25 Luglio 2012, 05:24 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Il Presidente passa alla trattazione del Punto 5 “Situazione gestionale dell’Opera Pia “Salvatore Genchi Collotti” di Cefalù. Con audizione del Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Maccarrone Domenico - Determinazioni - (Richiesta dal Consigliere Vincenzo Liberto + 4)”
Liberto
La opportunità di discutere il Punto è dovuta al fatto che tale struttura è da ritenersi di rilevata importanza per la nostra città, in quanto unica struttura di accoglienza, di assistenza, storica, per gli anziani. Una struttura che va sicuramente mantenuta nel tempo, anzi direi potenziata in tutti i suoi aspetti. Poiché il Comune, oltre ad esprimere un rappresentante nel C.D.A., versa alcune rette per alcuni assistiti, quindi “soldi pubblici”.
Abbiamo pensato essere giusto far conoscere al consiglio comunale e, di conseguenza, alla cittadinanza quale è la situazione gestionale, attuale, di questo istituto che attraverso i suoi bilanci non sembra godere di ottima salute.
Per questo abbiamo voluto l’audizione dell’attuale presidente, dott. Maccarrone, affinché ci rappresenti, in tutti i suoi aspetti, come viene gestita la opera pia, la situazione in cui riversa e riversava al momento della sua nomina a commissario, e quali sono i provvedimenti che si stanno adottando per risolvere i problemi di questa struttura, ma soprattutto quali sono gli atti di risanamento che si stanno operando per i problemi finanziari che sembrano essere quelli più importanti.
È nostro interesse primario quello di mantenere attiva, nel tempo, questa struttura importante per la nostra città, perché si possa continuare - come lei scrive in una sua relazione “morale”, allegata al consuntivo 2009 - ad “usufruire di quell’ampia terrazza esterna che oltre a far godere il panorama di Cefalù, consentirebbe una discreta abbronzatura gli anziani, sempre infreddoliti”, nonostante tutti sanno che i medici, soprattutto agli anziani, d’estate, consigliano di soggiornare in luoghi freschi, di non sostare il sole.
Naturalmente, oltre alla relazione che ci farà, dettagliata, il presidente Maccarrone, è normale, presumo, che ai consiglieri, interessati a farlo, sarà consentito di fare delle domande, e quindi poi arrivare, se possibile, ad una determinazione.
Il Sindaco
Non è la prima volta che il consiglio comunale di Cefalù si occupa dell’opera Pia “Genchi Collotti”; in altri momenti se ne è occupato per le vicende degli stipendi dei dipendenti, a dimostrazione del fatto che questa struttura soffre da parecchi anni di una situazione economica e finanziaria al collasso.
Il consiglio di amministrazione è formato soltanto da tre persone (lo statuto ne prevede cinque, 2 nominati dalla prefettura non sono mai venuti perché non c’è gettone di presenza per nessuno), che sono - oltre al dott. Maccarrone -, il dottor Nino Di Paola, designato da Sua eccellenza il Vescovo, e il rag. Franco Liberti, designato dal parroco di San Pasquale.
La struttura ultimamente soffre anche di una diminuzione degli utenti, ed è stata oggetto di ispezione da parte della guardia di finanza di Cefalù che vi ha riscontrato diverse questioni di cui ora ci dirà meglio il presidente.
Intervengo per dire che il sottoscritto non ha ancora confermato il dott. Maccarrone come presidente del C.D.A. appunto perché ha voluto dallo stesso alcuni chiarimenti, sulla struttura, sulla sua situazione finanziaria e sul risanamento di un debito incredibile.
Maccarrone
Spiega cosa ha trovato, al momento del suo insediamento il 2 luglio 2010, incaricato dalla regione in quanto funzionario regionale residente a Cefalù, e cosa ha fatto prima come commissario e poi come presidente, insieme agli altri due consiglieri di amministrazione, per cercare di salvare questo ente che ha cento anni di vita.
Da circa un mese già la finanza era venuta a fare delle ispezioni.
La prima attenzione è stata alla valutazione dei debiti.
Nella prima relazione, a distanza di un solo mese dal mio insediamento, la dimensione del problema era ancora sotto dimensionata ( € 165.000). Ad accertamenti successivi tale cifra è maturata a ben 800.000 euro, una cifra insostenibile per un piccolo ente come il Genchi Collotti. Ma il problema non è solo l’ammontare del deficit ma il come, attraverso anche degli illeciti, ci si è giunti.
Ho prestato la mia attività di commissario dal giugno del 2010 al giugno del 2011 senza poter prendere visione dei documenti contabili anche perché già sequestrati dalla finanza (me li ha restituiti nella estate del 2011).
L’incarico che mi ha dato la regione, oltre che mettere ordine nell’assetto finanziario, era anche quello di accertare eventuali illeciti amministrativi: eccesso di dipendenti (che non si riusciva nemmeno a pagare), assunzioni in nero, forniture irregolari, prestazioni senza fattura, un idraulico “sabotatore”, una contabilità inesistente (nel primo semestre del 2010 erano stati emessi circa 30 mandati di pagamento a fronte dei 250 che ho emesso nel secondo semestre). C’era un grosso movimento di denaro in contanti non registrato, dunque anche in illecito fiscale. Di alcuni di questi ne ho potuto avere contezza dalla relazione della Guardia di Finanza, quando mi è stata consegnata, in base alla quale sarebbero state peraltro emesse sanzioni tra i 120 e i 150.000 euro (contabilizzati negli 800.000 del deficit): “un ulteriore colpo all’Ente”.
Dunque non solo un problema di rientro della contabilità ma anche di far rientrare l’ente nella legalità.
Molti fornitori li ho cambiato e ho ridotto i dipendenti mio malgrado, e aumentato anche leggermente le rette...(gradualmente da 800 a 1000 euro mensili).
il dott. Domenico Maccarrone
Tale prestazione “di soccorso” (a titolo completamente gratuito), ha un tempo che il dott. Maccarrone si augura possa esaurirsi tra quattro anno quando la politica metterà, spera, alla guida dell’Ente delle persone serie e competenti.
Affidare l’Ente ad un Presidente di 82 anni, per quanto degna, assieme ad una suora di 86, non è stato il massimo”, e qualcuno che non aveva titolo ha approfittato della buona fede di queste due persone per svolgere, evidentemente, qualche attività illecita (accertata dalla Guardia di Finanza).
C’è stata una persona che ha svolto (incaricato dal Comune) il ruolo di Segretario, che ha percepito 1.300 euro mensili, illecitamente (una persona che non ne aveva diritto in quanto già stipendiato comunale), per un bel pò di anni, provocando ulteriori danni all’Ente.
Questa persona è stata denunciata dal dott. Maccarrone che spera così di poter recuperare qualcosa
alla fine del contenzioso.
Ma la cosa che ha costituito ragione di maggiore rabbia e che l’Agenzia delle Entrate adesso chieda il 20% di ritenuta d’acconto su questi soldi illecitamente percepiti; Una tassa sulla rapina!
Non si comprende inoltre perchè, prima dell’arrivo del Commissario, non vi sia stato un controllo su questo Ente, lasciando che nell’ombra molti abbiano fatto i loro comodi.
Nel momento in cui c’è stata la svolta e l’impegno a titolo gratuito, prima da parte del Commissario (che aveva comunque diritto a percepire una indennità a cui ho rinunciato) e poi da presidente (per cui non è invece previsto alcun compenso) sono arrivate una serie di verifiche a raffica, tra cui anche quella del VV.FF. , la quale ha creato l’ultima emergenza (più grave di quella degli 800.000 euro di deficit ad oggi accertato); le prescrizioni dei VV.FF. in materia di sicurezza, infatti implicano lavori di adeguamento pari a 170.000 euro.
Così che le risorse che si sta cercando di recuperare non serviranno per pagare i debiti ma per quest’altra emergenza!
La casa di riposo, oggi, è a rischio di chiusura proprio per questo motivo!
Ad oggi non ho avanzato alcuna richiesta di finanziamento presso il Comune di Cefalù perchè sono pienamente cosciente dell’attuale suo stato finanziario.
Ma la farò, come fanno altri miei colleghi in altri comuni. Nessuno di voi domani potrà dire che non vi ho chiesto aiuto.
L’unica risorsa che ha l’Ente sono degli immobili, ma all’interno dell’Ente non ho trovato alcun documento di proprietà, come di contabilità (solo pezzettini di carta con i conti del fruttivendolo, del macellaio etc..).
Ritenendo che l’unica possibilità di sopravvivenza dell’Ente derivi dalla vendita degli immobili ha cercato di fare degli accertamenti, con molta fatica, e senza la certezza che li abbia raggiunti tutti a causa appunto della mancanza di documenti, disordinati e saccheggiati.
Ho potuto cominciare a svolgere una certa attività amministrativa solo dopo la consegna della relazione e la restituzione dei pochi documenti esistenti, sequestrati (luglio 2011) dalla Guardia di Finanza.
Ho così potuto predisporre il consuntivo 2008, di previsione 2009, il consuntivo 2009 ... fino al preventivo 2011. Bilanci affissi regolarmente all’Albo Pretorio. Successivamente - per la mancanza di alcuni documenti (quali l’elenco dei beni immobili) richiesti - l’assessorato alla famiglia li ha bocciati tutti.
Sono stati adesso riapprovati dal CDA e ci ripromettiamo di ripresentarli al più presto.
I bilanci erano fermi a quello di previsione del 2008. Ma l’ultimo dei documenti, allora approvati, era assolutamente “non corretto” (tanto per essere buoni).
Ho dovuto accertare, presso i terzi interessati, quali erano effettivamente i debiti. Con l’Inps ho accettato una rateizzazione di 250.000 euro, con la Serit, e pago ogni mese 3500 euro di debiti pregressi, il chè toglie molte risorse alla gestione ordinaria.
Sto pagando le buone uscite del personale andato via negli ultimi sei anni. Persone - tra cui una che aveva lavorato per trent’anni - non avevano percepito un centesimo dall’Ente. Qualcuno ha fatto causa - naturalmente vincendola - , ho chiesto con lettera all’avvocato di questa signora la cortesia di accettare un pagamento dilazionato di 1000 euro al mese, e sono arrivato, ad oggi, a pagare 21000 dei 30000 dovuti. Poi c’era chi avanzava 3, chi 7 mila euro ma questi li ho saldati come tutti i creditori “spiccioli”.
C’era anche un conto aperto con L’Alta per l’acquisto - a credito - di materiali edili utilizzati per ristrutturare un appartamento, il località Calura, utilizzando anche un’impresa. Quando i lavori sono finiti, è stato dato in “comodato gratuito” ad una famiglia, che non pare - a detta dei vicini - essere propriamente “povera”! Questo è uno dei fatti più gravi che ho trovato.
Il cavalier Genchi Collotti, fondatore dell’Ente, non lo ha destinato a questo scopo il patrimonio; infatti doveva e deve servire solo a ricavare denaro da destinare ai veri poveri. Nel tempo i poveri sono diventati prima gli orfani e poi gli anziani.
La missione dell’ente è sempre valida, viva e utile per la nostra collettività, ed è per questo che dedico il mio tempo e i miei sforzi per salvare l’Ente e consegnarlo a quelli che verranno dopo di me.
Per gli immobili è cambiato, nel tempo, l’atteggiamento della città nei confronti di questo soggetto; un tempo, i cittadini di cefalù donavano i loro beni; negli ultimi anni invece si è verificata la caccia al bene dell’Ente! Cercando di usucapire, fregare quel che si è potuto.
In un caso sono riuscito a nominare un avvocato in tempo per un immobile che stava svanendo in questo modo.
Una cosa che voglio dichiarare qui, in modo che si sparga la voce è che chiunque toccherà un metro di bene dell’ente, fin quando ci sarò io, deve sapere che gli farò causa, con più di un avvocato, per difendere l’Ente.
La individuazione dei beni ha seguito strade inverosimili, spesso per semplici coincidenze.
Liberto chiede se vi siano stati acquisti
Maccarrone precisa che vi sono state azioni giudiziarie tese ad usucapirli. Vi sono inoltre delle “invasioni” di aree, che non si riesce a perseguire legalmente perchè gli avvocati costano pure.
Nel passato, il fatto che il “Proprietario” non ha gestito il “dominio” di questi beni ha indotto alcuni ad occupazioni abusive. Quindi oggi si rendono necessari pure i costi per “i giudizi” su questi casi.
Il Sindaco
Vorrei aggiungere - perchè le cose vanno dette con forza - che Genchi Collotti vive la stessa realtà del Comune di Cefalù. La stessa persona che ha messo in difficoltà enormi questo Ente (che è poi il ragioniere che è stato individuato nel 2003), che avrebbe dovuto svolgere la sua funzione a titolo gratuito, in quell’ente, ha creato, oltre al marasma contabile nel comune di cefalù (e ne avremo chissà per quanti anni), un “buco” in un’Opera Pia appunto di 800000 euro (quelli conosciuti).
Al di là degli immobili usucapiti, poi ci sono stati quelli che sono stati sicuramente venduti. Non si è mai fatta contabilità e pagamenti così come previsti dallo Statuto.
La vicenda si ripercuote su un personale che deve avere oltre 10 mesi di arretrati, un personale che oggi vede come controparte chi sta gestendo a titolo gratuito (il dott. Maccarrone lavora al Bilancio della regione siciliana quindi persona competente), che però da solo non potrà sicuramente risolvere i problemi di una struttura che è destinata al default!
Liberto
Ne sa più lei che il presidente. Le chiedo scusa, non vorrei sembrare maleducato, però vorrei ascoltare il Presidente!
Il Sindaco
Non è per accusare il soggetto di cui parliamo ma è per dire che il Comune di Cefalù e il Genchi Collotti vivono la stessa condizione di marasma contabile creata dalla stesso soggetto, il quale dovrà restituire - speriamo al più presto - i soldi anche alla Genchi Collotti.
Maccarrone
Quando sono arrivato, all’interno dell’Ente si vociferava di questa persona ma a me i pettegolezzi non interessano. Però appena ho letto di una sentenza che diceva: “tizio è condannato a dieci mesi di reclusione per illeciti commessi presso il Comune” immediatamente l’ho allontanato dall’Ente, circa un mese dopo il mio arrivo; il tempo di prendere visione di questa sentenza. Ma con lui si è cancellata ogni memoria dei fatti pregressi, anche perchè il Presidente, il Cav. Pirajno, 82enne, che aveva dato fiducia a questo ragioniere, si rifiutava di credere, ancora un anno dopo il mio insediamento; tanto che diceva che sarebbe tornato a fare il Presidente solo a condizione che assieme a lui tornasse questa persona. Quindi è stato raggirato in pieno. Un soggetto che non aveva alcun titolo e diritto a gestire l’ente è diventato il gestore di fatto e quindi, pensando di non rischiare di persona, alla fine, ha prodotto questo disastro di cui i cittadini di Cefalù non si sono accorti sino all’ultimo momento.
Ho intenzione di vendere alcuni immobili.
Ma è difficile in mancanza di documenti (titolo di proprietà, planimetria aggiornata)
Da circa un ano e mezzo sto cercando di rendere vendibile un bene in via Veterani ma mancavano i documenti di proprietà, al catasto non si trovava niente. C’era un usufrutto di una signora il cui nome era registrato sbagliato, Per cancellare un usufrutto - che sarebbe di solito una operazione semplicissima - c’è voluto un sacco di tempo. Poi, grazie anche agli impiegati comunali, si è riusciti a capire chi era l’effettiva usufruttuaria: una persona morta più di trent’anni fa!
Pensavo, all’inizio, che i debiti fossero inferiori e che il problema si potesse risolvere con la vendita di questo solo immobile, andando avanti, ho scoperto anche i debiti con il Comune (acqua, tarsu).
C’è poi la storia dell’ICI.
Circa un mese dopo che ho sistemato catastalmente questo bene di via veterani, il comune - accortosi che eravamo proprietari di quell’immobile - ci ha mandato da pagare l’ICI per i cinque anni arretrati, “grazie” all’efficienza dei funzionari che sono riusciti a beccare l’evasore solo dopo un mese che risultava al catasto.
Sto portando avanti una serie di atti propedeutici all’ottenimento, attraverso progetti, di finanziamenti pubblici dalla Regione, ma incontrando gravi difficoltà nel fornire una serie di documentazioni propedeutiche al loro ottenimento.
Tra gli altri, ho presentato un progetto per la collocazione di pannelli fotovoltaici sul tetto dell’Istituto per cercare di abbattere le spese per l’elettricità (circa 20.000 euro l’anno).
Sino ad oggi, l’ente non ha mai ottenuto un finanziamento da nessun altro ente, compreso il Comune, il quale in realtà paga solo la retta ad alcune persone indigenti (ma il comune, volendo, li potrebbe anche ospitare presso una qualsiasi altra struttura); non è un vero contributo.
Liberto
Io volevo tornare sul punto dei bilanci.
Avendo questo istituto l’obbligo di presentare i propri bilanci, presso l’Albo Pretorio, la prima cosa che ho fatto è andare sul sito del Comune per stampare i bilanci che lei ha approvato e mandato all’assessorato alla famiglia.
Mi sono posto dei quesiti che pongo a lei stasera.
Tra i suoi compiti, in quanto commissario, penso vi siano stati quelli di capire la situazione finanziaria dell’ente, cercare, se ci sono, delle responsabilità nell’eventuale disavanzo, denunciarle, se il caso, e porre in essere tutti gli atti per il risanamento finanziario.
Ho notato che lei ha approvato questi bilanci quasi tutti di seguito...
Maccarrone
Potrà notare facilmente che sono stati deliberati successivamente al giugno...
Liberto
... al verbale della finanza
Maccarrone
Se lei si legge la delibera di approvazione che ho fatto troverà: “visto il verbale della guardia di finanza...”
Liberto
Però volevo andare oltre. Ho trovato due consuntivi riguardanti il 2008 a sua firma, riportanti cifre diverse come disavanzo di amministrazione.
La differenza è di € 1400, però vorrei capire quale è... (quello giusto)
Maccarrone
L’ultimo! Basta guardare quello cui fa riferimento l’altro dell’anno successivo.
Ciò è stato dovuto all’intervento del nostro tesoriere che ci ha finalmente fornito il dato preciso...
Liberto
Dato che cambia, e, appunto questo, perché in un primo c’è un importo, e nel secondo ce n’è un altro
Maccarrone
Il tesoriere poi ci ha fornito il dato preciso di fine anno e quindi ho provveduto alla rettifica
Liberto
Quindi, successivamente c’è l’approvazione, nel 2 luglio, del bilancio sia preventivo e successivamente consuntivo riguardante il 2009. Praticamente io vorrei far notare che il disavanzo del 2008 ... Quindi lei ha coscienza, rispetto alla pronunzia fatta dalla relazione alla finanza, ha così disposto il 2008 con un disavanzo di € 452.089...
Maccarrone
Le difficoltà che ho incontrato nel redigere i bilanci sono state proprio queste cioè: il primo anno, il 2008, quello più difficile perché ho dovuto ricostruire praticamente tutto quello che non ho trovato. Dico che probabilmente c’è molto di più: debiti che vado ritrovando successivamente e che inserisco non in quel bilancio ma in quello dell’anno successivo. Nel linguaggio comunale significa: “debiti fuori bilancio”.
Liberto
Diciamo che passiamo dal consuntivo 2008, con questo disavanzo di 452.089, al consuntivo 2009 con un disavanzo di amministrazione di 621 mila euro.
Maccarone
Il dato che a noi interessa, consigliere, ... deve guardare il consuntivo 2010 perché in quel momento forse sono riuscito ad avere...
Liberto
Consuntivo 2010, quindi arriviamo ad un disavanzo di 789.000 euro. Io penso che questo bilancio consuntivo, a questo punto, la riguardi in quanto lei entrante...
Maccarrone
Nel 2010 io ho gestito il secondo semestre
Liberto
In ogni caso, la riguarda.
Questo nuovo consuntivo segna una differenza fra il 2009 e il 2010: un aumento dei debiti di 158.870 euro. Perché intanto si vanno scoprendo, io lo capisco!
All’interno del bilancio, trovo come entrata “alienazione di beni immobili” ...
Il Presidente Franco
Posso dare un suggerimento, da presidente (?): se magari fa una serie di domande alle quali il presidente può poi rispondere in maniera organica...!
Liberto
La prima la sto formulando.
Intanto non si capisce se sono “beni” o “bene”, ed è intesa come € 115.000 e poi rimane, come dire, in sospeso... cioè non si capisce se c’è stato un bene venduto, se si deve vendere...
Maccarrone
Lei ha visto il dato da bilancio di previsione ...
Liberto
No questo è il consuntivo
Maccarone
Sì, e poi lo ritrova nel consuntivo, perché il consuntivo si costruisce partendo dal bilancio di previsione con le modifiche della gestione dell’anno.
Alla fine di quell’anno, lei non troverà una entrata da vendita di beni immobili; è una previsione. Cioè io nel 2010 già ho immaginato di vendere un immobile, e ho iniziato le procedure di vendita proprio quell’anno ma, considerate che siamo nel 2012 e ancora non sono riuscito a sistemare le carte. Ma di anno in anno è stata sempre prevista questa vendita - man mano che avevo contezza anche sul valore dell’immobile - perché il primo anno non sapevo nemmeno quanto valesse, poi piano piano ho chiesto, ho ordinato una perizia.
La vendita avverrà con un’asta d’evidenza pubblica. La prima volta che questo ente vende i propri beni per asta pubblica, perché in precedenza ho trovato degli atti di vendita ma, insomma, sia la cifra, sia la procedura...!
Liberto
Per vendere un immobile dell’opera Pia è previsto anche il parere dell’assessorato?
Il Presidente Franco
Scusate, per criterio.
Cioè, questa interlocuzione continua non è consona ai lavori del consiglio comunale. Io credo che il consigliere comunale debba fare una serie di domande, il presidente avrà cura di rispondere. Naturalmente ci sono le domande che richiedono una risposta scritta, il consigliere avrà cura di redigerle .... perché altrimenti, domani mattina all’alba, noi saremo ancora qui
Maccarrone
Rispondo sinteticamente: il bene sarà venduto secondo legge con una gara di evidenza pubblica.
L’assessorato vuole preventivamente soltanto la delibera di vendita
Liberto
Quindi non deve esprimere un parere?
Maccarrone
Controllano soltanto se la procedura seguita è corretta oppure no.
Liberto
In ogni caso lo devono esprimere
Il Presidente Franco
Forse non mi sono spiegato, non è un interrogatorio di un processo. Dobbiamo fare una serie di domande per avere una serie di risposte.
Liberto
Ma c’è il presidente qua, mi permette che mi illustri, e mi faccia una cultura su queste cose?
Il Presidente Franco
Sì ma ci sono altri consiglieri che possono voler fare altre domande. Lei faccia le sue domande, le mettiamo in elenco e il presidente, sono sicuro, le risponderà.
Ha concluso con le domande?
Liberto
Lei ha mandato in assessorato i bilanci e ha già detto che sono stati bocciati perché richiedevano maggiori delucidazioni in base forse all’articolo 68, comma quattro, della L.R. 10/99, così come modificata con l’art. 21 della L.R. 19/2005.
Siccome lei giustamente non ha fornito nessuna risposta, è normale che l’assessorato abbia bocciato questi bilanci. L’unica cosa che mi chiedo è perché non abbia lei ancora mandato il bilancio consuntivo 2010, alla regione.
Maccarrone
2011, forse.
Liberto
No il preventivo 2011 ce l’hanno, manca il consuntivo 2010!
Il Presidente Franco
Ci sono altre domande?
Messina Patrizia
Mi dispiace. Per questo avevamo chiesto di rinviare il punto all’ordine del giorno, perché è chiaro che dopo tutte queste ore di consiglio, c’è una insofferenza...
Il Presidente Franco
Mi dovete scusare, non è una questione di lungaggine, è una questione di metodo. A me non piace l’interlocuzione continua fra il presidente ed il consigliere; per me possiamo continuare ma che si rispetti il metodo consono al consiglio comunale.
Messina
Possibilmente altri consiglieri non avevano domande da fare, altrimenti le avrebbero fatte liberamente.
Perché ho firmato anch’io le richieste di questo Punto all’O.d.g?
Credo sia compito - così come in passato ha fatto il nostro sindaco - occuparsi un po’ dei soldi pubblici. Questo comune paga le rette|
L’opera Pia Genchi Collotti ha svolto comunque sempre, da decenni, un ruolo importantissimo per gli anziani (prima c’era la scuola con l’orfanotrofio), per cui occuparci, ogni tanto, anche avere ascoltato con piacere - lo ringraziamo di questo - il presidente che fino a quest’ora ci ha voluto illustrare qual è la situazione finanziaria dell’ente, penso sia un atto dovuto. Non lo vedrei come un’azione, forse di disturbo o in qualche modo di avere... però penso che attensionare quelli che sono i beni, comunque chiamiamoli, “dalla comunità”, che, anche se sono dell’opera Pia, appartengono alla cittadinanza, penso che sia... era dovuto.
Inoltre c’è una componente nominata dal sindaco nel vostro consiglio di amministrazione, per statuto - vecchio peraltro - ...
Perché mi corre l’obbligo di... ? Perché secondo me, per quello di cui sono a conoscenza, questa struttura ha delle potenzialità grosse. Chiaramente con questa situazione debitoria a cui lei fa riferimento ...! Ma potendo sanare per esempio e potendo riaprire ad esempio un secondo piano ( è chiaro che c’è un problema di adeguamento, di scala antincendio eccetera), avendo e potendo pervenire a delle vendite di beni immobili, io penso che la struttura - di cui la città ha bisogno
per i suoi anziani (tanto che vengono spesso ospitati in strutture viciniori: Castelbuono, Lascari ...) - potrebbe avere quelle potenzialità - aumentando anche ulteriormente le rette, chiaramente - di potere pervenire, io non dico a un risanamento totale di questa situazione gravissima, ma sicuramente a poter iniziare un cammino per poter ricominciare quantomeno da quella struttura. Ecco l’interesse che nasce nei consiglieri comunali, che hanno voluto questo punto all’ordine del giorno, non era certamente quello di andare, voglio dire, a scavare, capire... assolutamente! Ma quello anzi di potenziare la struttura, nel sollevare l’attenzione perché questa opera pia non chiuda! Cioè sia anzi potenziata. Questo era l’interesse che, nei firmatari, si vuole portare avanti. Spesso purtroppo certe cose nella nostra città vengono poco attenzionate dall’opinione pubblica. L’ha fatto nel passato il consigliere, oggi sindaco, Lapunzina, scusate se - dico - ogni tanto qualcun altro si può anche occupare delle stesse cose.
Maccarrone
Mi pare che l’intervento, almeno quest’ultimo, sia...
Tumminello
Io ritengo che sia un po’ fuorviante, questa sera, parlare diciamo quasi di un fastidio. Noi stiamo ascoltando con interesse questa relazione e credo che sia oltremodo meritorio che il punto sia stato sollevato. Non credo sia una questione di dover dimostrare alla città quello che il sindaco faceva in passato (credo non sia questo il punto); che l’opera Pia Genchi Collotti possa essere sanata - e pienamente - è l’augurio che penso ognuno di noi si fa.
È chiaro che restiamo un po’ tutti esterrefatti sentendo un po’ quello che il presidente, stasera, ci ha riportato. Perché la gestione di un’opera pia, condotta in questi termini, con elementi anche di rilevanza penale, non fa bene certo al buon nome e della città.
Da parte nostra c’è la totale serenità ad ascoltare il presidente e quindi penso che nessuno deve inquisire nessuno. Lo ascoltiamo insomma con piacere E con interesse
Garbo
Intanto per ringraziare il presidente della Genchi Collotti della puntuale relazione che ha tenuto e che consente a questo consesso - e quindi anche alla città - di conoscere a fondo le problematiche, soprattutto le cause che le hanno generate. Questo consiglio comunale anche in passato è stato attento alla situazione dell’opera Pia; ricordo quando il vecchio presidente è stato invitato più volte ad una audizione ma probabilmente, anche a causa dell’età veneranda, non si è presentato contrariamente a quanto lei ha fatto questa sera.
Vorrei semplicemente chiarire un aspetto, perché è giusto che i cittadini ne abbiano contezza: è importante che noi ci occupiamo dell’opera Pia Genchi Collotti - perché ripeto è un patrimonio anche culturale, storico, oltre che umano - ma è bene chiarire che il comune di Cefalù paga delle rette, come lei ha ben detto, ma non fornisce finanziamenti. Questo è un aspetto che deve essere sottolineato perché potrebbe ingenerare equivoci. Quindi bene l’attenzione però riportiamo le cose nel loro giusto alveo.
Maccarrone
L’attività che sto svolgendo, da due anni, prima da commissario poi del presidente, è indirizzata esattamente in quella direzione che lei si auspica. Tuttavia tengo a sottolineare che per distruggere qualcosa ci vuole poco ma per il risanamento e la ricostruzione sulle macerie è una cosa ben più difficile. Quindi il tempo necessario è abbastanza lungo. All’emergenza finanziaria si aggiunge anche quella creata dalle prescrizioni dei vigili del fuoco, con nuove spese. Capite bene che in mancanza di risorse (regione, comune, altri enti che una volta potevano contribuire oggi non ci sono più) ...
Per il discorso del secondo piano (di recuperarlo), non vi possiamo ospitare anziani in quanto c’è appunto un problema di sicurezza della struttura, Ci vogliono molti soldini.
L’ente non è di proprietà del comune, questo deve essere chiaro; c’è un rapporto più “leggero, rispetto la fondazione Mandralisca per invece credo c’è un contributo dal comune. La fondazione è del comune di Cefalù, mentre l’opera pia Genchi Collotti è della collettività
Il Sindaco
Una piccola parte dell’immobile però è nostra
Maccarrone
Sì, è un bene della collettività, di questo paese ed è questo il motivo per cui ho dato la mia disponibilità a svolgere prima la funzione di commissario e poi quella di presidente. Perché io ormai faccio parte di questa collettività da 15 anni e spero di poter dare un piccolo contributo alla città di Cefalù.
La cosa che devo dire è che il numero degli anziani si è ridotto ultimamente perché le voci sui problemi dell’ente hanno indotto un bel po’ di anziani a cercare altre strutture fuori Cefalù. C’è quindi anche questa ulteriore difficoltà.
Il comune di Cefalù paga, per due anziani, la differenza tra la pensione percepita e la retta (circa 600 euro) ma la diminuzione di questi anziani paganti ha comportato chiaramente la necessità di ridurre il personale. Un atto abbastanza doloroso ed ingrato, però io non ho i soldi per pagarli.
Anche la situazione dei dipendenti rimasti è molto critica perché hanno un arretrato di circa 10 mesi. Continuano a lavorare ma certamente non sono molto motivati. Spero che in futuro l’ente possa essere risanato, che vengano tanti anziani e così possiamo dare anche lavoro a nuove persone. Dobbiamo considerare l’ente non soltanto dal punto di vista del servizio agli anziani ma anche come opportunità di occupazione.
Tra le altre cose, assieme alla Caritas, ho voluto aprire una mensa dei poveri. La spesa del pasto è a carico della Caritas. I numeri sono minimi per adesso e spero che sia sempre così, però sono a conoscenza che vi sono molte persone - soprattutto di origine cefaludese -, indigenti, che verrebbero volentieri ma che per problemi di ordine sociale, di vergogna, non fanno questo passo. Non so cosa succederà fra un anno o due, stante gli sviluppi della crisi economica, ma noi intanto offriamo questo ulteriore servizio per la città.
Il Presidente
Ringrazio il dottor Maccarrone, però adesso ci sono delle determinazioni! Avete preparato un documento?
Liberto
Sinceramente non abbiamo preparato un documento perché aspettavamo giustamente di sentire... per cui...
Il Presidente
Se vi dichiarate soddisfatti oppure avete comunque esaurito le vostre domande, cioè se possiamo chiudere il Punto senza determinazione?
Liberto
Non era una serata indicata... era per dire che ogni tantoci sembra giusto, corretto che anche queste istituzioni, come il Genchi Collotti, il Madralisca, come tanti altri, abbiano e diano possibilità a noi consiglio comunale e anche la città ... di...
Il Presidente
Sì, consigliere Liberto, io ho compreso ma voi, nella richiesta di inserimento del punto all’O.d.g., avete scritto, alla fine, “determinazione”. Però se ritenete non vi sia bisogno di procedere a delle determinazioni, e vista anche l’ora tarda, se possiamo anche concludere questa sessione del consiglio comunale io credo che sia una cosa che possiamo concordare seduta stante. Va bene così?
Liberto
Io direi invece, se ci permette, cinque minuti precisi di sospensione e vediamo di stabilire il da farsi
Scialabba
Ho ascoltato con attenzione il presidente, abbiamo chiarito la situazione dell’opera Pia. L’ho ascoltato avendo pure dei dubbi e delle perplessità che chiarirò poi nel merito, più in là, perché stasera io non mi sento di fare una determinazione in merito a quanto ho sentito da parte del presidente.
Vorrei sapere perché questa gente non viene più: perché c’è un fatto di struttura, c’è un fatto igienico, perché semplicemente preferisce Castelbuono, S. Mauro o Isnello o vi sono altri motivi? Non c’entra il presidente perché lei ha detto testè che è diminuito il numero di questi vecchietti che venivano accolti.
C’è un numero inferiore, c’è pure un problema di mancanza di fondi, di mandare a casa degli operai; quindi qualche cosa c’è o perché si deve adeguare l’istituto secondo le norme igieniche o di vigili del fuoco, eccetera
Il Sindaco
Pur volendo, in questo momento, la struttura non può sopportare più di 25 anziani perché con le prescrizioni dei vigili del fuoco non si può andare oltre.
Scialabba
Io da parte mia ho ascoltato tutto quello che ha detto il presidente, però non mi sento di fare una determinazione; se gli altri se la sentono continuino.
Liberto
Ripeto, non era una fase ispettiva o se così è sembrata ...
Il Presidente
Assolutamente!
Liberto
Ci possiamo anche, volendo, non determinare, chiedendo al presidente che prenda un impegno con il Consiglio comunale ... di aggiornarci sugli avanzamenti del suo operato.
Il Presidente
Lo mettiamo a verbale questo
Liberto
Mi sembra giusto e doveroso ad ogni costo scongiurare quelle che sono...
Il Presidente
Lo mettiamo a verbale: “Il Presidente si impegna tra sei mesi a rappresentare la situazione ...”
Scialabba (al Sindaco)
Siccome ho sentito che è lei che nomina il Presidente, il CDA viene nominato da chi?
Il Sindaco
Due dalla prefettura - che non sono stati mai nominati -, uno dal Sindaco, uno dal Parroco e uno dal Vescovo
Scialabba
Non ho capito, abbiamo parlato di un componente che era quello che ha determinato questo disastro che era stato nominato dal Comune
Il Sindaco
Nel 2003 il Comune ha designato un impiegato comunale per svolgere le funzioni di ragioniere, presso la casa Genchi Collotti, per curare la parte amministrativa a titolo gratuito. Successivamente, con accertamento della Guardia di Finanza, si è accertato che ... ma non centra niente con il CDA, tant’è vero che il Presidente ha detto più volte che “non aveva titolo alla gestione dell’Ente”
Il Presidente
Con questo abbiamo concluso la sessione di consiglio comunale. Vi preannuncio che sarà convocata, per le vie brevi, una conferenza dei capigruppo per martedì alle ore 12 per stabilire la data del nuovo consiglio comunale perchè ci sono altri punti da trattare.
La seduta è chiusa!
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Commenti
Saro Di Paola -
Audizione o inquisizione ?
A chi, come me, non era presente in aula, il resoconto di Pino Lo Presti, dettagliatissimo, consente di cogliere la situazione finanziaria dell'Opera Pia ed i fatti esposti dal Presidente Maccarrone nella loro assoluta gravità.
Ma non solo!
A leggere il resoconto si avverte la sensazione di un'atmosfera di inquisizione nei confronti del Presidente medesimo.
Quasi che si sia voluta la presenza in aula del Presidente per una inquisizione sul suo operato.
Più che per una sua audizione sulla situazione gestionale dell'Ente.
Tale sensazione, già netta per il taglio delle domande del consigliere Liberto, è stata, ulteriormente, stimolata dalle parole del consigliere Patrizia Messina.
Parole che suonano come una "excusatio" di quelle non "petitae".
Mi spiace dirlo.
Ma è così.
A mio giudizio.
Ovviamente.
Pino Lo Presti -
Hai ragione
(la 2° Parte, è frutto del lavoro di Gianfranco D'anna (la parte più difficile), un aiuto preziosissmo che mi è sempre mancato e che spero ...)
Avrai notato che la foto in "primo piano" è proprio quella che ferma il momento in cui la Messina quasi toglie di mano il microfono a Liberto, ormai preso dall'imitazione del Saro della Opposizione, ma senza la sua conoscenza delle pratiche burocratico-finanziarie.
Uno spettacolo che ha colpito lo stomaco oltre che perchè creato su un presupposto inesistente e cioè che il Comune "finanziasse" l'Opera Pia, soprattutto perchè irriguardoso di un signore "eroico" a cui dovrebbe essere data una medaglia al valor civico.
Per dirla tutta, si vocifera che negli ultimi tempi vi erano stati dei malumori causa certi licenziamenti!
Saro Di Paola -
La Ragione della Politica
Sino a quando la ragion d'essere dei partiti sarà altra rispetto alla Ragione della Politica, sino a quando l'azione dei partiti sarà ispirata da ragioni diverse dalla Ragione della Politica non vi potrà essere speranza in un futuro migliore.
A tutti i livelli!