Risposta a un critico

Ritratto di Angelo Sciortino

27 Novembre 2016, 14:23 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Accade a Cefalù che, quando si cita una legge o si riporta un brano a riprova di come dovrebbe essere una buona amministrazione comunale, ci sia sempre qualcuno che “si sente pizzicato”. Nulla di strano o di inaccettabile. Di inaccettabile c'è soltanto che il “pizzicato” non risponde con argomenti pertinenti, ma con polemiche sterili, proprio perché sorrette da argomenti non pertinenti. Anzi, finisce con l'esporre chi vuole difendere alle critiche, che non gli erano state rivolte.

È quello che è accaduto ieri. In un mio intervento teso a dimostrare l'importanza delle autonomie locali per la difesa della democrazia e della libertà, avevo citato una legge nazionale, che consente ai Comuni di indebitarsi con l'emissione di Buoni Ordinari Comunali (BOC) per investimenti, che i cittadini troverebbero condivisibili, acquistando tali BOC.

Una siffatta procedura consentirebbe che i Comuni non soggiacciano alle scelte del potere centrale o regionale. A riprova, indicavo la facciata del plesso scolastico Botta, lasciata incompiuta per il venir meno del finanziamento concesso.

Non indicavo, invece, l'Amministrazione di Cefalù, perché essa, essendo il Comune in dissesto finanziario, non poteva accedere a questa forma d'indebitamento.

Apriti cielo! Qualcuno ha commentato che non avevo letto la legge e pretendeva di giustificare la questione della facciata incompleta con il dissesto comunale dichiarato.

Sono costretto, quindi, a sottolineare che le cause del dissesto devono farsi risalire ai debiti pregressi, ma che la dichiarazione di dissesto è stata scelta da questa Amministrazione, che ha tentato di evitarla in modo maldestro, come a suo tempo sottolineai nei seguenti interventi:

http://www.qualecefalu.it/node/1178; http://www.qualecefalu.it/node/662; http://www.qualecefalu.it/node/14267; http://www.qualecefalu.it/node/18533.

Questi sono soltanto quattro dei miei numerosi interventi sull'argomento e dimostrano, mai smentiti, che questa Amministrazione ha non poche colpe per non aver saputo evitare il dissesto, che invece poteva benissimo evitarsi. Richiamarsi, quindi, a tale dissesto per contestare la mia difesa di un'occasione per esercitare l'autonomia amministrativa, dimostra soltanto che il non aver saputo agire con correttezza per evitarlo, ha causato non soltanto una situazione contabile insostenibile, ma anche il divieto di esercitare l'autonomia amministrativa; anche l'obbligo ai cittadini di non essere più padroni in casa propria.

Ecco, per carità di patria avrei voluto evitare di dire queste cose, ripetendo a quasi quattro anni di distanza cose che avevo già detto, ma ho dovuto dirle, perché accusato dal mio critico per averle taciute.

Commenti

Ogni articolo del Sig. Sciortino è zeppo di inesattezze e persino di sciocchezze ma bisogna avere il tempo e la voglia di rispondere a chi da anni ha come unico obiettivo quello di denigrare l'Amministrazione comunale.

Oggi trovo il tempo per spiegare a chi legge che il dissesto finanziario era stato evitato (come sa bemissimo il Sig. Sciortino)con l'approvazione da parte della Corte dei Conti del piano di rieqiuilibrio finanziario. Subito dopo un creditore ha richiesto al Comune di Cefalù  il pagamento senza rateizzazione di un'ingente somma   facendo cosi saltare il piano decennale. 

Il fallimento di un ente, cosi come quello di una persona, è assai doloroso ma porta al risanamento in quanto da quella data nessun creditore può aggredire il Comune , si bloccano gli interessi e si riduce (nel  nostro caso del 50%) la massa debitoria.

Per quanto riguarda i lavori della scuola elementare voglio rassicurare chi legge che nessun finanziamento è stato perduto ; L'ingegnere  del Ministero che si occupa di accreditare le somme all'Ente, dopo la trasmissione degli stati di avanzamento, ha un arretrato nei confronti di decine di comuni in quanto è stato impegnato su richiesta del Governo nelle zone terremotate.

Il buon Quintiliano, quando definì un oratore ex succus, perché era senza voce, non poteva prevedere che da qui sarebbe derivato il termine italiano "sciocco" e quindi "sciocchezza". In ogni caso non mi dispiace che il Sindaco definisca "ogni mio articolo zeppo di inesattezze e persino di sciocchezze", a condizione che egli argomenti non usandone a sua volta. Dire, infatti, che "il dissesto finanziario era stato evitato con l'approvazione da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio finanziario decennale" è una vera e propria sciocchezza. Lo è per due ragioni: la prima, perché è una sciocchezza che una legge possa stabilire che per ben dieci anni un'intera società resti immobile e non subisca variazioni nella sua composizione e nella sua economia; la seconda, perché essa lascia esposto il comune alle procedure esecutive dei creditori. Quindi, la richiesta da parte di un creditore "del pagamento senza rateizzazione di un'ingente somma" non può destare meraviglia, ma prova il disvalore della legge, che prevedeva il piano di riequilibrio decennale. Cosa diversa sarebbe accaduta se l'Amministrazione si fosse affidata alla legge "salva-comuni", come consigliai subito dopo la pubblicazione del decreto, che poche settimane dopo divenne legge.

E' inesatto, poi, che "nessun creditore può aggredire il Comune", perché è stato dichiarato il suo stato di dissesto. Se un creditore non dovesse accettare la transazione dettata dallo stato di dissesto, nel momento in cui i Commissari chiuderanno le procedure di risanamento, egli potrebbe procedere per il recupero del suo credito per l'intero ammontare.

Per quanto riguarda il finanziamento per i lavori della scuola elementare, non ho mai detto che esso è andato perduto, ma che l'impresa vincitrice dell'appalto ha sospeso i lavori, perché non ha ricevuto i pagamenti ad avanzamento dei lavori. Questo, nonostante le più svariate e valide ragioni accampate dal Ministero, prova ancor più quello che suggerivo nel mio intervento: la necessità che i Comuni si riapproprino della loro autonomia e gestiscano gli investimenti insieme e con l'aiuto dei loro cittadini.

Se "prevenuto", infine, significa essere sfavorevolmente orientato nei confronti di questa Amministrazione, allora sono prevenuto per tutte le ragioni dimostrate da essa con i suoi frequenti errori, le improvvisazioni e i suoi ricorsi alle Autorità Giudiziarie, che troppo spesso le hanno dato torto.