L'astio che amministra Cefalù

Ritratto di Angelo Sciortino

23 Aprile 2016, 12:56 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Diceva un grande filosofo che “chi insegna che non la ragione, ma l’amore sentimentale deve governare, apre la strada a coloro che governano con l’odio”. Credo proprio che a Cefalù sia accaduto questo. Di prove ne abbiamo avute tante e fra tutte spicca la frequenza, con la quale sono additati come colpevoli o responsabili dell'attuale situazione del paese coloro che l'hanno amministrato nel passato. Tale frequenza ha generato e genera un clima d'odio, che in molti casi determina scelte amministrative non dettate da motivazioni obiettive.

Ciò non toglie che gli amministratori del passato abbiano commesso errori, ma certamente questo dato obiettivo non può essere utilizzato per nascondere le responsabilità e gli errori degli amministratori attuali. Invece, accade proprio questo!

Prendo ad esempio due casi, che ho già trattato in diverse occasioni. Su questo blog è rimasta la presenza di almeno due di tali miei interventi: http://www.qualecefalu.it/node/18848; http://www.qualecefalu.it/node/18723.

Il primo esempio è quello dell'albergo del Lungomare, l'altro quello del previsto supermercato MD a Santa Lucia. Guardiamoli alla luce dei recenti fatti.

Nel caso dell'albergo vi è da sottolineare che dopo una lunga diatriba fra l'Amministrazione, che ne aveva bloccato i lavori, e la Società proprietaria, il TAR, al quale questa si era rivolta, ha sancito con propria sentenza il suo diritto a completare i lavori. Non ha stabilito, però, che le dovesse essere riconosciuto il ristoro dei danni subiti, quantificati dalla stessa società ricorrente in ben cinque milioni di euro. Per tale mancato riconoscimento essa ha presentato ricorso al CGA.

Forse a causa di questo ricorso l'Amministrazione non è stata sollecita nel dare esecuzione alla sentenza del TAR. Anzi, la stessa Giunta municipale aveva approvato una propria deliberazione, con la quale negava o ritardava la concessione del permesso di costruire. Appena sette giorni dopo, però, il permesso veniva concesso. Che cosa era cambiato in quei sette giorni? Dall'esame delle “carte” risulta soltanto una cessione di quote di uno dei soci e le sue dimissioni dalla carica di amministratore.

In seguito a tutto ciò, fu affidata l'esecuzione dei lavori a un'impresa di Termini Imerese, la Futura 2000, specializzata nelle pulizie di uffici pubblici e privati, sebbene uno dei soci sia titolare di una stimata impresa di costruzione.

Sorge spontaneo il sospetto che fosse proprio il nome di uno dei soci a rappresentare il solo impedimento al rilascio del permesso di ultimare i lavori, visto che essi sono proseguiti subito dopo la nascita dei suoi rapporti all'interno della Società.

Il sospetto, tra l'altro, si ripete nel caso della licenza rilasciata dal SUAP per la costruzione del supermercato MD a Santa Lucia, prima concessa, dopo conferenze di servizi, sottoscrizione di impegni e pagamento degli oneri concessori, ma poi revocata con determinazione del Responsabile del Settore Edilizia Privata, architetto Simone Di Trapani. Qui può leggersi il testo della determinazione ( ANNULLAMENTO CE SANTALUCIA.pdf  ) . Anche in questo caso torna il nome dello stesso socio! Ma anche la considerazione che il dirigente in questione ha partecipato alle due conferenze di servizi, che hanno preceduto la concessione del SUAP!

Personalmente non so che pensare. Questo “solito socio” è amico della senatrice Vicari, il capro espiatorio preferito da questa Amministrazione, ma non credo che questo basti per renderlo inviso fino al punto da impedirgli d'investire a Cefalù. A meno che non si ritenga che in nome di questa sua amicizia egli non abbia ottenuto favoritismi e la possibilità di procacciarsi vantaggi illegalmente. Se così fosse, credo che l'Amministrazione – e il suo Sindaco in primis – avrebbe l'obbligo di denunciare il fatto alle Autorità Giudiziarie. Ove, nel caso di fondatezza dei suoi sospetti, non facesse questo, commetterebbe quantomeno il reato di omissione; nel caso, invece, che tali sospetti non fossero fondati, essa si troverebbe a svolgere una vera e propria attività persecutoria contro un uomo colpevole soltanto di essere amico di...

Nell'uno e nell'altro caso, non mi sembra che tutto ciò rappresenti un modo corretto di amministrare. Forse è soltanto un modo di governare con l'odio, come diceva il filosofo. Un odio, le cui conseguenze ricadono sulla nostra economia e sui giovani, che per lavorare sono costretti a emigrare. Sicuramente saranno costretti a emigrare i trenta giovani, che proprio in MD avrebbero trovato un'occasione di lavoro.

Complimenti!

 

Commenti

Una Autrice contemporanea ha scritto che “Il sospetto a volte mette delle trappole sul cammino del ragionamento”.

Per esempio, potrei sospettare che c'è chi, in un recente passato,  ha goduto di certi privilegi, tanto da pretendere di poter fare, anche oggi, tutto ciò che gli pare.

Ma, verosimilmente, questo sospetto farebbe a pugni con i ragionamenti e con i fatti.

Volendo, viceversa, accreditare l'altrui sospetto, ed ipotizzare che, in questa Città, le concessioni si rilasciano o meno a seconda di chi è il richiedente, mi chiedo per quale motivo non sia la parte ingiustamente lesa a presentare una o più denunce all'Autorità Giudiziaria, piuttosto che sfidare di continuo il Sindaco a perseguire  ipotetici reati del passato, che, anche se fossero provati, sarebbero ampiamente prescritti.

E, nel pensare ciò, mi viene il sospetto che si voglia ottenere, con questi scritti, i risultati che non si riesce ad ottenere in altro modo.

Ma, anche questo, evidentemente , è  solo un sospetto...

"mi chiedo per quale motivo non sia la parte ingiustamente lesa a presentare una o più denunce all'Autorità Giudiziaria": lo ha già fatto per quel che riguarda l'albergo e dal TAR ha già ottenuta una sentenza, che le riconosce le ragioni. Per quanto riguarda il supermercato lo ha fatto pure ed è ora in attesa di una sentenza. Non ha fatto ricorso al Giudice Penale, ma temo che, se si continuerà con questo andazzo, potrebbe arrivare anche questa.

"E, nel pensare ciò, mi viene il sospetto che si voglia ottenere, con questi scritti, i risultati che non si riesce ad ottenere in altro modo.": lo scritto è mio e solo mio, per cui non vedo quali risultati voglio ottenere da chi mai accetterei anche un'elemosina.

La Maraini scrisse quella frase in un contesto assai diverso, in cui un uomo reagiva di fronte all'uomo ritenuto colpevole forse della morte della propria figlia. In questo caso, invece, il sospetto non richiama un dolore per una perdita impagabile, ma irritazione per una perdita di tempo, che pagheranno tutti i cittadini.

Circa la sentenza del TAR, mi pare di capire che, su ben quattro richieste formulate dalla parte ricorrente, solo una ha trovato accoglimento, mentre le altre tre sono state respinte, così come la richiesta di risarcimento, giudicandosi, per tali aspetti, legittimo l'operato del Comune, (“E se a ciò si aggiunge che le opere sono state realizzate in difformità dal progetto, non resta che concludere che il pregiudizio subito dalla ricorrente non può essere considerato “ingiusto”, né la sua condotta incolpevole. E che pertanto l’invocato risarcimento non è dovuto” - Sentenza TAR Palermo n. 610/2015).

E', comunque, assai strano che da parte di chi ipotizza reati così gravi, come il diniego di una concessione sul Lungomare e la sospensione di lavori a S. Lucia, esclusivamente per ragioni di accanimento verso la persona, si valuti “il ricorso al Giudice Penale” come ipotesi residuale.

Se qualcuno, commettendo reato,  lede la mia persona  non vado al TAR, e se mi limito ad andare al TAR significa che quel qualcuno non mi ha leso la mia persona.   

Il resto è la solita propaganda diffamatoria, già apprezzata in svariati scritti.

Gratuita e senza "elemosina", s'intende.

Sulla richiamata sentenza n. 610/2015 non voglio ripetermi, perché l'ho ampiamente commentata già nel marzo 2015 – http://www.qualecefalu.it/node/16531.

Sulla questione del risarcimento negato, rammento che al riguardo è stato presentato un ricorso al CGA, per cui ritengo opportuno attendere la decisione di tale Organo.

Per quel che riguarda il rivolgersi al Giudice Penale, non credo che dal mio intervento si evinca che riguarda “un'ipotesi residuale”, perché essa nasce soltanto dal commento arguto del dottor Lapunzina e in risposta alla domanda riguardo il perché la società non si era rivolta all'Autorità Giudiziaria, ritenendosi lesa.

Questo mio ultimo commento nasce, piuttosto, dal mio dovere di ringraziare per le ultime due righe del suo commento, essendo esse una testimonianza della verità contenuta nel titolo stesso dell'intervento: L'astio che amministra Cefalù.

E' un singolare metro di giudizio quello utilizzato da chi ritiene di vestire i panni della bontà mentre lancia velenose accuse ad altri, e poi considera astiose le risposte ricevute.

Un metro che, difficilmente, misura cento centimetri.

Già il 12 gennaio 2016 i consiglieri comunali SCIALABBA MAURO, MARCO LAROSA e GIOVANNI CASSATA, gruppo N.C.D., avevano presentato la seguente interrogazione al Sindaco, per chiedere a che titolo egli fosse intervenuto sulla questione, come provava il loro accesso agli atti: http://www.qualecefalu.it/node/18635. Tutto ciò per opportuna conoscenza dei lettori e non per rispondere al mio arguto commentatore.

Meno male che non è una risposta. Perchè, qualora lo fosse, sarebbe alquanto deludente e non farebbe onore alcuno alla asserita  "arguzia" dell'interlocutore.

I Consiglieri di NCD, nel lamentare "l'ingerimento" da parte del Sindaco, evidenziano un presunto profilo di illegittimità amministrativa, da accertarsi nelle Sedi competenti.

Cosa ben diversa è la illeicità penale,  adombrata nello scritto che qui si commenta.

Se poi vogliamo derubricare la questione ...

Ogni illegittimità amministrativa può avere risvolti penali, se essa è operata con dolo. Lasciamo che siano i magistrati a stabilirlo.

Non sarebbe il caso che fosse il Sindaco a fugare ogni dubbio, rispondendo all'interrogazione? Il Sindaco e non Lei!

Trova strano che io, senza pretese di rispondere ad interrogazioni,  possa dire la mia ? 

E Lei, a che titolo interviene?

Come mai non lascia che sia il diretto interessato a scrivere della vicenda?

Tre domande, tre paralogismi, che finiscono con il dare al tutto il carattere di una sofisticheria. Non meritano risposta! Né avrebbero meritata la lettura. Mi servirà da esperienza: si sfoghi pure in tranquillità, perché non la leggerò oltre, dottor Lapunzina.

Se Cefalù è così ben governata, perchè la gente si lamenta, perchè ci sono Sciortino, Di Paola, Livecchi, Macaluso che scrivono, oppure ....