Mannaggia: hanno proprio ragione

Ritratto di Saro Di Paola

8 Marzo 2024, 07:35 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nei giorni scorsi, gli operai del Comune sono intervenuti sulle caditoie all’incrocio tra la Via San Pasquale e la via Prestisimone.
        
        
Il loro traballìo, rispetto a quando, nei mesi scorsi  l’avevo segnalato, www.qualecefalu.it/node/24674 , si era accentuato.
Oggi le caditoie si presentano così e, al passaggio di autoveicoli e motoveicoli, non traballano più.
                                                                                    

Era un intervento che andava fatto.
Indubbiamente.
Mi chiedo però: è stata fatta, anche, la ricognizione del tubo ARMCO all’interno del quale scorrono le acque di quello che era il torrente San Pasquale?
                                                                                  
Con tutta probabilità, infatti, il traballìo delle caditoie era causato dall'inflessione della canaletta, su cui sono poggiate, provocata dal progressivo aggrottamento del sottosuolo della strada dovuto all’azione dell’acqua, che, per l’ossidazione della lamiera ondulata di acciaio, da cui il tubo è costituito, scorre a diretto contatto con la terra e, progressivamente, la asporta e la trascina a valle.
Una causa alla quale, a mio giudizio, vanno ascritti, anche, gli altri segnali, che si possono cogliere nelle vicinanze delle caditoie e di cui ho già scritto, www.qualecefalu.it/node/24717.

A suggerire la ricognizione, dall’interno, dell’ARMCO sarebbe dovuto essere quanto, negli anni scorsi, è, reiteratamente, accaduto all’incrocio tra la Via Cirincione e la via Pietragrossa, dove, dopo almeno sei rattoppi del manto stradale, nel 2013,
          

si è, finalmente, intervenuto bonificando la superficie ossidata della lamiera dell’ARMCO.
                                                  
                                                                                           

Ulteriore suggerimento alla ricognizione, qualora non è stata ancora fatta, dovrebbe venire dall’evoluzione dell'avvallamento del corpo stradale, che può essere controllato a vista, circa un metro più a valle della caditoia
        
 
Se, invece, la ricognizione, dall’interno, dell’ARMCO é stata, già fatta e se, come io temo, dovesse aver confermato l’ossidazione della lamiera in acciaio, è assai probabile, se non certo, che le caditoie ricominceranno a traballare.

Il che sarebbe il male minore.
Il peggiore dei mali sarebbe ben altro.
                                                                                                 

Sono anni e anni che scrivo del degrado per ossidazione dei tubi ARMCO, l’ultima volta è stata il 2 gennaio scorso, www.qualecefalu.it/node/24750 .
                                             

Ne ho scritto insistendo sulla necessità di estendere la ricognizione, dall’interno, a tutti gli ARMCO nei quali, negli ultimi cinquanta anni e più, sono state intubate le acque di quelli che erano i torrenti della campagna cefaludese, il tratto basso del Sant’Oliva, il Pietragrossa-San Pasquale, lo Spinito ed il tratto alto del Pisciotto, che, oggi, scorrono sotto importanti strade di Cefalù.
Tratti di ARMCO, oramai tutti datati, che sono autentiche mine, che, prima o poi, esploderanno con conseguenze che potrebbero essere gravi.

Sono anni e anni che ne scrivo, non è accaduto alcunché e pure ci l’atturru ancuora con la necessità della ricognizione. 
Mannaggia: hanno proprio ragione. 
Sono un catastrofista!

Saro Di Paola, 8 marzo 2024