11 Novembre 2024, 15:09 - Pasqualino Turdo [suoi interventi e commenti] |
Nella seduta del Consiglio comunale del 12 giugno scorso, i Consiglieri del Gruppo “InnoviAmo Cefalù", abbiamo presentato al Sindaco l’interrogazione sul Piano Urbano del Traffico, PUT, che segue:
I Consiglieri comunali del Gruppo “Innoviamo Cefalù”
PREMESSO
Che, il Decreto Legislativo n° 285 del 30 aprile 1992- NUOVO CODICE DELLA STRADA - aggiornato il 3 aprile 2024, ai commi 1 e 2 dell’articolo 36 fa obbligo di dotarsi del Piano Urbano del Traffico, in acronimo PUT,
1- ai comuni, con popolazione residente superiore a trentamila abitanti;
2- ai Comuni, come Cefalù, con popolazione residente inferiore a trentamila abitanti che registrino, anche in periodi dell'anno, una particolare affluenza turistica, risultino interessati da elevati fenomeni di pendolarismo o siano, comunque, impegnati per altre particolari ragioni alla soluzione di rilevanti problematiche derivanti da congestione della circolazione stradale.
Che, secondo il comma 5 dello stesso articolo, il PUT viene aggiornato ogni due anni.
CONSIDERATO
- che il Comune di Cefalù si dotò del PUT nell’anno 2002;
- che tale piano, da allora, non è stato mai aggiornato.
INTERROGANO LA S.V.
per conoscere le ragioni per le quali l’Amministrazione non ha ottemperato agli obblighi previsti dal citato Decreto Legislativo, non solo negli oltre due anni della Sua Amministrazione ma anche nel corso dei dieci anni durante i quali a guidare l’Amministrazione è stato il Suo attuale Vicesindaco Lapunzina.
La risposta del Sindaco alla nostra interrogazione ci è stata data nella seduta consiliare del 6 novembre scorso:
Gli abbiamo replicato così:
Nella replica alla risposta del Sindaco alla nostra interrogazione sul mancato rispetto da parte dell’Amministrazione del comma 5 dell’art. 36 del Decreto Legislativo n° 285 del 30 aprile 1992, che fa obbligo al nostro Comune di aggiornare il Piano Urbano del Traffico con cadenza biennale,
inizio dall’ultimo capoverso della risposta nel quale il Sindaco ha scritto:
“si ritiene che le critiche verso l’operato della Polizia Municipale del Comune siano ingenerose e ingiustificate”.
In verità, nella nostra interrogazione nessuna critica abbiamo fatto all’operato della Pulizia Municipale.
Ci siamo limitati a dire che “per l’inottemperanza da parte dell’Amministrazione all’obbligo di cui al predetto comma 5 dell’art. 36 del Decreto Legislativo n° 285 del 30 aprile 1992, la stessa Amministrazione ha continuato a gestire il traffico estivo con le soluzioni, estemporanee ed improvvisate della chiusura degli imbocchi di alcune strade con nastri biancorossi e con le conseguenze che tutti abbiamo subito e che, spessissimo, hanno indotto il Vicesindaco ad improvvisarsi vigile urbano”.
Signor Sindaco,
noi la Polizia Municipale non l’abbiamo neanche nominata e meno che meno criticata.
Noi ci siamo limitati a fare constatazioni.
Forse che non è vero che, spessissimo, l’imbocco di Via San Pasquale e/o quello della Via Cavour vengono chiusi al transito veicolare con nastro biancorosso?
Forse che non è vero che altrettanto spesso il suo attuale vice si è improvvisato vigile, al bivio di Santa Lucia, in Via Gibilmanna o in quello di Via Giubileo Magno?
Signor Sindaco,
detto ciò, replico alla prima parte della sua risposta.
E’ una prima parte che non ci aspettavamo, assolutamente.
Leggervi:
che “la circostanza che tutte le Amministrazioni che si sono succedute dal 2002 quando Cefalù si dotò del PUT è verosimilmente riconducibile al fatto che nessuna significativa variazione urbanistica è intervenuta negli anni”
e leggervi che
“essendo in corso di approvazione la Variante Generale al PRG, un aggiornamento del PUT deve necessariamente essere redatto secondo le indicazioni contenute nel nuovo PRG” è prova evidentissima che Lei e la Sua Amministrazione non avete, neanche, l’idea di quello che è il PUT.
Non vi siete neanche presa la briga di leggere le “direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei PUT” predisposte nel 1995 dal Ministero dei lavori pubblici, di concerto con il Ministero dell’ambiente e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tali direttive precisano che gli interventi che il PUT può prevedere devono essere “a breve termine” e, per la loro attuazione, devono “richiedere un modesto impiego di risorse economiche”.
Ciò perché il PUT è stato concepito come "piano di gestione della mobilità urbana nelle condizioni infrastrutturali e di servizi per il trasporto pubblico di cui i centri urbani dispongono nell’attualità.
Il PUT è quindi un piano di immediata realizzabilità.
Un piano che, partendo dall’analisi dell’attuale assetto della mobilità urbana, intesa come l’insieme della domanda e della offerta di trasporto in ambito urbano, cioè partendo dal modello di offerta attuale lo rielabora per prospettarne uno nuovo, con l’obiettivo di abbassare i livelli di criticità della circolazione e degli effetti della circolazione".
Le indicazioni contenute nel nuovo PRG che voi aspettate per aggiornarlo, nulla hanno a che vedere col PUT.
Col PUT non c’entrano affatto.
Però, 12 anni non vi sono bastati per capirlo.
Con la conseguenza che la prossima stagione estiva sarà la tredicesima nella quale vedremo il nastro biancorosso all’imbocco di Via San Pasquale o in quello di Via Cavour ed il vicesindaco improvvisarsi vigile in un incrocio o in un bivio stradale di Cefalù.
Pasqualino Turdo, Consigliere comunale
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