M.A.S.C.I. - Pellegrinaggio al Santuario di Santiago de Compostela – Anno Santo 2010
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30 Settembre 2010, 23:03 - Staff [suoi interventi e commenti]
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In appendice, note storico-malacologiche di Italo Piazza

Dal 10 al 13 settembre 2010 la Comunità M.A.S.C.I. di Cefalù (PA) “Giovanni Paolo II il Grande”, ha scelto la città Santa di Santiago come meta di pellegrinaggio secondo un percorso di fede e di spiritualità comunitario, proprio nella ricorrenza dell’anno Giacobeo Composteliano.
Il cammino di Santiago risale a tempi assai remoti. Le innumerevoli persone che presero la decisione di andare in pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo, incominciarono il proprio viaggio dalle porte delle loro proprie case, componendo il proprio itinerario fino alla città di Compostela, in base alle possibilità di scelta che gli venivano fornite dalla rete viaria europea del tempo.
Di conseguenza si può affermare che con la denominazione generica di “Cammino di Santiago” si designa, piuttosto che un cammino unico, una combinazione di possibilità con molteplici punti di partenza e di ritorno, i domicili dei pellegrini, e un punto comune di arrivo, il sepolcro apostolico.
E’ il carattere votivo dato a questo cammino da coloro che si dirigono a Compostela che giustifica la denominazione “Cammino di Santiago”. Coloro che percorrono il cammino sono viaggiatori con finalità spirituali, viaggiatori sacri.
Questo fattore e i valori culturali di ogni sorta che si sono andati sviluppando e scambiando lungo il cammino spiegano come nel 1987 l’U.N.E.S.C.O. accettò questo concetto generico del Cammino di Santiago dichiarandolo “Primo Itinerario” culturale europeo.
Nel mondo attuale della “globalizzazione” dove gli uomini sembrano avere perso ogni specifica connotazione, il motivo trainante che ha determinato la comunità M.A.S.C.I. di Cefalù a compiere il pellegrinaggio a Santiago è testimonianza di una eredità lasciata dagli antichi viandanti a ripercorrere i loro passi, per giungere al Santo Sepolcro, vestiti solo della loro fede.
Santiago, vera pietra miliare secondo i principi cardine del “Credo scoutistico”, che bene interagisce con l’essenziale profonda identità storica ed umana di ciascuno.
E mentre ne esalta il valore sociale, ne determina positivamente la formazione operativa cattolica dello scout.
Nella realtà giornaliera in cui l’uomo vive, dove si sono persi i veri valori morali e spirituali della vita, il pellegrinaggio a Santiago del M.A.S.C.I. di Cefalù è un “faro” nel buio per guardarsi attorno, avere l’esatta percezione di cosa sta accadendo nella società odierna, per prendere coscienza della vincente forza che tende ad annullare il nostro essere cristiano.

Andare a Santiago per i fratelli scout è cammino di fede, cammino verso la memoria, una semplice replica ai grandi quesiti in cui si arrovellano gli uomini della vita odierna, con la speranza che ciascuno sia spinto e fermamente convinto a riconoscersi in una dimensione di valori, che lo renda veramente uomo per il suo operare e modo di pensare.
Questo viaggio a Santiago ha avuto lo scopo e il tentativo di dare una risposta: nello specifico sensibilizzare le coscienze verso un cammino di fede cristiana, per potere operare scoutisticamente il “Bene comune”, affinché ciascuno possa riconoscere veramente se stesso come fonte importante di una storia, o meglio di una vita scritta un giorno da un illustre uomo di nome “Baden Powell”.
Solo così tutti quanti insieme mano nella mano, interpreteremo il vero pensiero avuto in eredità dal grande fondatore dello scoutismo, e come pellegrini fermi sui bastoni con una borraccia di zucca e conchiglia, armati solo della fede, avremo la speranza di potere ritrovare la vera essenza della vita, quella dalla quale non possiamo prescindere se non vogliamo correre il rischio di veder vanificata la parte più importante che c’è in noi.

Caterina Franco in Greco
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La Conchiglia di S. Giacomo Apostolo
Ricerca sulle conchiglie sacre del malacologo Italo Piazza.
Meno distante da noi, sia in senso logistico che in senso religioso culturale si colloca la ben nota conchiglia raggiata del " Pecten jacobaeus" ovvero appunto la " Conchiglia di S. Giacomo". Storia e leggenda si intrecciano in versioni differenti su quella che fume che rimane" la conchiglia dei pellegrini". Dopo la resurrezione di Cristo, San Giacomo il Maggiore, uno dei dodici apostoli, si recò in Spagna, per predicarvi il vangelo, ma non avendo avuto largo seguito, fece ritorno a Gerusalemme. Quì insorse nell'ira di Erode Agrippa, il quale ne ordinò la decapitazione.
Correva l'anno 44 d.c. e S. Giacomo divenne così il primo Apostolo Martire. I suoi seguaci vollero riportare i resti mortali del martire in Spagna a bordo di un vascello alla cui guida stava un angelo. Il vascello Miracoloso, costeggiava la " Galizia", all'estremità della Spagnaa nord-ovest, allorchè giunse in vista di un corteo nuziale che percorreva la spiaggia, il cavallo dello sposo spaventato dall'essere soprannaturale che conduceva il vascello, ebbe uno scatto e cadde in mare con il suo cavaliere.
Ma per evento Miracoloso entrambi emersero sani e salvi, senza neppure bagnarsi, completamente ricoperti da conchiglie di :" Pecten ". Il Miracolo fu attribuito a S. Giacomo, di cui appunto la conchiglia del Pecten divenne il simbolo. Altre fonti narrano che i primi pellegrini giunti a visitare il sepolcro del martire a Santiago di Compostela, si recarono alla riva del mare per bagnarsi nelle acque, e la trovarono ricoperta di conchiglie di Pecten, decisero allora di conservarne alcune come prova dell'avvenuto pellegrinaggio.
Altri, narrano di una grande battaglia contro i Mori, vinta dalle armate cristiane, grazie all'intervento di S. Giacomo, apparso su un cavallo, i cui finimenti erano ornati di conchiglie Pecten. Nel 1049 il vescovo di Santiago ricevette la scomunica ufficialmente per aver accordato troppe indulgenze, e vennero presi provvedimenti finalizzati a limitare lo smercio delle conchiglie.
Si dice che fosse stata proibita ovunque la vendita del Pecten, altri riportarono che il Papa, minacciasse la scomunica a chi avesse venduto le conchiglie in altro luogo che non fosse il sepolcro. Nessuna versione, comunque , nega l'enorme valore simbolico che il Pecten aveva assunto nella cristianità perdurando nei secoli nell'iconografia del Santo e rimanendo emblema del Pellegrinaggio.
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