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10 Agosto 2013, 15:21 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Le foto che pubblico di seguito sono state “scovate”, quasi tutte, da Gianfranco D’Anna.
Sul web, nel sito della società di opere marittime, IGC DRAGAGGI, che si aggiudicò l’appalto dei lavori “finalizzati alla difesa ed al ripascimento della fascia litoranea ad occidente della Foce del torrente Carbone”.
(http://www.igcdragaggi.com/1_IT/1.OOMM/TorrenteCarbone_it.html)
Quelle siglate “ArKè”, invece, sono foto di Salvatore Culotta, conservate nell’archivio fotografico del Museo Mandralisca.
Pubblico le foto senza commento alcuno.
Sono troppo eloquenti per richiederne uno solo.
Mi limito a ringraziare Gianfranco D’Anna e Salvatore Culotta per la collaborazione “tecnica” e di ricerca documentale che mi hanno prestato per consentirmi la pubblicazione dei due “atti” precedenti (http://www.qualecefalu.it/node/2867 e http://www.qualecefalu.it/node/2970), di questo terzo e degli altri, che, su “Fiume Carbone”, ancora pubblicherò.
A Fiume Carbone, con la ultimazione della mantellata,”alea iacta erat”.
Il dado era tratto.
La geografia di quel tratto di costa era stata “messa in gabbia”.
Irrimediabilmente!
I materiali di risulta dall’apertura delle gallerie,“i portati del progresso”, da lì a poco e nel breve volgere di pochi mesi, avrebbero finito di ripascerlo.
Seppellendo il mare
e con esso
tanti scogli, che Madre Natura aveva impiegato millenni per modellare e levigare,
tante piccole anse, tante piccole spiagge, tanti luoghi a mare di cui Madre Natura ci aveva fatto dono
(seguirà: Fiume Carbone (atto quarto): quando la politica capì che non era questione di linee)
Saro Di Paola, 10 agosto 2013
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Articoli precedenti:
Fiume Carbone (atto primo): quando la Regione Sicilia spacciò la discarica per ripascimento - 7 Agosto 2013 (http://www.qualecefalu.it/node/2867)
Fiume Carbone (atto secondo): quando il progetto di “Quadrato Verde” servì a gettare fumo negli occhi - 9 Agosto 2013 (http://www.qualecefalu.it/node/2970)
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Commenti
Se è potuto accadere questo
a Cefalù con l'avallo e la compartecipazione agli "utili" di una associazione ambientalista (Quadrato Verde), se è potuto accadere quanto e possibile vedere nel nostro territorio e sulle coste con l'autorizzazione delle nostre istituzioni e nella indifferenza pressochè totale dell'unica associazione ambientalista presente (Legambiente);
se è potuto accadere quanto e possibile vedere nel nostro centro storico nella indifferenza di tutti;
come potrà non-accadere questo ulteriore scempio del nostro patrimonio naturale (questa volta marino), ora che persino il Vescovo "benedice" ("un nuovo porto che faccia di Cefalù una degna città marinara e di commercio" http://www.cefalunews.net/0_2014/news.asp?id=35409#alto) quella che invece a me pare una maxi operazione speculativo-finanziaria a favore di pochi che tanto piace ai politici locali per i regali alla collettività di cui faranno a gara nel prendersi il merito, e che lo stesso arch. Tarizzo (il 23 aprile 2012 in occasione della prima presentazione, nella sede elettorale di Giuseppe Guercio) ci tenne a sottolineare non trattarsi di "un parcheggio per miliardari ma per ampie fasce"!
nota: d'altra parte non si era avazata l'idea, da parte di alcuni grossi rappresentanti della nostra imprenditoria turistica, di realizzare un ampio parcheggio nella tenuta del Barone Bordonaro?
Chissà quando un simile genio imprenditoriale turistico locale penserà, col supporto di un qualche progetto splendidamente disegnato, di ulteriormente "valorizzare" Cefalù realizzandovi una lottizzazione, un mega parcheggio, un grande albergo, oltre che sulla terra e sul mare anche nell'aria ("con dei palloni galleggianti" aereostatici), se mai la tecnologia lo permetterà!