Dieci consiglieri accendono il cerino sulla miccia del dissesto

Ritratto di Rosario Lapunzina

20 Dicembre 2013, 13:36 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Coloro che, senza avervi esperienza, si ostinano a giocare col fuoco, finiscono con bruciarsi le mani ed incendiare ogni cosa. L’ostinata scelta di contrapposizione che ha portato “dieci consiglieri in cerca di autore” a bocciare in maniera inaudita, senza una dichiarazione di voto, senza uno straccio di motivazione, il medesimo piano di alienazione dei beni immobili dagli stessi favorevolmente votato lo scorso anno, fa ripiombare Cefalù sul precipizio del dissesto finanziario.
La politica di costoro si rivela quella del tanto peggio tanto meglio. Abbiamo fatto di tutto per evitare questa sciagura alla Città, riuscendo, persino, sospendere la procedura di dissesto che la Corte dei Conti aveva avviato già nell'aprile 2012. Ma, se attraverso l'uso intelligente della “Legge” e delle garanzie che essa prevede, si riesce persino a trovare una soluzione alla automaticità di certe procedure, nulla si può contro la forza distruttrice e disgregatrice di chi ha deciso di piegare l'interesse di migliaia di cittadini alla propria sete di rivalsa. Domani mattina (Leggasi "Oggi 20 dicembre - n.d.r.) informeremo Regione e Ministero sugli esiti del voto, rappresentando che con il Piano di Alienazione è saltato il Bilancio di Previsione, ed attenderemo le decisioni che ne scaturiranno, sapendo che la più verosimile è la dichiarazione di dissesto finanziario.

Commenti

Comunicato stampa del Gruppo Consiliare del Partito Democratico

Cefalù: Un’opposizione irresponsabile manda il Comune sul baratro del dissesto.

Alla luce della mancata approvazione del Piano di alienazione dei beni, atto propedeutico al Bilancio 2013,  a causa dell’astensione dei 10 consiglieri di opposizione (Riggio, Cassata, Scialabba, Larosa, Messina Pasquale, Messina Patrizia, Liberto, Lombardo, Giardina, Iuppa), il Comune di Cefalù si avvia verso la dichiarazione di dissesto finanziario.

Tutti gli sforzi fatti in questo anno e mezzo rischiano di essere vanificati da una opposizione irresponsabile che, per il solo inutile piacere di dimostrare l’evidenza dei numeri, si è presentata in Aula al gran completo per condannare la città a 5 anni di lacrime e sangue. Il Piano di alienazione, bocciato dall’opposizione senza nessuna motivazione, non conteneva alcuna novità sostanziale rispetto a quello approvato all’unanimità lo scorso anno. Identici i beni inseriti, identici i pareri, fatte salve tre proprietà escluse perché, addirittura, già vendute.

La procedura che si avvierà dopo il voto di stasera (leggasi ieri sera 19 dicembre - n.d.r.) determinerà, assai verosimilmente, il dissesto finanziario.

Noi abbiamo fatto il possibile per evitare alla città questa umiliazione, le cui cause risiedono tutte in quell’ enorme mole di debiti che hanno precise paternità e maternità nel passato amministrativo della città. Quella destra, in cui è possibile riconoscere l’appartenenza politica dell’attuale opposizione, che ha causato il disastro finanziario di Cefalù completa la sua opera. Il cerchio si chiude da dove è iniziato.

                                                                                         Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico
                                                                               Vincenzo Garbo
                                                                                Nicolò Pizzillo
                                                                                Antonio Franco
                                                                                Daniele Tumminello

"Il bue che dice cornuto all'asino".

Mi rammarica leggere talune affermazioni di chi fa parte di quella sinistra oltranzista e forcaiola che nel 2010 e nel 2011 determino' concretamente la disfatta contabile del comune di Cefalù, bocciando bilanci propedeutici al recupero di somme statali e all'acquisizione di un mutuo dalla cassa depositi e prestiti per estinguere il famoso debito fuori bilancio (volo-parlato) che oggi incombe sulle nostre teste. L'irresponsabilità non risiede nella opposizione di oggi che non ha ottenuto modifiche importanti al piano, ma le colpe vanno cercate in una maggioranza egemone, dittatoriale e che non tollera, in uso nei migliori governi di regime, che altri possano chiedere modifiche. Questo perché?
Perché da quando si è insediata questa amministrazione non si è mai visto un atteggiamento collaborativo, solo diktat e scelte imposte in virtù di un sacrificio più alto. Chi non accetta e' inesperto e non capisce nulla.
Un Sindaco senza maggioranza deve confrontarsi con tutti e smetterla di fare il Re e poi accusare il popolo se lo stesso muore di fame.

                                                                                                                Il Consigliere comunale
                                                                                                             Marco Larosa

Il finale è di quelli che colpiscono :
il Sindaco che dopo la proclamazione del voto da parte del Presidente del Consiglio lascia il suo scranno, che poi ritorna sui suoi passi, che prende la parola, che fa una dichiarazione intempestiva, pesante e con tono altrettanto pesante, il brusio dell'Aula ed il "SILENZIO" GRIDATO dal Presidente.

E' un finale con toni ed atteggiamenti inaccettabili in un consesso democratico.
E' un finale che dovrebbe far riflettere i due Protagonisti.

Ricordo anni fa..... un consiglio comunale in cui eravamo "colleghi"....... se fosse successo allora, sarebbe successo un pandemonio...... richiamo al regolamento, proteste con il presidente.... I tempi cambiano, o forse.........  ;)