ACQUA: quasi certa, dopo il 30 giugno, una ulteriore proroga della gestione di A.A.T.O. 1 Palermo

Ritratto di Saro Di Paola

26 Giugno 2014, 13:44 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Scadrà il prossimo 30 giugno la proroga per la gestione, da parte di  A.A.T.O 1 Palermo, del Servizio Idrico Integrato nei 52 Comuni ex APS della Provincia di Palermo.
L’assoluto silenzio sul futuro della gestione del SII nei predetti Comuni fa ritenere assai probabile, se non quasi certa, una ulteriore proroga della gestione commissariale.
Una proroga, che, nell’imminenza dell’arrivo del “generale agosto”, dovrebbe essere protratta per tutta la stagione estiva.

Intanto è con grande sollievo di tutti che, nel territorio di Cefalù, l’erogazione dell’acqua è tornata, pressoché, regolare.
Infatti, è da, almeno, una settimana che le autobotti della Protezione Civile non fanno più la spola tra Santa Lucia ed alcuni serbatoi comunali e che, sul web, non si leggono reiterate segnalazioni di rubinetti a secco.

Il tutto senza che Sorgenti Presidiana abbia incrementato la produzione giornaliera di acqua potabilizzata oltre “i limiti della capacità produttiva sostenibile dagli impianti di potabilizzazione” come il Sindaco, irrazionalmente, avrebbe preteso.

Il tutto perché il Sindaco non gestisce più “in proprio” la distribuzione dell’acqua.

Il tutto perché, oltre ad essere state eliminate tante piccole perdite di superficie,  è stata localizzata, grazie ad un tecnico, in zona Spinito ed eliminata una perdita stimata nell’ordine di 2.000 mc al giorno.

Il tutto senza che il Sindaco sia stato costretto ad attuare la soluzione di  bypassare l’impianto di potabilizzazione immettendo, nel serbatoio di accumulo dell’acqua in uscita dall’impianto, l’acqua pompata direttamente dalla Sorgente di Presidiana o dal pozzo Santa Barbara, come, aveva preannunziato avrebbe fatto e come si era attrezzato per fare, con la installazione del bypasse evidenziato nelle foto che seguono.

         

Una soluzione che il Sindaco aveva definito “dolorosa ma necessaria” e che, purtroppo per Lui, sarebbe stata una soluzione contra legem.
Ciò perché le acque di Presidiana e di Santa Barbara sono sprovviste della “autorizzazione sanitaria”, che la Legge prescrive debbano avere per essere destinate al consumo umano.

Quella autorizzazione, della quale, secondo il Consigliere Lapunzina, il Gestore del potabilizzatore  avrebbe avuto l’obbligo contrattuale di dotare l’impianto prima di metterlo in esercizio.

Quella autorizzazione al potabilizzatore, che nessuna Istituzione sovra comunale avrebbe mai potuto rilasciare, come non ha mai rilasciato, perché, letteralmente, inventata dal Consigliere medesimo.

Quella autorizzazione, in nome della quale Lapunzina, da consigliere, ha condotto, per anni, le più strumentali battaglie partitiche contro il Sindaco Guercio.
Prima per indurlo, addirittura, a rescindere il contratto con “Sorgenti Presidiana”.
Dopo, quando è stato acclarato che, per Legge, tale autorizzazione è indispensabile per le acque destinate al consumo umano, battaglie partitiche per “impegnare” Guercio a predisporre la documentazione e gli atti necessari per chiederla ed ottenerla.

Quella autorizzazione, che, per le acque di Presidiana e di Santa Barbara, sarebbe stata, come è stata, assolutamente, inutile sino a quando, prima di essere destinate al consumo umano sono state, e saranno, sottoposte al processo di potabilizzazione.

Quella autorizzazione, che, con il potabilizzatore in esercizio, non avrebbe avuto, e non avrebbe, come non ha avuto, una sola ragione per essere rilasciata.

Quella autorizzazione, che, per le acque di Presidiana e di Santa Barbara, sarebbe indispensabile, soltanto, prima che il Sindaco Lapunzina adotti la soluzione di  bypassare il potabilizzatore per destinarle direttamente al consumo umano.

Quella autorizzazione, che, ironia della sorte, Lapunzina, da sindaco, non ha, ancora e neanche, chiesto.

Saro Di Paola, 26 giugno 2014

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