A volte non bisogna avere paura delle scommesse...!

Ritratto di Rosario Fertitta

16 Dicembre 2012, 11:08 - Rosario Fertitta   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

E’ davvero strana la sorte…
Il Natale per definizione porta i Doni, soprattutto ai più piccoli.
Quello di quest’anno, invece, sarà ricordato come quello del “Dissesto”.
Un dissesto non solo “finanziario” ma molto più complesso, risultato di un lunghissimo periodo politico che negli anni ha visto la contrapposizione di due diversi modi di intendere la gestione della cosa pubblica ma mai adottare misure, anche impopolari, che iniziassero a tamponare quella emorragia che, nel tempo, avrebbe portato ai nostri giorni.
E’ la certificazione del fallimento di un certo modo di fare POLITICA, di quella contrapposizione Destra-Sinistra che ormai appare del tutto anacronistica.
Se riusciremo a “salvarci” dal dissesto sarà soltanto per un fatto “sopravvenuto” e cioè per l’ennesimo intervento statale con un decreto, convertito in Legge, ribattezzato “salvacomuni”.
Se non fosse intervenuto questo provvedimento, onestà intellettuale bipartisan vuole non può non ammettere che non avremmo avuto nemmeno l’ultima, residua, speranza di evitare la censura (discutibilissima) della Corte dei Conti.
Mi chiedo, soltanto, quanto – sostanzialmente – una adesione al “salvacomuni” sia differente da una dichiarazione di dissesto…..
In entrambi i casi, infatti, mi pare di comprendere che il Sindaco sarà costretto ad adottare le aliquote massime per i tributi, dovrà riorganizzarsi la pianta organica comunale rispettando il parametro del rapporto 1/93 (1 dipendente ogni 93 abitanti), dovrà procedersi ex lege alla dismissione del patrimonio immobiliare.
E, si badi bene, le risorse finanziarie erogate in forza del “salvacomuni” a quelle Amministrazioni come la nostra dovranno essere restituite entro 10 anni non trattandosi, in alcun modo, di interventi a fondo perduto !!
Nella buona sostanza poche differenze con gli effetti del “dissesto”.
L’unica, significativa, discriminante consiste nel fatto che – nella ipotesi di dissesto – le scelte (!)  amministrative sarebbero demandate per 5 anni a 3 commissari prefettizi mentre nella ipotesi della adesione al “salvacomuni” sarebbe il Sindaco e l’Amministrazione a continuare ad operare le proprie scelte sia pure con le gravose prescrizioni previste dal predetto “salvacomuni”.
Sta proprio in ciò la grande scommessa !
Posto che si riuscisse a demolire la pronuncia della Corte dei Conti, potrà questa politica della “destra contro sinistra” riuscire a non traslare nei prossimi 10 anni ciò che oggi questa Amministrazione si è ritrovata tra le mani ?
Forse, a mio modesto avviso, ora come non mai si potrebbe ipotizzare una nuova Amministrazione, guidata dal Sindaco Lapunzina, che non tenga in alcun conto dei rapporti di forza e delle rappresentanze “politiche” consiliari proprio in virtù del conclamato fallimento di quella politica tradizionale che – nel corso della sua storia – ha portato a quanto stiamo vivendo.
Saremmo, forse, i precursori di una “Amministrazione tecnica” guidata da un Sindaco democraticamente eletto dal popolo: una grande scommessa di civiltà e di innovazione, con un Consiglio Comunale che lavorerebbe nell’esclusivo interesse della Città (come ha sempre fatto) senza necessariamente avere le proprie “rappresentanze” nell’Esecutivo.
La mia non è una provocazione.
E’ una proposta, magari, estrema…ma dirompente.
Perché quando bisogna virare….bisogna farlo con proposte decise e anche clamorose.
E non si continui con la ricerca spasmodica, anche se legittima, di chi – negli anni – sarebbe stato/a la causa di tutto ciò: servirebbe soltanto a distogliere l’attenzione dall’emergenza.
E, forse, non servirebbe proprio a nulla se – come mi pare di intendere – non arriveremmo mai all’accertamento di alcuna responsabilità stante che l’art 248, comma 5, della Legge 267/2000 (accertamento della responsabilità) non mi pare sia stato recepito in Sicilia.
A volte non bisogna aver paura delle scommesse perché…si possono anche vincere !!

Commenti

Indicare ai cittadini i responsabili del dissesto finanziario di Cefalù, non è una  perdita di tempo, ma un esercizio di democrazia. Se non lo si fà, si costruiscono garanzie per  l'impunità dei "furbi" a scapito degli onesti. Non è cosi che si amministra la cosa pubblica. Chi ha compiuto simili disastri, và tenuto lontano dalla cosa pubblica, per evitare che possa reiterare il reato.

Non credo che questi fatti, siano da legare ad una contrapposizione politica destra-sinistra, nella quale l'una si riconosce o si dichiara più virtuosa dell'altra, visto i molteplici esempi di mala gestione di entrambi gli orientamenti politici, che rivela regolarmente la cronaca giudiziaria; quanto sembrerebbero legati  ad un male endemico di natura culturale italiano. Servirà un'Amministrazione tecnica" per risolvere il problema?

Non credo! abbiamo già un triste esempio a livello nazionale. Credo che solo una forte presa di coscienza dei cittadini, del valore che rappresenta il Bene comune con una decisa affermazione di responsabilità attraverso l'uso dei mezzi della democrazia  (il voto elettorale ) si possa determinare un reale cambiamento della gestione amministrativa della cosa pubblica.

Se ci ostiniamo ad essere una società di irresponsabili, non ci saranno decreti "salvacomuni" che basteranno. Avanti il prossimo.........dissesto!

Non mi pare di aver affermato - nè ho mai pensato - che l'individuazione dei "responsabili" sia da ritenere una perdita di tempo !
La contrapposizione "destra-sinistra" è riferita ad un modo di fare politica che, innegabilmente, in città ha prodotto in questi lunghi anni il tragico risultato sotto gli occhi di tutti.
L'Amministrazione "tecnica" è intesa come sfida alle logiche partitiche e/o di interesse: solo in questo senso, caro Totò.
E' una sfida, anche provocatoria, ma una sfida quantomeno in termini di proposta.
Non ho mai difeso i c.d. "furbi". Al contrario: ho sempre auspicato norme chiare e severe per chi dimostra di NON saper fare l'interesse della comunità.
Solo per chiarirci.