In ricordo di Don Cosimo Leone

Ritratto di Pasqualino Turdo

7 Aprile 2025, 11:43 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Nel giorno dell’ultimo saluto terreno al Reverendo Presbitero Mons. Cosimo Leone sento, dal profondo, il bisogno di ricordare l’Uomo ed il Sacerdote.
                                                                  

Nativo di Valledolmo, pur avendo sentito la chiamata del Signore sin da bambino,  come amava ricordare per sottolinearlo, la Sua era stata una “vocazione adulta”.

È stato Rettore del Seminario di Cefalù, parroco in diverse Comunità della Diocesi e, in ultimo, in quella della Cattedrale di Cefalù.

Ovunque Egli è stato ha ispirato il Suo impegno alla carità cristiana, spendendo sé stesso per coinvolgere i fedeli nella partecipazione alle attività della Chiesa, come l’Azione Cattolica e il Coro parrocchiale.
                                                                  

Ha messo la Sua cultura e le Sue conoscenze a disposizione della cura, del decoro e della valorizzazione dei beni della Cattedrale di Cefalù.

A Don Cosimo si devono, anche, il restauro dell’organo Mascioni, il restauro ed assemblaggio dell’organo seicentesco La Valle
                                                                  
nonché il restauro della corona e dello stellario argentei della statua dell'Immacolata, Patrona di Cefalù.
Ha dato l'avvio al percorso di riscoperta e di valorizzazione degli spazi e del tesoro della Basilica di Ruggero.

Dopo l’esperienza a Cefalù, Papa Francesco l’ha nominato Canonico del Capitolo di San Pietro in Vaticano ed ha collaborato con l’arciprete della Basilica Card. Mauro Gambetti coordinando, anche, un gruppo di lavoro per l’organizzazione di eventi culturali ed artistici.

Il bene di averLo conosciuto ed il privilegio di esserGli stato amico, nella certezza della reciprocità di questo sentimento,
                                                                 

mi hanno consentito di apprezzarne le qualità di Sacerdote e di Uomo.

La  giovialità e la spontaneità che hanno ispirato la Sua disponibilità e le Sue premure verso tutti resteranno nel cuore e nella memoria di quanti a Lui siamo stati vicini come Uomo e come Ministro della Chiesa.
                                                                
   

Un Ministro che ha servito la Chiesa nel solco dell’insegnamento di Tommaso D’Aquino: “Maius est illuminare quam lucere solum”,  meglio è illuminare gli altri che brillare solo per sé stessi.

      Pasqualino Turdo

Commenti

Caro Pasqualino,mi associo completamente al tuo ricordo di Mons. Cosimo Leone. Anche io ho avuto il privilegio di conoscerlo e di averlo come Amico. Era un Ministro  di grande umanità ed era un trascinatore, ma soprattutto era un uomo di grandissima cultura. E' stata una grande perdita per la Chiesa e la comunità tutta. 

E' stato un Presbitero di grandissima cultura, Mons. Cosimo Leone, un Uomo di grandissima umanità., un Sacerdote del quale, facendo ricorso alla ecclesiale dottrina di Pierre Teilhard De Chardin, si può a buon diritto sancire :" Nemo sibi vivit, aut sibi moritur...Sive vivimus, sive morimur, Christi sumus" (Nessuno vive o muore solo per sé. Ma, sia con la nostra vita, sia con la nostra morte, noi apparteniamo al Cristo). Ho avuto l'onore ed il diletto di godere della Sua cordiale Amicizia e, non ultimo, del Suo illuminato consiglio nei conversari che ci siamo trovati ad intessere sul carisma della religione e su quant'altro: Lui, nel pieno mistero della luce sacerdotale ed io, che mi dibatto in un laicismo razionale, nel buio cosmico di una perenne incertezza. Sono andato a trovarlo circa due settimane fa in compagnia dell'amico Prof. Vincenzo Rosso. Non credevo che sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo veduti. Era abbastanza vessato dalla malattia ed ho cercando di tirarlo su esibendo una pretestuosa sicurezza. Purtroppo se n'é andato. Non ce l'ha fatta. Me ne dispiace tantissimo. La Chiesa ha perso un suo valido sostegno. Io ho perso solamente un illustre Amico.