Un "Grande Evento", naturale, sprecato a Cefalù

Ritratto di Pino Lo Presti

13 Agosto 2013, 07:31 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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(in fondo all'articolo: http://www.qualecefalu.it/node/3024 , “Un esempio positivo di “valorizzazione” (della Rocca) - nuove ipotesi sulla natura della costruzione megalitica” - un appuntamento dato sulla Rocca, al Solstizio d’Estate, dal prof. Antonio Franco e da due suoi amici, a ragionare sul rapporto tra il nostro cielo e il Tempio megalitico).

Su cosa siano, tra scienza e folklore, “La Notte di S. Lorenzo”, le “stelle cadenti” e le meteoriti, basta andare in Internet per avere tante informazioni; a noi interessa solo sottolineare come, quella è una notte in cui è più facile avere la percezione che vi è una relazione tra il nostro spazio umano e uno più ampio che gli sta intorno, creata-evidenziata dall’accendersi dei corpi celesti nel passaggio dall’uno all’altro dei due spazi.

E’ quindi un momento in cui è stimolata, nel profondo del sentimento umano, l’dea di un mondo divino dialogante, che si può interpretare e a cui perciò si possono rivolgere speranze.
Un momento di riflessione, di contatto tra l’universale che c’è dentro e fuori di noi.

E’ incontestabile, io credo, che al di là della miriade di elementi del creato a cui l’uomo si è potuto rivolgere, nel corso della storia, nei vari luoghi, per avere una risposta alle sue domande, gli uomini tutti, universalmente, ne hanno avuto in comune uno: il cielo!

Scrivevo una volta, parlando della Rocca di notte:

E, il cielo stellato, al di là di quando è più profondo, tanto fitto e scuro da sembrare poterne sentire l'eco del respiro, nella risacca del mare, non è sempre benefico e stupendo? La luna e il cielo stellato non ci danno - anche - qualcosa che non espande solo il sentimento, ma pure la mente e lo stesso respiro dell'anima? Se poi hai accesso a un vasto orizzonte, e tu osservi da un luogo, alto sul mare, mentre la sagoma scura della terra, alle tue spalle ti rassicura, ma incombe con la sua mole possente, non sembra quel deserto di mare e di cielo - anche quando ti viene l'angoscia del vuoto - uno spazio in cui vorresti volare verso qualcosa, che sta oltre, quel pur lontano orizzonte?
 Non pensate che sia il vero momento della “ri-creazione” quello in cui un uomo ha la possibilità di riconsiderare la sua esatta posizione e misura nella vastità polifonica dello spazio a lui intorno?

... e della sua forma di Testa:

Così, come non "vedere" - ad esempio - nella nostra Rocca, una sorta di utero ancestrale, dal quale la madre-terra partorisce una città, proiettata verso l'infinito mare della vita, sotto lo sguardo protettivo del padre-cielo o, come non vedervi una testa - ancor più perchè su di un promontorio-collo -: la testa della terra (la roccia) emersa alla coscienza solare, dagli abissi di quella amniotica lunare? E come non considerare che tra i due simboli non vi è discontinuità ma analogia di senso, là dove entrambi comprendono il significato di mente; infatti in entrambi la mente che viene dal passato: la memoria-utero (lobi occipitali), partorisce e alimenta la mente proiettata verso il futuro: l'ideazione-testa (lobi frontali).

... e concludevo .

il luogo Rocca, non solo somiglia ma è un "luogo della mente"; un luogo in cui essa è attiva, sia come voce che da un tempo ancestrale, ci giunge - attraverso la memoria - come “sentimento”, dal passato; sia come voce che dallo spazio più lontano, ci giunge - attraverso la coscienza - come “concetto”, dal futuro

Da tempo tale finestra della Mente è stata chiusa a Cefalù e, al suo posto si trova un cancello di ferro con lucchetto e catene!.

Triste la sorte di quel paese che ha smesso di guardare in alto e, nella profondità oscura del cielo, le stelle; lo sguardo chiuso piuttosto sull’immediato presente-quotidiano, indaffarato a rincorrere solo  pretesti fatui per altrettante fatue suggestioni, “costruendo” spettacoli-eventi, privi di Anima e Senso, che producono solo “rumore”, un ottundimento piuttosto che un - se non allargamento - rilassamento-vero almeno della mente!

"Ri-creazione", "ri-generazione" non dovrebbero servire, anche a questo, le vacanze, specie “di qualità”?
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Per fortuna, c’è ancora chi, a Cefalù, invita a guardare le stelle, e, a tal proposito, invito vivamente a proseguire nella lettura del seguente intervento: “Un esempio positivo di “valorizzazione” (della Rocca) - nuove ipotesi sulla natura della costruzione megalitica” (che non ho sinora pubblicato, e che qui allego al seguente link: http://www.qualecefalu.it/node/3024) che racconta di un appuntamento dato sulla Rocca, al Solstizio d’Estate, dal prof. Antonio Franco e da due suoi amici, a ragionare sul rapporto tra il nostro cielo e il Tempio megalitico.

Commenti

Salita in cima alla Rocca, così parlò la Fascia: "Ho voluto offrirvi questo grande spettacolo, che ho preparato con grande impegno e ancor più grande competenza, facendo sì che le stelle cadessero dal Cielo. Ammirate lo spettacolo e non dimenticate che questo è uno dei Grandi Eventi, che ho riservato per Cefalù e per i suoi cittadini."