commenti

Caro Turdo,io aggiungerei anche un dato di fatto: ma è mai possibile che AMAP risparmi sui costi del personale a nostre spese? All'ufficio ci sono solo due impiegate e pure lente, non c'è personale che vada a leggere i contatori. Ma davvero hanno scambiato gli utenti per loro servi? Sono andato più volte all'ufficio di Via Umberto I, ma l'attesa media era di sei ore. Secondo l'AMAP io dovrei fare una coda di sei ore? Ma stiamo scherzando? N.B. Ho, secondo le indicazioni del Vice Sindaco, mandato la documentazione on line, ma ancora non si sono degnati di rispondere.