Sarà Margherita ad abbattere l’ultimo diaframma della prima canna della galleria “Cefalù”?

Ritratto di Saro Di Paola

4 Gennaio 2023, 15:47 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Si era al 24 aprile del 2022, quando sono stato, per l’ultima volta, sulla Valle del Carbone. Le travi dei due viadotti sul Mazzatore erano state già posizionate, quelle del viadotto sul Carbone  erano a piè d’opera.

Vi sono tornato stamattina ed ho trovato le travi dei 3 piccoli attraversamenti vallivi, sui quali correranno i binari del raddoppio, nel breve tratto all'aperto tra la galleria Cefalù, a ovest, e la galleria Sant'Ambrogio ad Est, tutte posizionate sulle pile.

Oggi, con gli impalcati dei viadotti completati, sono più evidenti la risicatezza e l’accidentata orografia dell’intorno dell’area antistante la paratia di pali, nella quale saranno realizzati gli imbocchi-sbocchi delle due canne della galleria “Cefalù.                                                                
Caratteristiche fisiche del terreno, che, già, il 24 marzo 2016 (www.qualecefalu.it/node/19015), sulla carta,

mi avevano fatto escludere che Margherita potesse effettuare, in quel luogo, la rototraslazione, cioè la manovra di inversione ad U, che era stata descritta il 26 novembre del 2015,  in sede di presentazione del progetto esecutivo e che la ToTo aveva fatto eseguire, nel settembre del 2012, alla talpa Martina, che, nella Val di Sambro, dopo avere ultimato la galleria in direzione Firenze della variante di Valico, doveva imboccare la galleria in direzione Bologna.

    

Caratteristiche assolutamente diverse da quelle, ampie e pianeggianti, dell’intorno dell’imbocco della stessa canna ad Ogliastrillo, dove, nel 2021, ho seguito le fasi dell'assemblaggio di Margherita, sin dal sollevamento e dalla posa sulla culla delle prime componenti del suo scudo.

    

   

Ricordando l’ampiezza dell’area di cantiere, nella quale i mezzi meccanici avevano avuto la possibilità di muoversi ed operare durante quelle fasi, mi sono chiesto se potrà, mai, accadere che Margherita, dopo avere abbattuto l'ultimo diaframma della prima canna della galleria "Cefalù", si ritrovi con la sua testa fresante sul filo esterno della paratia da cui sboccherà la canna medesima.

La mia risposta è stata no.
Per una ragione abbastanza semplice:
la risicatezza e l'accidentalità orografica del versante occidentale del Mazzatore

renderebbero impossibile il disassemblaggio delle componenti elementari dello scudo, il loro sollevamento ed il loro caricamento sui mezzi di trasporto che le dovranno riportare ad Ogliastrillo.

Per tale ragione Margherita si fermerà prima di arrivare alla paratia, a mio giudizio di un centinaio di metri, dove troverà il restante tratto di canna già realizzato con metodi tradizionali.
Sarà quel tratto di galleria già realizzato ad ampliare l'area di cantiere e rendere più agevoli le fasi di disassembleggio e di caricamento sui mezzi di trasporto delle componenti del suo scudo.

È, perciò, molto probabile, che nei prossimi mesi, ben prima che Margherita si ritrovi in prossimità del Carbone, quello che sarebbe dovuto essere l'ultimo diaframma della prima canna della galleria "Cefalù" abbattuto con sistema meccanizzato, sarà il primo di quella stessa canna ad essere abbattuto con metodi tradizionali.

Saro Di Paola, 4 gennaio 2023