Il "cavillismo".

Ritratto di Angelo Sciortino

24 Settembre 2012, 12:33 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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C'è, in Italia e a Cefalù in particolare, uno sport, che non conosce rivali, perché sono tanti i cittadini coinvolti nel gioco. Si tratta del “cavillismo”, facile da giocare: bastano carte, norme, deliberazioni e giocatori disposti a prendersi sul serio, mentre vi giocano. Servono anche politici dell'attuale levatura, che in nome della santa demagogia promettono troppo e poi giustificano la loro incapacità a mantenere gli impegni con l'esistenza di norme e leggi, che non sono garanzia di giustizia reale.

Ma queste assurde norme, così disponibili al cavillo, non sono state votate da loro, direttamente o per interposta persona? Non sono stati loro a ridurre questo Paese, quest'Italia e questa Cefalù, in un campo in cui si gioca irresponsabilmente, per dimostrare chi è più bravo a distruggere il nostro futuro?

Secondo voi, cari lettori, che cos'è la localizzazione di Ogliastrillo, se non un esercizio di “cavillismo”? Avete avuto modo di leggere, su queste pagine, le dichiarazioni dell'ingegnere Duca (https://www.qualecefalu.it/node/847). Sfido chiunque a dimostrare che esse non sono un lungo elenco di cavilli. Cavilli, che la maggioranza del Consiglio – cioè, dei politici – ha considerato, invece, un esempio di parere tecnico. Se n'è tanto convinta, che giorni dopo ha cercato di convincerci, con il comunicato di alcuni di essi (https://www.qualecefalu.it/node/811), che non di cavilli si era trattato, ma di un raro esempio di responsabile predisposizione alla giustizia sociale, di garantire, cioè, “una casa ai meno abbienti”. Ecco a che cosa serve un aggettivo al sostantivo “giustizia”: a negarla!

Perché procedere a colpi di varianti al PRG – ma c'è un PRG a Cefalù? - significa considerare le regole soltanto cavilli, che servono a giustificare la distruzione del territorio. Basta dire, intanto, che quella che il Consiglio ha approvato è una semplice localizzazione e non una variante, come se questa non fosse obbligatoria per dare effetto alla localizzazione, ed eccoci nell'esercizio più trito dell'ormai imperante “cavillismo”.

Se è vero, però, che i cittadini sono ormai stanchi di demagogia e di cavillismo; sono stanchi di vedersi spesso negato un diritto da una burocrazia, che ha fatto del cavillo la sua arma, e scoprire che il diritto, ma anche il rovescio, potrà essere riconosciuto con l'asservirsi alla politica, che quel burocrate riconosce come il “padrone”, eccoci allora piombati nel baratro della servitù. Eccoci finiti, anche se ce ne renderemo conto troppo tardi, nel clientelismo e nella servitù.

A qualcuno può stare bene, a me no!

Commenti

Come mai la deliberazione dell'approvazionein CC della "localizzazione Puglisi" (espressione che non significa nulla, ma, forse, proprio per questo, tanto voluta dall'Amministrazione), non è stata ancora pubblicata sul sito del Municicipio.

Lo faranno quando arriveranno le ruspe?