Un piccolo fatto

Ritratto di Totò Testa

23 Ottobre 2012, 22:29 - Totò Testa   [suoi interventi e commenti]

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Per più di un giorno intero sono rimasto in dubbio raccontare di un certo episodio di cui sono stato testimone.
Ebbene, lo racconto.
Ieri, intorno alle 14,00 stavo chiacchierando con un amico e, nel frattempo,  consumavo il mio pranzo (brioche con gelato) a Piazza duomo.
Arriva un’ambulanza del 118 a sirene spiegate, prova a svoltare dalla corsia carrabile di sinistra (guardando la Cattedrale), ma non può farlo, perché il transito è impedito da due fiat punto, una azzurra e una bianca parcheggiate in prossimità  dell’imbocco di via Mandalisca con due ruote ad invadere il piazzale pedonale.
Gli operatori prendono una rapida decisione, scendono dall’ambulanza e si avviano a piedi attraverso la piazza verso la cattedrale.
Nel frattempo arriva il proprietario della punto blu che si mette alla guida e libera una parte dell’incrocio.
A questo punto, dal  palazzo municipale esce il sindaco.
“Toh!”- penso io - adesso chiamerà i vigili, farà fermare il guidatore della punto azzurra, farà cercare il proprietario della punto bianca per una punizione esemplare!
Attendo questi esiti, quando vedo il sindaco estrarre un mazzo di chiavi, aprire la portiera della punto bianca e mettersi alla guida per sgombrare la Piazza.
Un piccolo episodio, certo, chi non l’ha mai fatto?
Io, per esempio, mai, ma non vale a fini statistici.
Ma non era cambiato il vento, non era cambiato lo stile?
Non ho neanche voglia di fare commenti critici e reprimende.
Dico solo: che pena!

Commenti

Caro Totò, sì : "proprio un piccolo fatto" che hai voluto raccontare e che, personalmente, non avrei raccontato.
Un imprevisto che costringa a lasciare l'autovettura laddove non si dovrebbe può capitare a tutti.
Anche al sindaco che, per quanto se ne sappia, al Municipio va a piedi e che, al Municipio, passa gran parte della sua giornata.

In tutta franchezza il tuo "che pena" mi sembra esagerato.
Magari, e soltanto, un tantino.

perché mi dai l’occasione di spiegarmi meglio.

Il “che pena” non era rivolto al sindaco, ma a quella sorta di maledizione che impedisce a Cefalù di adottare e far funzionare un sistema di regole per impedire il transito e la sosta di ogni e qualsiasi mezzo motorizzato nel Centro storico di Cefalù, nonostante l’impegno delle associazioni, le lamentele dei cittadini (poche), le proteste dei turisti (tantissime), la promozione di intraprese eco-sostenibili, le dichiarazioni d’intenti degli amministratori, ecc. .

Ma ci vogliamo rendere conto, una buona volta, che quello che sembra impossibile da realizzare a Cefalù viene tranquillamente e serenamente praticato altrove, anche in Sicilia, anche nei nostri dintorni?

Ci vogliamo rendere conto che, nel centro storico di Cefalù non si riesce a fare una foto senza inquadrare un’automobile, un motorino, un cassone di condizionatore, un menù di ristorante, pizzeria, rosticceria?

Per non parlare della barbarie delle esposizioni di frutta, verdura e souvenirs a cielo aperto!

Già, fa molto suq orientale (o molto mercato della Vucciria)! Ma quand'è, mi chiedo, che abbiamo deciso di far somigliare Cefalù ad un  suq o alla Vucciria, che stava bene dove meravigliosamente stava una volta, unica, irripetibile e, appunto, molto diversa dalle nostre "cantuniere"?

Quando, poi, vedi che quelli che dovrebbero dare l’esempio e che, ad onor del vero, solitamente lo danno, senza però riuscirci in pieno, sempre e senza eccezioni, allora ti demoralizzi   …

Ecco, era questo il senso del mio “che pena”.