Il cordoglio della città per la morte di Giuseppe Cammarata

Ritratto di Rosario Lapunzina

5 Gennaio 2016, 08:38 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Fotografia di Armando Geraci

 

Nello sgomento in cui è caduta l'intera città, alla notizia della tragica scomparsa di Giuseppe Cammarata, non è lecito aggiungere nessuna parola che non sia l'espressione del profondo cordoglio e della sincera vicinanza alla famiglia e agli amici.
Tuttavia, ritengo che la parabola umana del nostro campione di calcio, dell'indimenticabile allenatore della Cephaledium, del nostro concittadino, non può essere consegnata all'oblio.
Egli, nella sua breve vita, ha saputo conquistare oltre ai successi la fiducia e la stima di tanti giovani, di cui è stato amico e maestro. Con la sua esistenza ha testimoniato i valori positivi che lo sport può infondere: rispetto delle regole, spirito di gruppo, solidarietà .
Per questo ritengo giusto che, oltre che nella memoria degli amici e di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, il suo nome resti consegnato ai posteri in associazione ad un luogo che per lui era tanto caro e che è stato teatro dei suoi successi.
Per questo annuncio che l'Amministrazione Comunale ha deciso di intitolare lo Stadio Comunale di contrada Santa Barbara alla memoria del nostro concittadino Giuseppe Cammarata.

Il sindaco
Rosario Lapunzina

Commenti

Il Real Cefalù si stringe nel dolore per la scomparsa di Giuseppe Cammarata, un bravissimo ragazzo ed uno dei talenti più cristallini che il calcio cefaludese abbia mai espresso. Ti ricorderemo sempre come esempio di signorilità e sportività.
Ciao Peppe, ci mancherai tanto!

Da facebook riproponiamo il messaggio di cordoglio dell'A.C. Geraci di cui Giuseppe Cammarata è stato giocatore e allenatore:

Ieri pomeriggio nella sua casa di Cefalù ci ha lasciati per sempre mister Cammarata. Era un pomeriggio come tanti di questo anno che è appena iniziato. I suoi ragazzi erano tutti in campo ad aspettarlo, pronti per l'allenamento. Ma Peppe non è mai arrivato. Non ci sono molte cose da dire in questo momento in cui il dolore e lo sgomento non lasciano spazio ad altri pensieri. Caro mister, ai tuoi ragazzi hai lasciato tante cose. Gli hai insegnato a vincere, a a saper perdere, a maturare, a crescere innanzitutto come persone, ma soprattutto gli hai insegnato ad essere una famiglia.
La prima volta che ti ho conosciuto abbiamo fatto una bella intervista in riva al mare. Avevo tanto sentito parlare di te dai tuoi ragazzi. Ricordo che in assoluto più di tutto mi ha colpito la tua grinta. Ti ho chiesto più di una volta la tua età perché non riuscivo a credere che in un ragazzo così giovane ci fosse già tanta determinazione e tanta maturità. Ti abbiamo visto vincere tante volte, perdere poche, combattere sempre.
Ti abbiamo visto guidare la nostra squadra verso la realizzazione di un grande sogno chiamato prima categoria. E così sei entrato nei nostri cuori e nella storia del nostro paese.
Quando abbiamo parlato dopo la vittoria del campionato mi hai detto con tanta gioia che eri molto fiero dei tuoi ragazzi ma che a loro non volevi darlo troppo a vedere, per spingerli a fare sempre di più. Mi hai detto che ti sentivi geracese di adozione e che eri commosso dall`affetto che ti aveva mostrato il nostro paese e la nostra squadra. Hai insegnato così tanto ai nostri ragazzi, tutti pazzi di te! E tutti loro ad ogni partita giocata insieme hanno voluto dare il massimo per renderti orgoglioso.
L'ultima volta che abbiamo parlato è stato meno di un mese fa, prima di una partita importante. Ti sei accertato che venissimo numerisi a fare il tifo per voi e mi hai detto "Mi raccomando, abbiamo bisogno di voi!". E anche quella partita tu e i tuoi ragazzi l'avete vinta.
Caro Peppe, ci sono tante partite nella vita che devono essere giocate, le peggiori sono quelle fuori dal campo e non avrei mai potuto credere che avresti perso la tua piu` importante.
Se potessi ancora farti un'intervista ti chiederei cosa vorresti dire ora ai tuoi ragazzi e sono sicura che tu continueresti ad incitarli a lottare per crescere come degli uomini veri e forti, ed impegnarsi ad essere sempre migliori.
Grazie mister per aver incrociato il nostro cammino, grazie per aver insegnato tanto ai nostri fratelli, cugini, amici, fidanzati. I tuoi ragazzi, le loro famiglie, noi tifosi ci stringiamo oggi attorno alla tua famiglia in un abbraccio ideale carico di amore e di dolore. Ci mancherai. Ma tu non hai del tutto lasciato questa terra perché tanti pezzi di te continueranno a vivere nei nostri cuori, soprattutto in quelli dei tuoi ragazzi. La cosa piu` bella che oggi possiamo fare è forse quella di continuare a prendere a morsi questa nostra vita, anche per te.
Si dice che lassù in cielo sia una distesa sterminata di verde e a me piace immaginarti con un gessetto bianco in mano, a tracciare i confini di un campo ideale da cui potrai ancora lanciare i tuoi calci di punizione precisi, che aiuteranno le persone che ti amano quaggiù a tirare in porta e continuare a vincere. Nel campo come nella vita.
Riposa in pace Mister. Arrivederci.

Maria Pia Scancarello