La legge di Parkinson
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8 Aprile 2012, 17:06 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti]
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Di fronte alla confusa situazione di questa fase preelettorale locale l’unica strada seria da percorrere appare quella prospettata nel saggio “La legge di Parkinson” di C. N. Parkinson – Ed. Garzanti 1971, qui di seguito riportata:
“Supponiamo ora che il posto messo a concorso sia quello di Primo Ministro (Sindaco,n.d.r.). Oggi si tende ad accettare con fiducia vari metodi elettivi, con risultati che quasi invariabilmente sono disastrosi. Ma se invece noi ripensassimo alle favole della nostra infanzia ci accorgeremmo che all'epoca a cui tali favole si riferiscono usavano metodi assai più soddisfacenti. Quando il re doveva scegliere l'uomo che sposasse la sua figlia maggiore (o l'unica sua figlia) per ereditare il regno, egli di solito preparava una sorta di corsa ad ostacoli dalla quale usciva con onore solo l'uomo adatto. (Anzi, in molti casi da tale corsa usciva soltanto l'uomo adatto.) Per apparecchiare la prova i re di quell'epoca, non troppo nettamente definita, erano ben provvisti di personale e di attrezzature: maghi, demoni, fate, vampiri, lupi, mannari, giganti e nani. I loro reami erano provvisti di montagne magiche, fiumi di fuoco, tesori nascosti e foreste incantate. Qualcuno dirà che sotto questo aspetto gli attuali governanti sono meno fortunati, ma questo in realtà è tutt'altro che certo. Chi ha ai suoi ordini psicologi, psichiatri, alienisti, esperti di statistica, tecnici dell'efficienza, non si trova in condizione peggiore (e nemmeno migliore) di chi una volta poteva contare sull'intervento di orrende streghe e di provvide fate. Chi può disporre di macchine fotografiche, impianti televisivi, reti radiofoniche, apparecchi radiologici non si trova in condizione peggiore (e nemmeno migliore) di chi un tempo usava bacchette magiche, globi di cristallo, pozzi del desiderio e mantelli dell'invisibilità. O almeno è possibile il raffronto fra i mezzi rispettivi di cui gli uni e gli altri dispongono o disponevano. Occorre solo tradurre la tecnica delle fiabe in una forma che vada bene per il mondo moderno. E questo, come vedremo, può farsi senza sostanziali difficoltà.
Per prima cosa occorrerà stabilire quali doti si richiedono al Primo Ministro (Sindaco, n.d.r.), doti che non in tutti i casi saranno le medesime, ma dovranno essere stabilite ed espresse volta per volta. Supponiamo che le doti fondamentali siano: 1. energia, 2. coraggio, 3. patriottismo, 4. esperienza, 5. popolarità e 6. eloquenza. Il lettore noterà subito che tali doti sono generiche e che forse tutti i candidati riterranno di possederle. Sarebbe facile restringere il campo chiedendo “esperienza come domatore di leone " ed " eloquenza in lingua mandarina ". Ma non è in questo modo che noi vogliamo restringere il campo. Noi non vogliamo chiedere una qualità in forma specifica, ma piuttosto ciascuna qualità in altissimo grado. In altre parole il candidato vittorioso dovrà essere l'uomo più energico, più coraggioso, più patriottico, più esperto, più popolare e più eloquente del paese. Solo un uomo evidentemente può essere tale, e noi appunto vogliamo avere la sua domanda. Il bando deve essere redatto in modo tale da escludere tutti gli altri. Ecco un esempio di come dovrebbe suonare.
Cercasi Primo Ministro (Sindaco,n.d.r.) di Ruritania . Orario di lavoro : dalle 4 del mattino alle 11,59 della sera. I candidati dovranno battersi in tre riprese contro il campione dei pesi massimi (con guanti regolamentari). I candidati moriranno per la patria, con mezzi indolori, una volta raggiunta l'età della pensione (65). Dovranno sostenere un esame di procedura parlamentare e ove non ottengano una votazione di almeno 95/100 saranno liquidati. Saranno liquidati anche non ottenendo almeno il 75 per cento di voti favorevoli da una inchiesta condotta col metodo Gallup per stabilire la loro popolarità. Infine dovranno dar prova di eloquenza in una chiesa Battista, pronunciandovi una predica allo scopo di convincere i presenti a ballare il rock and roll. Saranno liquidati tutti quelli che non riusciranno nella prova. I candidati si presentino al Circolo Sportivo (entrata laterale) alle 11,15, la mattina del 19 settembre. Saranno loro forniti i guanti da pugilato, ma dovranno provvedere da sè alle scarpe gommate, alla maglietta e ai calzoncini.
Il lettore noterà che questo bando elimina l'impaccio dei moduli, delle referenze, delle fotografie , delle terne di candidati. Se il bando è redatto in modo giusto, ci sarà solo un candidato, il quale potrà insediarsi al suo posto immediatamente o quasi. Ma cosa succede se non ci saranno candidati? Questo è segno che occorre redigere il bando in forma nuova, e che noi abbiamo evidentemente chiesto qualcosa che non esiste. Perciò si può utilizzare lo stesso bando (che dopotutto occupa poco spazio) con qualche lieve modifica. Per esempio si può ridurre il voto richiesto da 95 a 85/100, oppure contentarsi di un 65 per cento nell'inchiesta sulla popolarità, o di due sole riprese per l'incontro di pugilato col campione dei pesi massimi. Si può insomma mitigare le condizioni fino a che non com¬pare una domanda.
Ma supponiamo invece che si presentino due o anche tre candidati. Questo sarà segno della nostra insufficienza scientifica. Sarà segno che abbiamo abbassato troppo il voto richiesto, e che dovevamo fissarlo all'87/100 con un 66 per cento di popolarità. Qualunque sia la causa, ormai il danno è fatto. In sala d'aspetto ci sono due, e magari tre candidati. A noi tocca scegliere e non possiamo buttar via tutta la mattinata. Qualcuno consiglierà di avviare il duello all'ultimo sangue eliminando i candidati di minor merito. Ma non è questa la maniera più sbrigativa. Supponiamo che tutti e tre i candidati abbiano le doti da noi considerate essenziali. La cosa migliore è chieder loro un'altra dote e ricorrere alla più semplice fra le prove. Cioè chiedere alla signorina più a portata di mano (una segretaria o una dattilografa, secondo il caso) : " Lei quale preferisce? " La signorina indicherà subito uno dei candidati e la storia sarà finita.”
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Il Parkinson di cui parli è quello del TRIMULIZZU?