Cefalù: quale ferrovia”? NO! Cefalù: quale fermata? (2)

Ritratto di Saro Di Paola

13 Novembre 2015, 09:16 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Le risposte alle due domande, con le quali ho concluso il mio post precedente (https://www.qualecefalu.it/node/18181) sono banali.
Quanto le domande medesime.
Almeno.

Ad Ogliastrillo si sarebbe potuto realizzare una fermata di tipo metropolitano.
Per realizzarla non sarebbe stato necessario occupare una superficie più estesa di quella, che si sta stravolgendo per il solo passaggio dei due binari.

Per dare le due risposte non sono necessarie competenze tecniche.
Basta raffrontare, ad occhio, le superfici, che ho delimitato in rosso nelle planimetrie che seguono.

     

Nella prima, quelle che, all’interno delle due gallerie sotto Pietragrossa, occuperanno i due binari con le relative banchine nei due tratti di linea, che saranno adibiti a fermata.
Nella seconda, quella compresa tra la strada statale, lato monte, ed il limite lato mare della linea ferroviaria esistente, che i lavori in corso stanno stravolgendo ad Ogliastrillo.

Il semplice raffronto, ripeto ad occhio, tra le superfici delimitate in rosso nelle due planimetrie è sufficiente per rendersi conto che l’area di Ogliastrillo è molto più estesa di quella, che, sotto Pietragrossa a circa 30 metri di profondità, sarà necessario occupare per realizzare la “fermata metropolitana”.
 
La fermata ad Ogliastrillo sarebbe stata molto diversa da quella che sarà la fermata sotto Pietragrossa.
Sarebbe stata una fermata all’interno di una galleria artificiale seminterrata.
Più larga e più lunga di quella, che è stata già parzialmente  realizzata per il passaggio dei due binari.

     

La copertura di tale galleria artificiale si sarebbe sviluppata, quasi, alla stessa quota della sede della strada statale e contiguamente alla stessa.
Proprio come quella del tratto di galleria già ultimato.
Arredata e sistemata a giardino pensile, avrebbe potuto fungere da parcheggio a servizio della fermata. 

     

Lato mare, la galleria artificiale non sarebbe stata chiusa dalla paratia di pali che si vede nelle foto.
Lato mare, la galleria avrebbe avuto il fronte aperto e scandito da una teoria di pilotis, che ne avrebbe consentito l’illuminazione e la ventilazione naturali.

Le banchine della fermata sarebbero state ad una quota più bassa di circa di 6 metri rispetto alla copertura-parcheggio della galleria, dalla quale sarebbe stato possibile raggiungerle con un pettine di rampe scala di lunghezza assai modesta, soprattutto se raffrontata con quella delle scale mobili della fermata sotto Pietragrossa.

Ad Ogliastrillo sarebbe stata una fermata, di tipo metropolitano, in una sola canna e con uscite di sicurezza immediate.
Dal lato di monte e da quello di valle.
I costi di realizzazione di una fermata siffatta sarebbero stati notevolmente  inferiori rispetto a quelli, ingentissimi, della fermata a tre canne sotto Pietragrossa.
Lo stesso vale per i costi energetici per l’esercizio della fermata, per quelli di areazione, di videosorveglianza etc.

In estrema sintesi, con la fermata ad Ogliastrillo, Cefalù ed il suo territorio avrebbero pagato un costo ambientale complessivo di gran lunga inferiore a quello che finiranno per pagare con la fermata sotto Pietragrossa.
Nel corso dei lavori.
Dopo la fine dei lavori.
Con la nuova tratta in esercizio.

(continua)

Saro Di Paola, 13 novembre 2015

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Articolo correlato:      “Cefalù: quale ferrovia”? NO! Cefalù: quale fermata? – Saro Di Paola – 10 novembre 2015 (https://www.qualecefalu.it/node/18181)
 

Commenti

Per la storia sarebbe importante conoscere chi erano e quanti erano i cefaludesi del "comitato pendolari" e del "comitato Cefalù quale ferrovia".
Soltanto così si potrebbe dire che "la storia parla chiaro".
Soltanto così si potrebbe distinguere ciò che fu "strano" da ciò che strano non fu.
Soltanto così si potrebbe dire che  "non volere fortemente la fermata ad Ogliastrillo fu la maggioranza di Cefalù".

L'unico fatto storicamente acclarato è che a non volere la stazione ad Ogliastrillo non fu la maggioranza dei Consiglieri del tempo.
Quella maggioranza di Consiglieri che la maggioranza dei cefaludesi del tempo rappresentava.

Lungi da me ogni polemica. Ma credo che la questione sulla stazione a Cefalù sia stata affrontata milioni di volte.

Ormai la soluzione è questa. Bella o brutta che sia, non si torna indietro.

Casomai è utile attivarsi per rendere il tutto fruibile e sostenibile nel migliore dei modi per tutti, per Cefalù in primis.