Mandralisca - avviato il “Convivio”: kermesse sulle tradizioni popolari siciliane
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10 Agosto 2010, 01:30 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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Nel cortile del Teatro Comunale, un “cuntista d’eccezione”: Gaetano Celano.
“I fatti di Malaguerra” dell’epopea “incantata dei Paladini, delle giostre cavalleresche, degli incantesimi scagliati da perfide maghe e sciolti dalla virtù di giovani eroi”.


Testo della Presentazione alla serata del Vicepresidente della Fondazione Mandralisca, Manlio Peri:
“La Fondazione è lieta ed orgogliosa di offrire al pubblico cefaludese, e ai tanti che cefaludesi non sono ma frequentano in questo periodo la nostra città, una rassegna come quella che prende il via stasera, e che si è voluto intitolare Convivio: Pupi, canti e cunti della tradizione siciliana. Una rassegna che si prolungherà per tutta la settimana ed offrirà ogni sera uno spettacolo diverso, rappresentativo di una tradizione ricchissima e della straordinaria cultura popolare, antica di secoli, che è patrimonio della Sicilia.
Desidero anzitutto ringraziare calorosamente il dott. Rosario Perricone, direttore del Museo internazionale delle marionette “Antonio Pasqualino” di Palermo e giovane, valente etnologo, cui si deve l’ideazione e la direzione artistica della rassegna; ed inoltre la Fondazione Ignazio Buttitta, ed il suo segretario generale, Prof. Ignazio Buttitta, che ha collaborato con la Fondazione Mandralisca alla realizzazione della manifestazione, sostenendola anche economicamente.

La collaborazione tra le due Fondazioni, la Mandralisca e la Buttitta che, seppure con modalità e in ambiti diversi, portano avanti un comune progetto di salvaguardia e valorizzazione della cultura siciliana, è per noi un ulteriore motivo di gioia e soddisfazione, e speriamo vivamente che da essa possano scaturire in futuro altri importanti risultati.
Il mio unico rammarico è che Rosario Perricone ed Ignazio Buttitta non abbiano potuto, per inderogabili impegni di lavoro, essere qui stasera a presentare e commentare la rassegna; essi tuttavia interverranno ad una delle prossime serate e potranno, con competenza ben maggiore di quella di chi vi parla, integrare e completare le poche informazioni che mi appresto a darvi.
Convivio, dunque: credo proprio che, nello scegliere questo titolo, Rosario Perricone abbia avuto in mente la grande tradizione del simposio, che fu propria degli antichi ("http://it.wikipedia.org/wiki/Greci" \o "Greci") Greci e ripresa poi dai ("http://it.wikipedia.org/wiki/Romani" \o "Romani") Romani, cioè quella pratica conviviale che faceva seguito al ("http://it.wikipedia.org/wiki/Banchetto" \o "Banchetto") banchetto, quando i commensali ascoltavano musica, intonavano ("http://it.wikipedia.org/wiki/Canto_%28musica%29" \o "Canto (musica)") canti e si dedicavano alla recita di ("http://it.wikipedia.org/wiki/Carme_%28poesia%29" \o "Carme) carmi e ai racconti.

Un banchetto di cultura, insomma, che seguiva il banchetto vero e proprio e che era destinato a nutrire la mente, dopo aver nutrito il corpo.
Anche questo nostro Convivio vuol essere un banchetto di cultura, di quella cultura popolare che affonda le proprie radici nella storia e nella vita stessa delle genti. Una cultura che ha una dignità non inferiore a quella della cultura che chiamerò “blasonata” perché non trovo un termine migliore, e che è spesso anche più ricca, spontanea e coinvolgente.

Come negli antichi simposi, avremo anche noi canti, musica, narrazioni e un esempio dell’affascinante epopea rappresentata dall’opera dei pupi. Potremo così apprezzare nelle sue mille sfaccettature quella cultura popolare che è il portato della straordinaria storia di questa nostra terra di Sicilia.
Iniziamo stasera con i cunti, i racconti, ed ospitiamo in questa occasione un cuntista d’eccezione, Gaetano Celano, vero figlio d’arte perché nipote di Don Peppino Celano, maestro dell’arte drammatica oltre che valente costruttore di pupi siciliani.
Da Gaetano Celano ascolteremo “I fatti di Malaguerra”, un cunto che ci porterà nel mondo incantato dei paladini, delle giostre cavalleresche, degli incantesimi scagliati da perfide maghe e sciolti dalla virtù di giovani eroi”.







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