Avremo ancora un ospedale?

Ritratto di Angelo Sciortino

14 Febbraio 2015, 21:16 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il Consiglio comunale ha fatto il suo dovere e ha preso atto del nuovo statuto della Fondazione Giglio, che presto sarà chiamata a gestire il nostro ospedale, insieme agli Ospedali Riuniti e ad altri soci, che sicuramente apporteranno riconosciute professionalità.

Dopo questa presa d'atto del Consiglio, però, non possiamo dire che i problemi del nosocomio sono risolti. Anzi, ho il dubbio che essi siano destinati ad aggravarsi, perché ora più di prima la sua gestione sarà politica. E quanto la politica sia incapace di gestire la sanità pubblica è stato dimostrato più volte. Recentemente, poi, ne abbiamo avuto una prova terribile con la morte di una neonata, che non aveva trovato posti disponibili in ben tre ospedali di Catania.

Con un Centro nascite inesistente, l'ospedale di Cefalù non è in condizioni d'intervenire in caso di necessità urgente e il neonato dev'essere trasferito a Palermo, com'è già accaduto più volte, per fortuna senza conseguenze per la vita del neonato. Chiediamoci, però, se questa fortuna durerà sempre. Chiediamoci e chiediamo a questa inetta politica, se per l'ospedale di Cefalù c'è ancora il diritto di nascere per i bambini oppure se dovranno accontentarsi soltanto del diritto di morire.

Chiediamoci pure e chiediamo se i posti letto rimarranno quelli necessari; se verrà ricostruita la pianta organica dei primari; se il nuovo CdA sarà capace di resistere alle lusinghe della politica e di creare non dico l'eccellenza, ma almeno un accettabile servizio sanitario, che oggi non sembra una realtà, se si considerano i lunghi tempi d'attesa e la diminuzione dei posti letto.

Personalmente ho dato il mio plauso ai consiglieri comunali, che hanno saputo trovare l'unanimità nel decidere di non tentare di rallentare l'attuazione dello statuto della nuova fondazione, ma oggi sono costretto a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle responsabilità, che ricadono sul Sindaco e su colui che rappresenterà Cefalù nel CdA. E all'uno e all'altro spettano le decisioni per attivare un servizio sanitario, che venga incontro alle necessità di una vasta utenza, sparsa in un territorio, che presenta difficoltà logistiche pesantissime.

Per sua inveterata abitudine, il Sindaco ama il silenzio, che in questa occasione, però, sarebbe pericoloso. I suoi eventuali errori non costerebbero dissesti finanziari vari, ma sofferenze fisiche dei cittadini. In questo senso sarebbero più gravi dei suoi errori amministrativi e agevolerebbero gli errori della politica regionale, che ormai risulterebbero inaccettabili persino in un paese del Terzo Mondo.

È questa la ragione che mi spinge a chiedere ai consiglieri di vegliare, perché il loro senso di responsabilità non venga interpretato come un assenso a qualunque agitazione dell'Amministrazione attiva.

Commenti

Questo continuo TACERE da parte di chi opera nel centro (reparto in questione) mi sa tanto di POLITICA
L'ultima voce di corridoio arrivata alle mie orecchie era che dovevano salvare l'ospedale di TERMINI IMERESE e di conseguenza dato che non c'è molta distanza da Cefalù, sarebbe stato opportuno spostare il reparto a Termini.
CEFALUDESI..... e limitrofi FATEVI sentire
NON PERMETTETE CHE QUESTO POSSA ACCADERE.