2 Novembre 2024, 08:11 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Quanto accaduto negli ultimi giorni allo Spinito lascia intuire, con buona approssimazione, quanto d'altro potrà accadere al primo passaggio della talpa sotto la restante fascia collinare dallo Spinito al Vallone Sant'Oliva e quanto d’altro accadrà al secondo passaggio della talpa medesima.
Un quantum che si aggiungerà al quanto già accaduto, che, vivaddio, così ha scritto la ToTo, è “in linea con quanto progettualmente atteso e nei limiti di quanto progettualmente previsto ed ammesso”.
Quanto sarà accaduto a seguito del doppio passaggio della talpa sarà il prezzo che Cefalù avrà pagato per avere chiesto a RFI, e da RFI ottenuto, che le gallerie dei due binari venissero dislocate laddove vennero, e sono, disegnate, al solo fine di essere compatibili con una fermata sotterranea raggiungibile dall'attuale stazione.
E cioè, planimetricamente, ad una distanza di circa 300 metri dalla banchina principale dell’attuale stazione e, altimetricamente, ad una profondità di circa 12 metri rispetto a questa stessa banchina.
Distanza e profondità maggiori sarebbero state improponibili per i viaggiatori.
Ciò perché avrebbero reso più disagevole di quanto lo è il tragitto previsto per arrivare ai treni dalla banchina principale dell’attuale stazione e viceversa.
Tale prezzo non sarà, però, quello complessivo, che Cefalù si ritroverà sul conto.
Ad esso, infatti, dovrà essere aggiunto quello, a mio giudizio più esoso, che Cefalù pagherà per la realizzazione, con metodi tradizionali delle gallerie, della lunghezza di circa 1.500 metri, indispensabili per la fermata sotterranea.
Come si ricorderà, infatti, www.qualecefalu.it/node/24473 , il tracciato originario del raddoppio ferroviario tra Ogliastrillo e la stazione di Castelbuono, che, a metà degli anni ottanta del secolo scorso, le Ferrovie dello Stato avevano sottoposto al voto del Consiglio Comunale di Cefalù e sul quale il Consiglio aveva espresso, all’unanimità, il suo voto favorevole, era quello, che, nella planimetria che segue, ho disegnato in verde, ovviamente, con il grado di approssimazione consentito dalla scala della planimetria medesima.
Era un tracciato che prevedeva la stazione ad Ogliastrillo, che si sviluppava tutto in galleria e che, nella complessità idrogeologica del sottosuolo da Ogliastrillo a Fiume Carbone, già acclarata nel corso dei lavori di realizzazione delle gallerie autostradali, sottopassava il territorio di Cefalù ad una distanza e ad una profondità, rispetto al sedime degli edifici che hanno finito per saturare la predetta fascia collinare da Spinito al Vallone Santi’Oliva, tali che avrebbero reso remotissimo, se non del tutto scongiurato, il rischio di danni a quegli edifici.
Successivamente all'approvazione del Consiglio, il tracciato venne modificato in quello che, nella stessa planimetria, è segnato in rosso-arancio.
Ciò per far sì che "Cefalù non avesse una stazione qualunque ad Ogliastrillo" ma ne avesse una "di tipo metropolitano, nel cuore del centro urbano, come quella di Sanremo".
Come sostenevano gli esponenti del Comitato cittadino "Cefalù Quale Ferrovia", che si erano intestati la campagna per modificarlo e per riportare nel cuore di Cefalù, quella stazione che, ad Ogliastrillo, “avrebbe devastato le valenze ambientali della località”.
Ebbene, se, alla luce di quanto già accaduto allo Spinito, riusciamo ad intuire il prezzo “progettualmente previsto” dalla ToTo, che Cefalù finirà per pagare dopo i due passaggi della talpa, abbiamo il diritto di conoscere quell’altro prezzo, che Cefalù finirà per pagare dopo la realizzazione, con sistemi tradizionali, di tutte le gallerie indispensabili alla fermata sotterranea.
Sarà un prezzo aggiuntivo a quello per la realizzazione delle due canne con “scavo meccanizzato in pressione (EPB)”, che la ToTo, ha “progettualmente previsto”.
Sarà un prezzo che non può non essere “progettualmente previsto” e che, perciò è ben noto a ToTo, Italferr ed RFI.
Un prezzo sul quale i Cittadini abbiamo il diritto ad essere informati, che i Cittadini abbiamo il diritto di conoscere.
Nessuno può negarci tale diritto.
A meno che non siamo cittadini di quelli con la minuscola.
Saro Di Paola, 2 novembre 2024
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