The unquiet Universe: astronomia e morale

Ritratto di Angelo Sciortino

1 Giugno 2014, 12:06 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il prossimo 3 giugno prenderanno il via i lavori del 10° Congresso di Astrofisica. Nei seguenti link potrà leggersi una breve storia dell'iniziativa - apparsa nel 2004 - (http://www.qualecefalu.it/node/11162) e il programma delle conferenze aperte al pubblico (http://www.qualecefalu.it/node/11164).

Ad appena due giorni dall'inizio dei lavori, mi sia permesso, in questa sede, di fare alcune riflessioni sull'iniziativa.

Ho sempre pensato che gli orizzonti aperti alla mente umana non hanno limiti. L'uomo, infatti, rivolge il suo sguardo non soltanto sul mondo che immediatamente lo circonda, ma anche su quello più lontano del cielo stellato. Non per nulla fu proprio Kant a dire, poco prima di morire, “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. Queste sono le due cose che contano veramente per l'uomo e delle quali, pertanto, bisogna avere consapevolezza. E senza scienza e coscienza non potrà mai esserci questa essenziale consapevolezza.

È questo il vero motivo, che spinge l'uomo a porsi le grandi domande morali di fronte ai comportamenti propri e dei suoi simili e a interrogarsi, guardando il cielo stellato.

Un'abitudine antica almeno quanto i filosofi presocratici, che con Talete e Anassimandro posero le basi della futura scienza astronomica.

Talete per primo ha spiegato, per esempio, la durata dei solstizi e persino la durata dell'anno solare in 365 giorni. Seguono, sempre da parte di Talete, altre riflessioni sul campo cosmologico, che ne fanno un vero e proprio precursore della scienza cosmologica.

Ma anche della scienza astronomica, se si pensa come Anassimandro può essere considerato un continuatore del suo pensiero. Quell'Anassimandro che per primo accennò a una sorta di equilibrio fra i pianeti.

Il 10° congresso di astrofisica parte da Galileo, ma non ci sarebbe stato il Galileo astronomo, se prima non ci fossero stati Eratostene e Tolomeo e, prima di loro, Talete e Anassimandro. In questo senso gli astronomi che vi parteciperanno saranno i prosecutori e i testimoni della grande fatica dell'uomo di capire se stesso e il cosmo che lo circonda. Saranno, in breve, un esempio da seguire per ricordarci della nostra semenza.

Commenti

Una piccola nota a latere :

Sembrerebbe inutile, ma in lidi diversi dal nostro, sottolineare che sono  eventi quali questo congresso a qualificare un luogo, e sono questi a cui bisogna spalancare le porte e cercare, su questi argomenti, di avere la massima visibilità e non solo in campo locale.