Punto nascite: pericolo imminente

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Giugno 2016, 08:49 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il 30 maggio di un anno fa avevo scritto che per il nostro punto nascite non era stata concessa né una proroga né una deroga, ma soltanto che si sarebbe dovuto sostenere una gara con l'ospedale di Termini Imerese: http://www.qualecefalu.it/node/17164.

Tale risultato era stato ottenuto dopo un ricorso al TAR contro la chiusura. Del respingimento di tale ricorso, per il quale fu pagato all'avvocato un onorario di 30.000 euro, il Sindaco dava notizia con un suo comunicato (http://www.qualecefalu.it/node/16778), al quale apposi il seguente commento:

È opportuno, di fronte a simile comunicato, ricordare che il TAR con ordinanza n. 194/2012 aveva concesso la sospensiva, che ha permesso di tenere aperto il centro nascite di Cefalù fino a oggi. È ancora più opportuno ricordare che gli avvocati, che ottennero tale decisione del TAR, erano gli avvocati Terregino e Di Paola, diversi dall'avvocato, al quale è stato dato l'incarico per il ricorso respinto.

Sorge spontanea una domanda: perché questi due avvocati non hanno conservato l'incarico? In considerazione, soprattutto, del fatto che essi avrebbero fatto tesoro dell'esperienza della successiva decisione del CGA, emessa con povertà di motivazioni, di annullare l'ordinanza del TAR, impugnata dalla Regione. Una decisione basata sulla presenza di illogicità o abnormità nel decreto dell'allora Assessore alla Sanità, non sindacabili in quella sede. Illogicità e abnormità, che forse non sono state sollevate a proposito del decreto dell'assessore Borsellino, sebbene vi sia il sospetto che vi siano presenti anche errori procedurali, come la costituzione del “tavolo tecnico”, dal quale si è derivata la decisione di chiudere il centro nascite di Cefalù.

Sarebbe opportuno che il Sindaco rispondesse alla domanda e che chiarisse gli altri punti sollevati in questo commento, ivi comprese le ragioni, che lo hanno portato a dare l'incarico all'avvocato, che faceva parte a vario titolo di quel Governo Lombardo, al quale si deve la prima decisione di chiudere il nostro centro nascite.

Il Sindaco non rispose né chiarì. La situazione era disperata, ma per fortuna intervenne il Ministero, dichiarando: “si concorda con la richiesta di deroga, con la prescrizione di un attento monitoraggio della attività dello stesso Punto nascita, da verificare congiuntamente al monitoraggio del PN di Termini Imerese: i due PN devono essere monitorati al 31 dicembre di ogni anno, con termine ultimo il 31.12.2016, per verificare l'andamento delle nascite; successivamente la Regione, sulla base dei volumi di attività dei PN, come anche dei volumi totali di attività dei due Presidi ospedalieri, ne dovrà valutare il mantenimento in funzione, anche in base a quanto indicato dal Decreto interministeriale recante "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera".

Già un mezzo successo, che avrebbe potuto essere un successo pieno, se alla data del 31 dicembre 2016 il numero dei parti fosse stato superiore ai cinquecento e comunque superiori a quelli di Termini. Oggi, a meno di sei mesi dalla scadenza, sembra che a dicembre difficilmente potranno verificarsi l'una o l'altra eventualità. Ciò nonostante i responsabili del Giglio abbiano tentato di far ritornare la dottoressa Raimondi e abbiano offerto ad altri ginecologi un incarico a Cefalù. I tentativi non hanno avuto buon esito e Termini ci surclassa per numero di parti.

A questo punto, poiché il decreto dice che bisogna tener conto anche degli “standard...quantitativi” il rischio di chiusura si fa più probabile, ma sembra che né il Sindaco di Cefalù né gli altri del Distretto sanitario se ne preoccupino. Non se ne preoccupano neanche quelli del comitato.

Si prepara altro inutile e costoso ricorso giudiziario?

Commenti

Voglio ricordare che alle mascite normali del territorio che gravita attorno Termini Imerese, si sono aggiunte le nascite che facevano riferimento a Petralia Sottana. 

Quindi un lotta impari dal punto di vista numerico... Sarebbe invece più opportuno che l'ospedale di Cefalù si attrezzasse con le culle termiche e quant'altro, come richiesto dalla Regione.... per avere un punto nascite di eccellenza per surclassare in qualità l'ospedale Cimino di Termini Imerese.

...caro Giovanni, di dubitare che questi politici e questi amministratori siano in grado di far valere la qualità. Comunque, speriamo.