Chi salverà la casa del mago (Da Repubblica del 17 settembre 2011)

ritratto di Pino Lo Presti

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Nei giorni scorsi, Angela Di Francesca ha dato notizia di un articolo di Ivan Carozzi sul "D" (di sabato) di Repubblica riguardante la vendita della casa denominata "Abbazia Thelema". Gliene abbiamo chiesto una copia che di seguito pubblichiamo.

VIAGGIO IN SICILIA
A Cefalù è in vendita la cosiddetta Abbazia di Thelema (oggi un villino in rovina) dell'occultista Aleister Crowley. Che piaceva ai Beatles, a David Bowie e a Sciascia; un pò meno ai locali.
di Ivan Carozzi

Di fronte ad una platea di 400mila croati, Benedetto XVI è tornato a parlare di un suo cruccio teoretico: «Purtroppo dobbiamo constatare, specialmente in Europa, il diffondersi di una secolarizzazione che porta all'emarginazione di Dio dalla vita». Discorso pronunciato il 5 giugno scorso a Zagabria. La frase, nell'omelia, anticipava una critica alle coppie di fatto, ma il concetto resta collegato al vecchio tema della scomparsa del sacro, che Ratzinger aveva già discusso, tempo fa, in una lunga conversazione col filosofo Jurgen Habermas. L'epilogo dell'Abbazia di Thelema, fondata nel 1920 dall'occultista inglese Aleister Crowley, appartiene a un caso abbastanza farsesco di secolarizzazione, oblio e deperimento del sacro. L'Abbazia si trova a Cefalù, in Sicilia, vicino ad un campo sportivo e nel mezzo di un grande e incolto giardino. Accanto due palme curve e bruciacchiate, che ricordano le palme di Mario Schifano battute sugli schermi delle aste tv. Girando in rete, tra domini di natura esoterica o neopagana, si scopre che l'abbazia, da circa un anno, è in vendita come un rustico o un villino qualsiasi presso l'agenzia Casabella di Palermo. «Vendesi edificio di valore storico-artistico in località Santa Barbara, presso Cefalù. Si tratta di una casa indipendente a piano terra con ampio giardino, abitata negli anni 20 da Aleister Crowley. Trattative riservate. Totalmente da ristrutturare!».
Sulla pagina di www.casabellaimmobi-liare.net compare giusto una gallery di nove foto, in bassa risoluzione. Oltre quel punto esclamativo - da ristrutturare! - nessun dettaglio o riferimento alla storia leggendaria dell'edificio. La venerata e sfasciata Abbazia di Thelema, dopo decenni di abbandono, sembra provvisoriamente declassata a una dimensione ironica, profana, d'indefinibile commedia camp.
Composto il numero dell'agenzia, mentre il telefono squilla, sorge il dubbio che all'altro capo possa trovarsi un personaggio di finzione: lo sceicco bianco di Fellini o Cartman di South Park? In realtà il titolare, per ragioni misteriose, al telefono si mantiene abbottonato e riservato. «Non ho tempo da perdere, anche perché, lei mi capisce, stiamo entrando nella settimana di Santa Rosalia». Puntini puntini. Ma non è un giallo di Sciascia, che comunque su Crowley scrisse un racconto.
Chiacchieratissimo nei primi decenni del XX secolo, tuttora riverito e generalmente riconosciuto come il padre dell'occultismo moderno, Aleister Crowley arriva in contrada Santa Barbara nella primavera del 1920, a 45 anni, dopo aver individuato e scelto, con il metodo dell'I Ching, la zona di Cefalù. «Un uomo maestoso», scrive Vincenzo Consolo, «giacca d'alpaca sopra brache variopinte, calzari traforati alla fratesca, il cranio rasato tranne una ciocca che come corno o fiamma gli si rizzava al colmo della fronte». Insieme a Ninette Fraux e ai due piccoli Hans e Howard, si accasa in un villino di proprietà del barone Carlo La Calce («180 metri quadri con giardino, un milione di euro», precisa, in una successiva telefonata, il titolare di Casabella) che ribattezzerà con il nome di Abbazia di Thelema. Riguardo alle trattative d'affitto, Crowley scrive sul suo diario un appunto sconsolato che troverebbe l'approvazione postuma dell'ex ministro Pierluigi Bersani: «Portare a termine l'affare più insignificante richiede, con la massima fortuna, almeno un mese prima che possa essere fatto il primo passo». A Cefalù si circonda di donne, tra cui Jane Wolfe, un attrice del muto, e Leah Hirsig. I cefaludesi tornati dall'America lo chiamano «il mormone» che, nelle loro memorie di migranti, è sinonimo di poligamo. Arrivano pellegrini, discepoli, da tutto il mondo. A volte vengono costretti a restare nudi all'interno di una tenda esposta al sole, sulla vicina spiaggia di Kalura. Tutte le domeniche mattina ci si riunisce per adorare il sole. La notte si celebrano riti di magia sexualis. Curiosamente, nello stesso periodo, sui giornali locali viene reclamizzato il Virilvigor: un rimedio per l'impotenza elaborato da tale professor Galasso. Uno studente inglese, Raoul Loveday, muore poi a Cefalù. In seguito, si saprà, per dissenteria, ma l'episodio, insieme alle voci di festini e sacrifici di animali, spingerà Benito Mussolini, nel 1923, a cacciare il mago dall'Italia. Ufficialmente con l'accusa di sospette attività antifasciste. Crowley lascia una casa istoriata da fantasiosi affreschi, in cui vennero ritratte, come si legge in un rapporto di polizia del tempo, «quelle parti del corpo umano che la decenza vuole coperte e innominabili». E poi un patrimonio di dipinti, disegni, fotografie, oggetti personali, finiti nelle case di tanti chissà chi sparsi per l'isola. Intere sezioni di pavimento, negli anni 50, vengono asportate da Kenneth Anger, il maestro dell'underground cinema americano, che a Crowley dedicò un cortometraggio. Stesso destino per le porte, i pannelli e le persiane decorate dal mago. Gli affreschi sopravvivono, per quanto usurati e sovraincisi da scritte «ti amo», «hola ninos, Que tal?», «Licht & Liebe», e pittogrammi esoterici lasciati da un pellegrinaggio che, a partire dagli anni 80, non si è mai fermato, mescolando i propri segni, in un'opera aperta e collettiva, con quelli lasciati dal mago. Nel luglio scorso, in un forum convocato dal ministro Meloni, si è a lungo parlato di graffiti e arte muraria. «Quand'ero piccolo», racconta Vincenzo Crivello, attore palermitano di cinema e serie tv, «venivo in villeggiatura nella casa di mia nonna, che stava proprio lungo la trazzera, il sentiero che porta a Thelema, e da dietro il muretto vedevo questi hippie, con i capelli lunghissimi, che mi chiedevano informazioni in inglese su dove fosse la casa del mago». Il volto di Crowley compare in alto a sinistra tra la folla di personaggi ritratta nella copertina di Sergent Pepper's Lonely Hearts Club Band, il famoso album dei Beatles. Così come la postura di David Bowie, sulla copertina di Heroes, ricalca un gesto rituale della mano utilizzato da Crowley. Vincenzo, che a Thelema è molto legato, non capisce perché i cefaludesi non ne comprendano il valore storico, culturale, eventualmente turistico e di business. Non se ne fa una ragione. 0 meglio: «La zona è molto cattolica. Basta guardare la cattedrale di Cefalù, imponente, guerriera, voluta da Ruggero II. Forse, per molti. non è il caso di salvare la casa di chi, a torto, viene ricordato come un satanista». I cultori di Crowley non hanno mai amato la definizione. Corinne Zaffarano, membro del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102, organizzazione esterna dell'Ordine italiano A.'. A.'., fondato dallo stesso Crowley, è molto netta sul punto: «Crowley è stato spesso associato al satanismo, ma qualunque studioso di esoterismo, o di storia delle religioni, sa che qualsiasi dottrina si sia fortemente discostata dall'eredità cristiana è stata accusata di satanismo. Crowley non fu mai un satanista. Non credeva nel demonio, come non ci crede nessun Thelemita e nessun esoterista vero del mondo contemporaneo. Non credeva, insomma, nel dualismo bene/male». Nonostante tutto, Crowley continua a essere scambiato per un adoratore del demonio. Del resto, il capo della polizia incaricato delle indagini sul mago, scriveva: «La fantasia di un paese come questo si scatena e sbizzarrisce in tal modo che è difficile distinguere, in tutto quello che si racconta, il vero dal falso». Nel 1990 l'assessore regionale ai beni culturali, Turi Lombardo, firmò il decreto di vincolo per l'edificio. Successivamente, il consiglio comunale di Cefalù ha deliberato l'acquisto dell'immobile per destinarlo a museo. Ma non se n'è fatto più nulla. Un professore di educazione artistica e studioso di storia locale, Pietro Saja, molto amato e conosciuto in paese, si è speso a lungo per la causa dell'Abbazia. Senza successo. Molte delle informazioni utilizzate in questo articolo, sono tratte dai suoi scritti. È scomparso nel maggio scorso, all'età di 80 anni. In attesa che i due eredi del barone La Calce trovino un compratore, c'è il rischio, molto concreto, che casa e affreschi cadano definitivamente a pezzi. Sarebbe un peccato, visto che il mondo è pieno di Thelemiti. Esiste un College of Thelema, in California, oltre a decine di associazioni che si richiamano al culto omonimo. Nel suo recente Italia de profundis, Giuseppe Genna ha scritto pagine incandescenti sull'Abbazia, mentre su Flickr si trova un certo numero di autoscatti realizzati di fronte alla casa. Crowley gode di una popolarità enorme. Rodan Di Maria, dell'associazione culturale Tacis. che ha sede a Palermo, racconta che, fino agli anni 90, «gli affreschi e la struttura dell'edificio avevano tenuto miracolosamente bene». Nel settembre del 2002, invece, in seguito a una forte scossa di terremoto, una parte del tetto è crollata. La casa, oggi, è un tempio in rovina: tegole cadute, rami di palma, calcinacci, rampicanti, tra cui si avventurano thelemiti americani, inglesi, spagnoli, fino a imbattersi di fronte ad un vecchio frigorifero, nello scheletro di una branda, nel cavo di un lampadario che pende dal soffitto. Rodan sta lavorando ad una proposta alternativa. Ottenere dai proprietari una sospensione delle trattative di vendita, organizzare in fretta un fund raising internazionale tra thelemiti e non, quindi acquistare l'immobile per farne un'area museale. Intanto, il pigmento del volto bruno di una creatura da un occhio solo, uno degli affreschi più impressionanti della casa, così come la scritta azzurra «Cocaine!», si fanno ogni giorno più pallidi, sbiaditi, sul punto di spaccarsi e scomparire per sempre. Peccato. Un'altra dimora di Crowley, la Boleskine House, in Scozia, venne acquistata nel 1970 da Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin. Passata Santa Rosalia, rifaccio uno squillo all'agenzia Casabella. «Il prezzo è sceso a 850mila euro - aggiunge il titolare - C'è un giardino di 3mila metri quadri, di cui 1800 edificabili. Volendo, ci salta fuori un alberghetto, cosa che potrebbe fare una società spagnola interessata all'acquisto. Non posso dirle altro». Il pensiero di Crowley, che ha molte e lontane ascendenze, non è facile da sintetizzare. «Thelema opera attraverso lo studio, lo yoga, la magia, il tantra, la fusione profonda con la natura ed è erede spirituale di una tradizione antichissima», dice Corinne Zaffarano, «si riferisce alla liberazione dell'ego dalle sovrastrutture sociali, per consentire una profonda ricerca interiore della propria Vera Volontà, lo scriva in maiuscolo, fino al ricongiungimento profondo e armonico del Sé, all'amore incondizionato per la perfezione del tutto e alla fusione mistica dell'Uno con l'Unità». Rodan Di Maria, che ha una piccola casa discografica, la Qanat Records (www.qanat-web.net) ha da poco ristampato in Cd la voce del mago, incisa negli anni 20 su dischi di cera. A 64 anni dalla scomparsa, la massima più famosa di Aleister Crowley lampeggia ancora con una strana fosforescenza, forse per l'attualità ambigua che se ne coglie, per il fatto che sembra così socialmente diffusa, permeante, rifratta e intrecciata fino allo spreco dentro le strutture contemporanee del desiderio. Dice, semplicemente: «Fa ciò che vuoi, sarà tutta la Legge».