Punto nascite e giustizia

“Ritenuto che, per quanto è dato deliberare nella presente sede e salvi gli approfondimenti propri nella fase di merito, le considerazioni svolte dall'Amministrazione sembrano meritevoli di positiva considerazione;

“Considerato infatti che le determinazioni discrezionali adottate dall'Amministrazione regionale per quanto riguarda il riordino dei punti nascita nella parte orientale della provincia di Palermo non esibiscono profili di illogicità o abnormità sindacabili in questa sede”

Il Consiglio accoglie.

In queste cinque righe è riassunto lo sforzo immane e sovrumano del CGA nell'esaminare l'appello della Regione contro l'ordinanza di sospensiva emanata dal TAR contro il Decreto dell'assessore regionale Russo, che stabiliva la chiusura del punto nascite di Cefalù.

Serve a qualcosa commentarlo? Se i giudici non hanno voluto prendere in considerazione neppure l'esplicito richiamo dell'articolo 97 della Costituzione, che al primo comma recita: I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione; e se non hanno tenuto conto neanche della sentenza n. 3622, emessa dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite il giorno 8.03.2012, espressamente richiamati, l'uno e l'altra, dagli avvocati Terregino e Di Paola nella loro memoria, a che cosa può servire un qualsivoglia commento, se non ad aggiungere alla preoccupazione per una eventuale chiusura di un prezioso reparto del nostro ospedale, anche la doverosa presa d'atto che abbiamo subito questa chiusura anche per una palese e ingiustificata ordinanza di quel CGA, che invece avrebbe dovuto garantirci giustizia?

Perché non ha motivato esaurientemente la sua decisione? Perché si è limitato alle poche righe, che ho riportato? Non è stato capace di argomentare contro i richiami alla Costituzione e alla sentenza della Corte di Cassazione? Per imperizia, per impreparazione o per disattenzione? Scegliete voi lettori, ricordando però come avviene la nomina dei giudici del CGA.