Ex Ufficio Postale: un'occasione persa

Ritratto di Daniele Tumminello

5 Febbraio 2013, 23:34 - Daniele Tumminello   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Nell’iniziare questo mio intervento, che vuole essere un contributo affinchè tutti i cittadini, anche quelli che non hanno seguito in diretta i lavori del Consiglio Comunale di ieri sera, possano avere un quadro chiaro di come è maturata la decisione di rinunciare al finanziamento pubblico che avrebbe consentito la riqualificazione dell’area ex edificio Postale, intendo ribadire la mia personale amarezza per quella che ritengo un’occasione persa per la città. A tale amarezza si accompagna la delusione per come si sono conclusi i lavori del Consiglio, all’insegna, a mio avviso, di alcune prese di posizione assai lontane dalla rappresentazione della verità, oltremodo strumentali e pretestuose. E', infatti, inaccettabile il maldestro tentativo di addebitare al gruppo del PD la responsabilità della bocciatura della proposta solo per il fatto di essersi astenuto in occasione della votazione sul rinvio del punto, richiesto in avvio dei lavori dai consiglieri Riggio e Cassata in seguito ad una integrazione della delibera presentata dall’Ing. Duca. Infatti, l’opposizione avrebbe avuto tutti i numeri per approvare il rinvio se il consigliere Lombardo (Grande Sud) e il Consigliere Barranco (Gruppo Misto), votando in difformità rispetto ai loro colleghi d’opposizione stessa, non si fossero rispettivamente astenuto e votato NO, dimostrando la volontà di voler procedere all'immediata trattazione dell'argomento, a riprova del fatto che l’integrazione proposta non alterava totalmente la delibera né ne modificava la sostanza.

A quel punto la discussione si è avviata regolarmente e nessuno dei consiglieri che avevano proposto il rinvio ha chiesto una sospensione temporanea dei lavori per prendere visione più approfondita dell’integrazione alla delibera presentata dall’Ing.Duca, o ha fatto domande e chiesto chiarimenti nel merito allo stesso Ingegnere, il quale è rimasto presente in aula fino alla fine e avrebbe potuto dare ai Consiglieri tutte le delucidazioni del caso.

Nel corso del dibattito noi consiglieri del gruppo PD abbiamo argomentato ampiamente la necessità di votare SI alla proposta di delibera, in quanto essa si poneva in perfetta coerenza con un iter, lungo ma costante negli anni, con il quale, già a partire dal 2002, le diverse amministrazioni nel tempo succedutesi  avevano chiaramente manifestato interesse verso il recupero pubblico di questo spazio urbano. La delibera di ieri sera avrebbe, coerentemente con tale iter, dovuto riconfermare il voto quasi unanime espresso dallo scorso Consiglio Comunale, col senno di poi evidentemente più sensibile e attento di quello attuale alla valorizzazione pubblica di questa area così centrale di Cefalù. Potevano suscitare legittime perplessità ma non costituivano un impedimento al voto favorevole  né il parere del CRU, espresso fuori dai termini temporali oltre che assai enigmatico urbanisticamente parlando, né la nota dell’Assessorato, il quale si era già espresso in precedenza, entro i termini previsti, in favore del Comune. Abbiamo spiegato, invano, che sarebbe stato un peccato perdere un finanziamento di 1.100.000 € ottenuto al prezzo di un lavoro di progettazione, che tra l’altro dovremo ancora finire di pagare, inutilmente a questo punto e con la probabile conseguenza di un debito fuori bilancio. Abbiamo illustrato la strategicità dell’intervento pubblico di recupero e riqualificazine nell’ottica del restilyng dell’intera Villa Comunale e, soprattutto, della modernità degli spazi che sarebbero stati offerti ai giovani di questa città.

Invece il non voto scelto ieri sera dalla maggioranza dei consiglieri è stato in realtà il modo più comodo per votare NO. Un NO espresso alla Ponzio Pilato, che solo la dichiarazione di voto del consigliere Lombardo ha, glielo riconosco pur non condividendone la sostanza, onestamente e correttamente riportato alla sua vera natura. La maggioranza di questo Consiglio non ha voluto credere alla valorizzazione pubblica dell’area, favorendo di fatto il prevalere dell’interesse privato.

Questo è l’unico vero motivo della bocciatura della delibera.

La città avrebbe gradito, almeno, questa chiarezza di intenzioni anche nell’espressione negativa del voto, piuttosto che un’astensione condita di un dispiacere che sa tanto di ipocrisia.

Commenti

Oggi più che mai, in questa particolare situazione in cui si trova la nostra Cefalù e l’Amministrazione, le “prese di posizione”, i testa a testa, il voler “imporre” le proprie idee, il puntare il dito contro, la ricerca a tutti i costi di un colpevole e, soprattutto, il cercare di impedire agli altri di esprimere le proprie idee, il proprio pensiero NON contribuiscono certamente a instaurare un clima costruttivo.

È necessario che tutti, dal Sindaco ai Consiglieri, si dimostrino disponibili all’ascolto e, innanzitutto, occorre che tutti rendano partecipi gli altri delle proprie idee, delle proprie intenzioni, condividendo, nel modo più ampio e trasparente possibile, le azioni che si intendono intraprendere.

Solo partecipando, ascoltando, valutando, facendo proprie o integrando le idee altrui e costruendo a partire da queste un percorso comune, si può andare avanti, si può invertire la rotta, si può avere una reale svolta democratica.

Ricordiamoci che ad essere in gioco non è l’interesse del singolo - Sindaco, Partito politico, Gruppo consiliare, Consigliere, Cittadino - ma l’interesse pubblico, l’interesse di tutti Noi, l’interesse di CEFALU’.

Sono convinto che il rinvio del punto non avrebbe fatto sortire esito diverso alla vicenda.

Con tutta probabilità, però, i signori consiglieri avrebbero, almeno, assolto al loro DOVERE ISTITUZIONALE che sarebbe stato quello di entrare nel merito delle motivazioni del CRU.
Per spiegare le ragioni  della propria condivisione o del proprio dissenso.
Come aveva, brillantemente, spiegato l'avv. Terregino.
Tutti l'abbiamo capito.
Compresi i consiglieri.
Loro, però, HANNO FATTO FINTA DI NON CAPIRE.
A dire diversamente offenderei la loro intelligenza.
Per loro è stato più agevole nascondersi dietro il dito.
Ma, a nascondersi dietro il dito, si resta scopertissimi.
MEGLIO LA FRANCHEZZA DEL CONSIGLIERE LOMBARDO.

Però, pur convinto della inutilità del rinvio, fossi stato consigliere della minoranza che sostiene il Sindaco, avrei votato per il rinvio.
Proprio per evitare quei "testa a testa" di cui parla Gianfranco o quei "muro contro muro" sui quali, dal 2002, si sono infranti e, purtroppo, continuano ad infrangersi gli interessi della Città. 

P.S. - Non ho ancora avuto il tempo di ascoltare per intero il podcast di Radio Cammarata. Per la durata l'ho ascoltato a spezzoni, a saltare, finendo per perdere tempo. Non appena lo avrò ascoltato per intero, dall'inizio alla fine, mi riprometto di scrivere qualcosa.

I muri contro muri non hanno MAI portato nulla di buono !

La Storia, anche locale, ne è degna testimone..

Un dato politico, però, è venuto fuori : la maggioranza non solo non esiste ma continua a perdere pezzi e ciò proprio su argomenti che dovrebbero registrare ben altre coesioni.

E' tempo di verifiche ed è tempo che ciascuno motivi la propria posizione.

Concordo con Saro Di Paola: l'astensione e il mancato consenso al rinvio ha evitato a TUTTI di manifestare pubblicamente il proprio "pensiero"..

Un pò come avviene con la "prescrizione"........  ;-)

... come sempre rigoroso e di limpido, razionale pensiero.

Ma conoscere il "pensiero" del Consiglio, anzi dei Consiglieri è un po' come andare a vedere le carte a Poker. Forse c'è qualcuno che ha tentato un bluff e, al tavolo che chiede tempo per leggere le carte ed, eventualmente, rilanciare, ha preferito passare e mischiare il mazzo (V. commento del sagace Patanella in altro post su stesso argomento).

A ulteriore chiarimento ritengo utile pubblicare il testo dell'integrazione alla delibera predisposto dall' Ing. Duca, nel quale, come di seguito si può leggere, in maniera articolata, ma tale da non alterare nè modificare l'impianto della delibera tutta, si da atto del parere del CRU e si argomentano le controduzioni che avrebbero tranquillamente consentito al Consiglio di votare SI.

Al Presidente del Consiglio Comunale
Egr. Prof. Antonio Franco

Proposta di emendamento d’ufficio alla proposta di delibera Consiliare n. 235 del 06/12/2012 :

Inserire nella parte motiva dell’atto dopo “Accertato che…., non ha manifestato il proprio dissenso”:

“Considerato che:

  • è pervenuta dopo l’inserimento della proposta consiliare in sistema, con prot. 1736 del 16/01/2013, (nota prot. Assessorato Regionale 896 del 14/01/2013), notifica voto CRU n. 98 del 28/11/2012 (allegato in copia alla presente per farne parte integrante e sostanziale, assieme alla proposta dell’ufficio dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente Dipartimento regionale urbanistica – servizio 2);
  • con tale notifica è stato trasmesso, condividendolo, il predetto voto CRU, (e l’annesso parere istruttorio- disatteso dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica) con cui il medesimo organo, senza convocare un rappresentante dell’Amministrazione- ai sensi dell’art. 3 del decreto Assessoriale del 03/11/2011 di costituzione dell’ attuale CRU e dell’art. 59 della l.r. 71/78- nonostante motivi di opportunità lo richiedessero, ha ritenuto di non condividere la proposta istruttoria dell’Assessorato secondo cui la variante era meritevole di approvazione;
  • rilevato che il parere del CRU, organo tecnico interno all’Assessorato, che esprime pareri obbligatori ma non vincolanti, risulta:
  • espresso oltre il termine perentorio del 31/10/2012 indicato quale ultimo anche nella proposta di parere 7 del 11/10/2012 citata;
  • a fronte di una articolata e motivata proposta positiva, istruita dall’ufficio ARTA preposto, è privo del supporto motivazionale che giustifichi le presunte cause indicate quali ostative all’approvazione della variante ed in particolare:

§ in merito a “la sua particolare ubicazione (vicinanza alla fascia costiera)”: la variante riguarda un’area tutta inserita in un contesto urbano già regolarmente edificato e storicizzato, (assimilato nel PRG e nei sui strumenti attuativi, a zona di completamento), che non può essere messo in discussione in quanto alla sua legittimità e non rientra nella fascia di cui all’art. 15 della l.r. 78/76. Non si comprende cosa si intende con la frase generica “vicinanza alla fascia costiera” senza alcun riferimento normativo di supporto che osti alla localizzazione tanto più che, sostanzialmente, con il progetto non si realizza volumetria aggiuntiva ma si propone di utilizzare edifici esistenti ed aree per finalità pubbliche e non private;

§ in merito a “Il carico urbanistico”: la variante tende semmai a risolvere problemi di maggiore carico urbanistico. Ove l’edificio esistente venisse utilizzato per insediare edilizia privata o commerciale si otterrebbe un maggiore carico urbanistico che la zona non può sopportare stante le carenze, in termini di standars, già ampiamente evidenziate nelle delibere Consiliari di adozione e controdeduzione di cui alla presente variante 129 del 03/10/2011 e 17 del 14/03/2012. Tali carenze tendono ad essere migliorate con la variante in questione. L’uso dell’edificio per finalità pubbliche, oltre che a entrare in sinergia con l’attuale uso pubblico dell’antistante piazza, semmai, contribuisce a risolvere i problemi legati al carico urbanistico: sicuramente non accresce lo stesso;

§ in merito a “l’inadeguatezza della viabilità e delle aree destinate a parcheggio”: la variante tende a mitigare tale problema che, se evidenziato, risulta già esistente in quanto il progetto non modifica l’assetto viario ed i parcheggi disponibili nella zona. Invece l’eventuale insediamento di edilizia privata o commerciale, che mantiene o amplia la struttura in questione, aggraverebbe di certo la problematica sollevata;

  • in data 23/01/2012 prot. 4078 l’Assessorato Regionale alla Presidenza ha confermato il finanziamento che ancora è attualmente in essere;

Considerato altresì che:

§ è necessario evitare incertezze nell’azione amministrativa anche al fine di scongiurare il mantenimento nel “limbo di destinazione” l’area in questione;

§ in mancanza di un provvedimento Regionale espresso di assenso la variante, già approvata in silenzio, acquista efficacia non dalla data della sua formazione, bensì, da quella successiva, in cui il Consiglio Comunale ne prende atto e dispone l’efficacia della propria precedente delibera di adozione della variante;

§ ove la nota di trasmissione dell’Assessorato, in cui si invita il Comune a formulare le proprie controdeduzioni ai sensi dell’art. 11 della l.r. 10/91, dovesse essere interpretata in senso restrittivo, e cioè, nel senso che lo stesso ha voluto rimarcare il potere della P.A di annullare o comunque ritirare l’atto già formato e perfetto ma non ancora efficace, risulta, comunque, coerente con l’azione fin qui svolta, e necessario, procedere con la ratifica/disposizione dell’efficacia della variante;

§ alla luce di quanto indicato al punto precedente, con nota prot. 2796 del 25/01/2013, nei termini di cui al richiamato articolo di legge, il Comune ha comunque controdedotto ed esplicato le motivazioni per cui l’Amministrazione considera mera nota di trasmissione, (tardiva ed atipica), detto provvedimento di notifica del voto del CRU, quest’ultimo avente natura di atto a valenza interna;

§ semmai, per mezzo di tale voto CRU, l’Assessorato avrebbe potuto, solo per tempo, coadiuvare le sue autonome scelte da manifestare mediante provvedimenti espressi in tempo (cioè entro il termine perentorio di cui al co. 4 art 19 del dpr 327/01) nel modo tipicizzato dalla legge;

§ alla data di scadenza dei novanta giorni dalla trasmissione della completa documentazione avvenuta il 31/07/2012, in capo all’Assessorato, si è consumato il potere di esprimere dissenso, con la decadenza dal relativo esercizio disciplinato dal co. 4 art 19 del DPR 327/01, (CDS 3622/06), ed oggi allo stesso riserva solo la possibilità eventuale di annullare, con effetti ex-nunc, un atto già formato e perfetto, (mediante un provvedimento tipico quale, ad esempio, un decreto). Pertanto l’ente può avvalersi della facoltà di disporre l’efficacia della variante in conformità al contenuto di cui al co. 4 art. 19 del DPR 327/01 senza che l’ultima nota dello stesso Comune prot. 2796 del 28/01/2013, di controdeduzioni, debba attendere riscontro dalla Regione, in quanto la stessa, nel termine perentorio previsto dall’art. 19, comma 4, del D.P.R. 327/01, non ha manifestato dissenso alcuno rispetto al progetto di che trattasi, per cui ai sensi del medesimo comma, la variante si intende già approvata;”

inserire nella parte dispositiva dell’atto:

  • di prendere atto che la mancanza di dissenso manifestata nel termine perentorio di cui al co. 4 art 19 del DPR 327/01 da parte dell'organo competente ad approvare gli strumenti urbanistici fa si che oggi allo stesso sia riservata, al più, l’eventuale possibilità di annullare un atto già formato, perfetto, di cui si dispone l’efficacia con il presente e la pubblicazione nei termini di legge;
  • di dare atto che la dichiarazione implicita di pubblica utilità dell’opera connessa all’approvazione del progetto ed i suoi effetti si produrranno dalla data di approvazione della presente delibera pubblicata e notificata ai controinteressati nei termini di legge;
  • di approvare le motivazioni di cui in premessa inerenti le considerazioni/controdeduzioni al voto tardivo e non sufficientemente motivato del CRU che fanno parte integrante del dispositivo di cui alla presente delibera da inoltrare ad ogni buon conto all’Assessorato.

Cefalù, lì 04/02/2013 

                                                                                                           Il Responsabile del Settore
                                                                                                           Dott. Ing. Ivan Joseph Duca