Dilapidare il passato per uccidere il futuro

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Ottobre 2013, 09:48 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Sembra che ormai in tanti vadano rendendosi conto che l'unico risultato di questa Amministrazione sia stato, finora, quello di perdere tempo.

Mentre, infatti, siamo stati tormentati da non pochi autoincensamenti, ci siamo ritrovati, quasi senza accorgercene, senza tribunale, senza plesso scolastico per l'Istituto Alberghiero, senza Ufficio delle Entrate, quasi senza ospedale, senza porto, con strade da Terzo Mondo, senza agricoltura e senza artigianato, senza acqua bevibile. Sparite o in via di sparizione tutte queste cose e altre ancora, facciamo “luccicare sul mare” il lumicino a ricordo di quel che fummo, mentre il comune madonita di Gangi viene indicato come il Borgo più bello della Sicilia e fra i più belli d'Italia; mentre Cefalù fa le regate veliche accendendo i motori delle barche sperdute nella bonaccia del lontano golfo di Termini Imerese. Di quella Termini Imerese, che investe nel suo interporto, che si riappropria della Sezione distaccata del suo Tribunale a Cefalù e che forse, fra non molto, amministrerà Cefalù come se fosse una sua borgata.

E' vero, abbiamo un Liceo classico, ma l'abbiamo accorpato all'Istituto Alberghiero, costringendo il suo preside a saltellare da una satira oraziana a una polpetta, con quali risultati posso soltanto lasciarlo immaginare; è vero, abbiamo una Cattedrale arabo-normanna, il cui mosaico del Cristo Pantocratore è stato scelto come simbolo per l'Anno della Fede, ma poi al suo interno improvvisiamo concerti, che dovrebbero definirsi sconcerti; è vero, abbiamo non pochi panorami impareggiabili, ma di intatti ne rimangono pochi e questi pochi, in nome del principio del non conforme, ma compatibile, sembrano destinati a scomparire molto presto.

E' vero, abbiamo queste e tante altre cose, che dovrebbero essere sfruttate meglio, ma questa Amministrazione si dibatte come un neonato piagnucoloso in una culla fastosamente adornata. Piange e implora il biberon di Mamma Regione o di Papà Stato, come se fosse quel neonato ancora incapace di camminare e di procurarsi da sé il nutrimento, neanche quando questo nutrimento si trova a portata di mano. Come accade a Cefalù, dove il nutrimento non manca certamente, ma dove mancano l'esperienza, la forza intellettiva e persino quella fisica, necessarie a permettere di coglierlo. Proprio come accade al neonato.

Sarebbe ora che l'Amministrazione uscisse dalla culla e che, maturando, facesse pienamente e con competenza la sua parte, quella per la quale è stata eletta. Se non lo farà, non sarà soltanto essa a perdere la stima di coloro che l'hanno voluta, ma tutta la Città perderà definitivamente il suo futuro.

Commenti

NON CONFORME MA COMPATIBILE

Devo dire che proprio quell'atto di questa amministrazione mi ha fatto perdere la speranza di un cambio di passo, verso la protezione del territorio, già da troppo tempo sotto scacco dagli speculatori.

Non si può continuare con questo sciupio dissennato  del territorio, per costruire  villette a schiera o condomini ai margini del centro storico, che non fanno altro che creare degli agglomerati urbani periferici senza alcuna forma e identità.

Ho avuto nuovamente  un  barlume di speranza, quando ho letto della possibile approvazione del piano paesaggistico regionale  per la provincia di Palermo, che però mi si sia perso per strada ... (forse in compagnia del piano regolatore  del Comune di Cefalù)?!!?