Consiglio comunale dell’ 8 febbraio 2010

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(In seduta di prosecuzione) Presenti 10, assenti: Genovese, Fatta, Noto e Mangano per motivi di salute, Rasa per motivi di lavoro, Messina, Barranco Gattuso, Greco, Brocato, entreranno nel corso della seduta.

O.d.g.
1.Atti Preliminari- comunicazioni del Presidente;
2.Approvazione protocollo di intesa fra i dieci Comuni aderenti al progetto POR
Intercomunicare per la costituzione del nucleo permanente proattivo di intercomunicare – NPPI – Misura 6.05 Reti e servizi per la società dell’informazione
3. Alienazione immobili Corso Ruggero 114/116/118 piani terra, primo e secondo- richiesta
acquisizione al proprio patrimonio da parte dell’Ente Parco delle Madonie-determinazioni. Chiamato l’appello e nominati gli scrutatori, il Presidente invita ad un minuto di raccoglimento per Salvatore Glorioso perito in un tragico incidente di lavoro.

Il presidente ricorda che nella seduta precedente era rimasto in sospeso il Punto tre: alienazione immobile corso Ruggero... Il Punto era stato discusso ma, sulle determinazioni, il Consiglio aveva preferito prendere un po’ di tempo.

Lapunzina
Avevamo trattato il punto anche per esplicitare le motivazioni della presentazione dello stesso da parte dei tre capigruppo: Calabrese, Lapunzina, Lo Verde.
Per questi immobili vi era stata una richiesta, da parte dell’Ente Parco-Madonie del 03/11/2009, per una vendita diretta, in considerazione del fatto che lo stesso Ente-parco occupa i locali con uno sportello informativo. Ho avuto cura di andar a prendere la delibera del 2003 - anche allora c’era l’avvocato Corsello tra gli assessori -, quando sono stati concessi questi locali, di corso Ruggero, all’Ente-parco, per aderire ad un progetto, del Pit Madonie, come sportello informativo turistico. Come lei diceva, Presidente, c’eravamo lasciati con la promessa di presentare una determinazione che potesse anche avere il consenso degli altri gruppi consiliari. Noi la rivolgiamo all’intero Consiglio comunale, almeno ai presenti, nella speranza che possa essere votata dall’intero Consiglio.
Legge il testo:

aggiunge:
Lo stesso, il Comune riuscirà a raggiungere l’obiettivo - che è quello di risanare questo Ente, da un punto di vista finanziario -, inoltre, raggiungeremo un obiettivo altresì importante che è quello di mantenere uno sportello informativo per i turisti, nel cuore del Centro storico, al servizio anche della comunità e ad utilizzare i locali del pianoterra, primo piano, e secondo piano, per pubblica utilità: qualora il parco riuscisse nell’acquisto.

Il Vicesindaco Corsello
A nome dell’amministrazione comunale, desidero fare, intanto, una puntualizzazione. Personalmente, io sono fra coloro che condividono, ed anzi auspicano, che questo bene, che - per quanto mi riguarda, io e anche altri, all’interno e all’esterno di questa Aula - con sofferenza, abbiamo dovuto - gioco forza - inserire tra i beni da alienare, per far fronte ai debiti fuori bilancio che affliggono le casse del nostro Comune; ecco, io sono tra coloro, dicevo, che senza dubbio ha auspicato che lo stesso possa rimanere in mano pubblica, peraltro, all’Ente parco della Madonie di cui il Comune da parte. Io, questo concetto, l’ho già espresso più volte e lo ribadisco, senza alcun timore, all’interno di quest’aula.
E, tuttavia, l’amministrazione comunale, che questo principio lo ha anche affermato nella nota, a firma del Sindaco, del 27 gennaio 2010, è stata costretta - anche per rispettare quelli che sono gli impegni che il consiglio comunale ha fissato (cioè l’individuazione di beni immobili da alienare per almeno 3 milioni di euro, entro il mese di aprile, se non ricordo male) - anche alla luce del fatto che le due precedenti aste per la vendita di altri beni del comune sono andate deserte. E, allora, ci si è detti, senza troppi infingimenti, in Giunta: che fare? Abbiamo dovuto scegliere di percorrere la strada dell’asta pubblica, per questo bene, proprio perché noi ci auguriamo che, al di là di quello che è l’aspetto romantico - della permanenza del bene nella nostra disponibilità -, c’è l’aspetto pragmatico, pratico, purtroppo prevalente, che è quello di assicurare la maggior entrata possibile nelle casse del Comune. E, quindi, si è detto: questa asta s’ha da fare! E, la Amministrazione comunale, quindi, partendo da questo concetto, ritiene che questa asta non solo si debba fare ma si debba fare nella maniera più serena possibile, nella maniera che - speriamo - possa arrecare il maggior vantaggio possibile alle casse comunali. Noi speriamo che questo bene - che ha una sua appetibilità indubbia - possa essere ceduto, e possa essere ceduto con una asta al rialzo, altamente partecipata. Siamo fortemente preoccupati dal fatto che notizie che vengono diffuse possano invece dissuadere qualcuno dal partecipare, e quindi, per quanto ci riguarda, non assumeremo posizioni diverse da quelle riportate nella nota del sindaco, protocollo 2375 del 27 gennaio 2010, con cui, appunto, il Sindaco risponde al Commissario straordinario dell’Ente parco delle Madonie (con cui peraltro ci siamo anche incontrati sull’argomento), dicendo che noi procederemo al trasferimento diretto in favore dell’Ente parco solo dopo, e solo se, l’asta pubblica andrà deserta! Io prendo atto del documento che questa sera il consiglio comunale si accinge a votare - di cui, come sempre, ho il massimo rispetto -, però ho il dovere, per onestà intellettuale nei confronti di ciascuno di voi e di tutti voi, di dirvi che noi, pur avendo la consapevolezza che il bando ci consentirebbe anche di assumere la decisione di sospendere l’asta, noi, non riteniamo di poterlo e di doverlo fare. E, quindi, ripeto, per rispetto nei confronti del consiglio comunale, io ho il dovere di rappresentarvi qui quella che è l’opinione, sul Punto, della amministrazione comunale. Ripeto, io l’ho appreso questa sera il contenuto del vostro documento, lo rispetto come rispetto tutti i documenti del consiglio comunale, però vi debbo dire qual è l’opinione della Giunta. Noi riteniamo che questa asta non possa essere, in alcun modo, turbata né modificata, noi riteniamo che, gioco forza, l’amministrazione comunale intende privarsi di questo bere che è un bene assolutamente di pregio per tutti noi e per la storia della nostra città, ma lo fa solo perché abbiamo la necessità di far sì che la maggior somma possibile possa essere ricavata da questa asta. E, quindi, evidentemente, noi abbiamo in animo di non sospendere in alcun modo questa Gara. Certo, personalmente io sarei lieto che questa gara andasse deserta, per poterlo trasferire all’ente parco, ma devo dirvi che l’interesse del Comune è quello che invece da questa gara si ricavi la maggior somma possibile per far fronte a quelli che sono i debiti che noi vogliamo onorare e vogliamo risanare. Questo nell’ottica di un risanamento dalla nostra amministrazione, del nostro Comune, che passa anche da queste attività.

Debbo dirvi anche che io, per quanto mi riguarda, non ritengo di dover aggiungere altro perché ritengo che questa materia sia fortemente delicata, e invito tutto il consiglio comunale ad affrontare la questione con la delicatezza che il punto impone. Ritengo che sia delicata perché se un cittadino ha in animo di partecipare ed offrire un rialzo, nel sentire queste voci in consiglio comunale, questa volontà di non mandar avanti, potrebbe anche essere dissuaso dal partecipare e dall’offrire il rialzo, e questo non credo che sia in linea con l’interesse dell’amministrazione e della città. Noi, per queste ragioni, quindi riteniamo di non dover aggiungere null’altro rispetto a quanto il Sindaco, che rappresenta l’amministrazione e che in questo ha la coralità di tutta la Giunta, ha già rappresentato, e quindi, in questo senso, questo è il parere dell’amministrazione sulla mozione che viene presentata.

Scialabba
Visto che sono d’accordo sul documento del consigliere Lapunzina e su quanto detto dal Vicesindaco, chiedo - proprio per una maggiore riflessione - cinque minuti di sospensione in merito a questo comunicato.

La proposta di sospensione è approvata all’unanimità dall’aula.

Al rientro in aula, il Presidente da la parola al consigliere Scialaba.

Scialabba legge il documento elaborato dai consiglieri che sostengono il Sindaco:

Calabrese
Mi piace stasera sottolineare soltanto alcuni aspetti della questione che oggi è all’oggetto della nostra attenzione. Intanto perché il consiglio può impegnare e invitare l’amministrazione comunale a sospendere la gara e quindi successivamente a revocarla per consentire che una seria proposta di acquisto, formulata da un ente pubblico, qual è il Parco delle Madonie, possa appunto trovare accoglimento. Sarò brevissimo. Come ogni disposizione normativa, la nostra, quella che riguarda proprio l’alienazione dei beni comunali, cioè le nostre disposizioni regolamentari, sappiamo benissimo che prevedono, all’articolo sei (e dico che l’articolo sei, evidentemente, precede sia l’articolo sette che l’articolo otto, dello stesso regolamento), ha un significato - e non soltanto sotto l’aspetto numerico -, ma è un aspetto che va a focalizzare quella che è la Ratio che ha animato questo consesso, nel momento in cui ha approvato, deliberato, sul regolamento per l’alienazione dei beni comunali. Qual è la Ratio? La ratio, intanto è quella di fare in modo che là dove questo ente sia costretto, per necessità - e lo sappiamo qual’è la necessità, cioè quella di far cassa per ripianare la mole, la montagna dei debiti fuori bilancio -, deve, appunto, avviare un procedimento di alienazione dei beni comunali. Ma, il procedimento di alienazione, proprio perché così è stato voluto da questo consiglio comunale, prevede, all’articolo sei, una cosa molto importante e cioè: ci dicemmo, in sostanza, signori miei, guardate che nel momento in cui occorre procedere alla vendita dei beni comunali, guardate che, in primis, l’articolo 6 dice all’amministrazione comunale (perché, non dimentichiamolo, è l’amministrazione comunale l’organo esecutivo che ha competenza esclusiva in materia, e questo è stato ribadito anche in questo consiglio comunale), dicevo l’articolo sei da, alla amministrazione e quindi allo stesso consiglio comunale, un aspetto molto importante, quello di dire: nel momento in cui devi vendere, guarda che, prima di vendere, valuta tra le offerte e, quindi, la vendita diretta in favore - non di Tizio e Caio e Sempronio, ma - in favore proprio di quegli enti pubblici, proprio perché, evidentemente, nel momento in cui un ente pubblico, come il Comune di Cefalù, si va a a spogliare di un bene, il consiglio comunale, per quello che può, dico io politicamente, che l’amministrazione, come organo esecutivo della città, deve appunto valutare che quel bene rimanga proprio nelle mani pubbliche, proprio per essere a disposizione di tutti i consociati.

Quindi, non vi è dubbio alcuno che la ratio che va ad animare l’articolo sei ed anche il regolamento per la alienazione dei beni comunali, è molto chiara. Laddove poi non fosse possibile procedere per la vendita diretta, ecco che si interviene con la famosa gara. Chiarito quindi l’aspetto della ratio, chiarito pertanto che è perfettamente in linea con ciò che questo consiglio comunale ha stabilito, non vi è dubbio alcuno poi che la stessa ratio che ispira la norma speciale - e cioè il bando che va a dettare le regole per la partecipazione alla gara - è ispirata proprio a questo tipo di intendimento di ragionevolezza e cioè quello di consentire, laddove possibile, che l’amministrazione comunale ha, a propria discrezione, questa facoltà, questo diritto dico io, di addirittura sospendere la gara, di revocare la gara, anche laddove siano intervenute delle offerte e cioè anche un momento prima di arrivare dall’ufficiale pubblico che è il notaio, di fare retromarcia. Scrivendo a chiare lettere, e proprio nel bando, che questo tipo di scelta ragionevole, fatta dall’amministrazione comunale in questo caso, non potrà fare accampare all’offerente, che ha già formulato l’offerta, diritti di natura risarcitoria. Quindi io penso che la serenità, di cui parlava poc’anzi il vicesindaco Corsello, chiesta a chiare lettere, è proprio nella Ratio del regolamento e dello stesso bando. Dico pure un’altra cosa, che proprio perché le due aste, che abbiamo sperimentato in questo ente, sono andate deserte, anche qui ragionevolezza ci spinge a dire che, visto che abbiamo un offerente che ha formulato questa offerta prima che partisse il bando, appunto, si proceda in questo senso. Quindi, dico che non c’è dubbio che questo consiglio comunale possa ragionevolmente, giustamente invitare, impegnare politicamente l’amministrazione comunale ad orientarsi in questo senso. Non c’è nulla di strano, non c’è niente di legittimo; è perfettamente in linea con la ratio della norma, anche perché - non dimentichiamolo -, sarà esclusiva competenza di questa amministrazione procedere in un senso o nell’altro. Quindi io vorrei rassicurare tutti i consiglieri comunali che non vi è nulla di illegittimo, nulla di scandaloso; è un atto di impegno nei confronti dell’amministrazione, ripeto, la cui competenza rimane in capo alla stessa.

Ai voti la mozione “Lapunzina ed altri”: otto favorevoli sette astenuti; documento approvato.
Il presidente passa dunque alla trattazione del punto successivo, il puntoTre

Il vicesindaco Corsello chiede di parlare
Attenendomi a quella che era stata la richiesta, formulata dal consiglio comunale, la volta precedente, ho verificato, presso gli uffici della sua Sosvima, la possibilità di effettuare un incontro per chiarire la portata di questo progetto comunitario, che è già stato effettuato, ed i cui contributi sono già arrivati. E’ stata concordata, con la conferenza dei capigruppo, una riunione fra i grupp e lo stesso presidente della Sosvima, da tenersi venerdì 12 alle 15.00. Chiederei al Consiglio comunale di volere sospendere l’esame del Punto e rinviarne la trattazione a dopo l’effettuazione di questo incontro con il rappresentante della Sosvima.

Lapunzina
Alla luce di quanto detto dal vicesindaco, anche perché avevamo chiesto la presenza in aula del ragioniere Meli e del dottore Coco - che sappiamo stare poco bene -, penso che il Punto debba essere rinviato ad altra seduta, in considerazione del fatto che questo benedetto protocollo d’intesa, anche questa sera, non possiamo esaminarlo. Ci sarà l’incontro con il Presidente della Sosvima; mi auguravo che prima di quell’incontro ci potesse essere la presenza in Aula pure del dottore Ficile, ma, se non è possibile, faremo l’incontro in conferenza dei capigruppo.

A questo punto il Presidente rinvia i lavori a Giovedi 18 Febbraio alle ore 20.00