La morte dei pini e le mutazioni del paesaggio

Ritratto di Saro Di Paola

23 Gennaio 2025, 15:47 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il pino domestico, pinus pinea, non è la specie arborea endemica del territorio di Cefalù.
Nel nostro territorio, la sua presenza è sporadica.
Esemplari isolati e concentrati in gruppi modesti, con la tipica chioma ad ombrello di colore verde intenso, emergono, alti, sul verde-grigio degli ulivi e sul verde-marronastro della macchia mediterranea.
    
       

Seminati dal vento o impiantati dall'uomo fanno paesaggio.
Arricchiscono l’ambiente.

Nell'ultimo decennio gli esemplari più alti e maestosi della fascia di territorio ad occidente della Rocca sono scomparsi.
Un fungo ne ha aggredito la corteccia, ha ingiallito la loro chioma sino a spogliarla degli aghi.
I pini morti, come bruciati da fuoco, sono stati abbattuti.

Il più maestoso di tutti lo avevo fotografato dal basso, mentre il sole di un tramonto d'estate lo baciava.
Nel 2021, ne ho seguito la brevissima malattia, che l'ha portato a morte.
Allora, l'ho annotata così:
                                      
     
                                           
Il pino svettava
monumentum vivo , della Natura e del Tempo.
Il sole, compiaciuto, lo baciava.

Il pino svetta ancora,
monumentum morto, della Natura e del Tempo.
Il sole, dispiaciuto, non lo bacia più.

I fusti cilindrici dei pini, che, in filare, svettavano lungo il curvone di Capo Plaia, giacciono a terra, nella macchia, sulla quale si stagliavano altissimi.
Sono monumentum al cancro del pino.
    
    

L'utimo del filare, già morto, dovrà essere abbattuto.
                                                                        
       

Ad abbattere quello, lontano a precipizio sul mare, sarà il vento.
                                                                        
 

Altri pini saranno aggrediti dal fungo.
Moriranno.
Il paesaggio coi pini seminati dal vento muterà.

Muterà, anche, il paesaggio disegnato dai pini impiantati dall'uomo.
In filari lungo il ciglio dei curvoni più panoramici della Settentrionale Sicula.

Ad Occidente e ad Oriente della Rocca.
        

In quei curvoni le chiome di quei pini in fila, oggi, sono cornici di Bellezza.
    
     
In uno dei filari ad Oriente della Rocca, il primo pino è stato aggredito dal fungo.
Di già.
    
     
Il suo destino è ineluttabile.
Dovrà essere abbattuto.
È ineluttabile, pure, il destino delle cornici di Bellezza?
A dirlo potrebbero essere, soltanto, esperti botanici.

(le foto delle cartoline in bianco e nero sono di Roberto Maranto)
Saro Di Paola, 23 gennaio 2025