L'IGCAT, l'enogastronomia, il Turismo e l'Amministrazione

Ritratto di Pasqualino Turdo

11 Settembre 2023, 15:20 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Nella prospettiva della candidatura della Sicilia ad “European Region of Gastronomy 2025”, venerdì scorso, 8 settembre, nella Sala delle Capriate si è svolto un incontro programmatico per illustrare alla Comunità cefaludese i principi da osservare e le direttive da seguire affinché la Sicilia consegua l’importante riconoscimento internazionale.

                                                     
Promotore dell’incontro è stato IGCAT (International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism), che “ha lo scopo di responsabilizzare le comunità locali sull’importanza di proteggere e promuovere cibo, cultura, arti e beni naturali come elementi strategici di Turismo e Sviluppo sostenibili”.

All’incontro hanno partecipato:
Diane Dodd, Presidente IGCAT, e Edith Szivas, Jaume Gomila, Jens Storli e Ilona Sares, componenti IGCAT;
                                                     

Il Sindaco Tumminello, quattro Assessori ed alcuni, in verità pochi, Consiglieri comunali ed alcuni, altrettanto pochi, operatori del settore turistico.
Per presenze, istituzionali, imprenditoriali, scolastiche ed associazionistiche , non si può, certo, dire che la Città ha brillato e l’incontro, a mio giudizio, è stato per Cefalù un’occasione persa.

Scrivo soltanto oggi dell’incontro perché mi sarei aspettato un resoconto da parte dell'ufficio Stampa del Comune, che, in un apposito comunicato del 6 settembre, aveva definito “fondamentale la partecipazione di Istituzioni, Associazioni ed imprenditori locali”, come in apertura del Consiglio comunale dello stesso giorno aveva ritenuto di precisare il Presidente del Consiglio nell’invito a partecipare rivolto ai Consiglieri ed alla cittadinanza.

Mi sarei aspettato, anche e quantomeno, un post, magari, con qualche foto, da parte del Sindaco, del suo vice o di uno degli Assessori presenti, che, non perdono occasione per pubblicizzare ogni evento subito dopo la sua conclusione,  se non, addirittura, con dirette video nel corso degli stessi.

Invece, molto stranamente, dopo tre giorni niente di tutto ciò.

La ragione, per me, è abbastanza ovvia.

I principi e le direttive, che, nel corso dell'incontro, i qualificati relatori hanno esposto sulle attività che le Amministrazioni locali devono porre in essere per un turismo sostenibile, sono in assoluta antitesi con quelle del programma "Cefalù estate", che l'Amministrazione comunale ha approntato per il 2023.

Un programma, che ho già definito spropositato e che concepito "per tutti i gusti", ha previsto eventi che hanno attratto a Cefalù, le masse.
Autentiche maree umane, che con i loro autoveicoli hanno causato ingorghi, mai visti prima, lungo le vie di accesso ai luoghi degli eventi,
                                 
            
con disagi e conseguenze, indicibili, per residenti e turisti e con i costi per l’Ente Comune di cui ho detto nel mio intervento in Consiglio sull’utilizzo dell’imposta di soggiorno http://www.qualecefalu.it/node/24699

Un intervento, il mio, che ha provocato le repliche, fuori luogo, di due Consiglieri di maggioranza.
No! Non sono i residenti e, neanche, i turisti che non tollerano i decibel alti a doversi trasferire nei paesi tranquilli dell’entroterra madonita.
Residenti e turisti devono essere messi nelle condizioni di vivere gli eventi in tranquillità, non di subirli, in una città di Turismo la cui prima cifra deve essere la sostenibilità, per turisti e per residenti.
Il ruolo dell’Amministrazione è proprio questo.

No! I retrivi non siamo noi che, intervenendo sulla gestione dei proventi dell'imposta di soggiorno abbiamo chiesto all’Amministrazione un cambiamento di rotta per il 2024.

I retrivi siete voi che siete ancorati ad un passato di eventi finalizzato ad attrarre masse e maree umane di ospiti occasionali.
Un passato che non darà futuro a Cefalù ed al suo Turismo.

Gli eventi per attrarre masse sono antitetici al “Turismo sostenibile e bilanciato”, sono i suoi primi nemici.

A dirlo non siamo noi, che avremmo, secondo quel Consigliere, “una visione triste e crepuscolare” di Cefalù e del suo turismo.

Lo abbiamo ascoltato, nella Sala delle Capriate, dalla viva voce dei componenti della Giuria che valuterà i requisiti per designare la Regione Europea della Gastronomia per il 2025.

Gli altri aggettivi, offensivi, che sono stati affibbiati alla nostra presa di posizione non li ripetiamo neanche. Li lasciamo nella bocca di chi ha il costume di confutare le argomentazioni con offese.
Sarà il tempo a farne individuare i veri destinatari.

Pasqualino Turdo, Consigliere comunale