8 Gennaio 2024, 07:16 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Lo scritto, che il Consigliere Turdo ha pubblicato, ieri, su questo blog, www.qualecefalu.it/node/24751, mi ha fatto ricordare il grido d'allarme, che, il 21 maggio del 2011, lanciai dalle pagine de ”L’Altra Cefalù” al fine di fermare il massacro delle pavimentazioni delle vie del Centro Storico di Cefalù,
CUTICCHIA E LUMACHELLA : QUALCUNO FERMI IL MASSACRO (la nota di un Assessore) L'altra Cefalù (qualecefalu.it) www.qualecefalu.it/lac/node/4623.
Un grido, il mio, che corredai della nota, avente per oggetto "Formulazione di protocolli per interventi di manutenzione, modificazione e realizzazione di manufatti pertinenti o afferenti ai servizi a rete di gestione non comunale", che, nell'estate del 2002, il Prof. Marcello Panzarella, allora Assessore Anziano della prima Giunta della seconda sindacatura Vicari, aveva inoltrato ai Responsabili del Servizio LL. PP. e del Servizio Manutenzioni e p.c. al Sindaco Vicari ed agli altri colleghi Assessori.
Nella nota l'Assessore "chiedeva di concertare e predisporre la bozza di un articolato protocollo atto a descrivere le modalità d'intervento e a garantire il controllo degli esiti ed il rispetto delle regole dell'arte negli interventi pertinenti o afferenti ai servizi a rete di gestione non comunale ricadenti nell'ambito del Centro Storico".
Il giorno dopo, il 22 maggio 2011, al grido di allarme feci seguire un altro scritto, CUTICCHIA E LUMACHELLA : QUALCUNO FERMI IL MASSACRO (2) | L'altra Cefalù (qualecefalu.it) www.qualecefalu.it/lac/node/4637, nel quale ribadii il dovere politico di cambiare registro sulla questione.
Corredai quel secondo scritto di tante foto, con le quali documentai alcuni degli interventi sulle pavimentazioni delle vie del Centro Storico, che erano stati eseguiti, maldestramente, dal Comune, in quegli anni ancora gestore del Servizio Idrico Integrato, e dagli altri gestori dei servizi a rete.
Ripropongo alcune di quelle foto.
Da allora, però, nulla è accaduto.
Non solo negli anni tra la nota di Panzarella ed i miei scritti, cioè dal 2002 al 2011, ma, anche negli anni successivi dal 2011 al 2023.
Le Amministrazioni che si sono succedute, Vicari 2, Guercio, Lapunzina 1, Lapunzina 2 e Tumminello, nulla hanno fatto per disciplinare gli interventi sulle predette pavimentazioni e, meno che meno, per riportarle all’originario splendore.
A giudicare dal nulla di fatto, viene da pensare che quelle Amministrazioni la questione non se la sono, neanche, posta.
Conseguentemente, il degrado, documentato nelle mie foto del 2011, è aumentato.
Progressivamente ed inesorabilmente.
Se non dovessero essere approntate, per tempo, le regole, elementari nella loro essenzialità, idonee a fermare il massacro e se non dovessero essere programmati, progettati, finanziati ed attuati gli interventi per ripristinare, a regola d'arte, la qualità di tutte le pavimentazioni delle vie del Centro Storico, sarà ineluttabile la scomparsa di quelle peculiarità, che le resero arredo urbano.
Il più significativo, il più qualificante, il più prezioso agli occhi di tutti.
Senza regole da rispettare e senza interventi di ripristino, il destino di quegli autentici tappeti di pietra sarebbe segnato.
Resterebbero, soltanto, ricordi.
Memorie di un passato che saremmo riusciti a cancellare.
Memorie di foto.
Memorie di rilievi, che l’allievo Architetto Salvatore Giardina tradusse in disegni nel 1964.
Intanto, non posso non dire GRAZIE al Consigliere Turdo.
È suo il merito di avere portato la questione "CUTICCHIA E LUMACHELLA" all’attenzione della Città e, soprattutto, della Politica con la preannunziata interrogazione al Sindaco.
Da Consigliere di minoranza non può fare altro.
È della Politica il dovere di prendersi cura di quelle pavimentazioni per tramandarle, patrimonio di rara bellezza, a quanti verranno dopo di noi.
Saro Di Paola, 8 gennaio 2024
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Commenti
Pasqualino Turdo -
Non ero a conoscenza di
Saro Di Paola -
Una doverosa precisazione:"le
Una doverosa precisazione:
"le bellissime foto in bianco e nero" non sono mie.
Sono del nostro concittadino, Architetto Salvatore Giardina, che le scattò, nel 1964, per allegarle ai rilievi ed ai disegni che elaborò per una tesina del suo corso di laurea in Achitettura.