NO! Non possiamo fottercene: Cefalù, già oggi, rischia di restare a secco

Ritratto di Saro Di Paola

1 Febbraio 2015, 09:43 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Appena ieri, 31 gennaio 2015, dopo che, alle ore 24,00 del giorno prima, era scaduta la proroga della gestione del Servizio Idrico Integrato da parte del Commissario straordinario di A.A.T.O. 1 PA, nel più assordante silenzio delle istituzioni e degli organi di informazione,
mi sono chiesto in che mani fossimo.

In che mani fosse, e sia, la gestione del Servizio Idrico Integrato, a Cefalù e negli altri 41 Comuni della Provincia di Palermo, che, dopo il fallimento di APS, non si sono fatti riconsegnare le reti e gli impianti, per tornare a gestire in proprio il servizio medesimo.
Se le mani fossero, e siano, ancora quelle del Commissario straordinario.
Se le mani fossero, e siano, quelle di un nuovo gestore.
Se le mani fossero, e siano, quelle del Comune.

Ieri, ho concluso scrivendo che, sino a quando l’acqua continuerà a scorrere dai rubinetti delle nostre case e sino a quando potremo continuare a tirare la catinella del cesso, avremmo potuto fottercene di sapere in che mani fosse la gestione del servizio.

Ed invece NO!
Non possiamo fottercene.

Perché è assai concreto il rischio che, già oggi, i rubinetti delle nostre case restino a secco.

Sono, infatti, fuori uso due pompe che sollevano l’acqua grezza di Presidiana al potabilizzatore e la quantità d’acqua che affluisce al potabilizzatore riesce ad alimentare due sole linee di produzione.
Il livello del serbatoio di accumulo è molto sotto il livello di guardia.
E ciò, nonostante l’AMAP continui ad alimentare il potabilizzatore con acqua grezza. 

Con chi prendersela?
Col Legislatore che ha istituito gli ATO idrici ed ha fatto obbligo ai Comuni di aderirvi?
Col Sindaco Guercio, che non ha disobbedito al Legislatore, come i Sindaci di altri Comuni?
Col Sindaco Lapunzina che, dopo il fallimento di APS, non ha fatto nulla per ottenere la restituzione delle reti e degli impianti, come i Sindaci di altri Comuni?

Personalmente, comincio a prendermela col Sindaco Lapunzina.
Non fosse altro perché è Lui il Sindaco in carica.
Perché è Lui che avrebbe potuto chiedere il ritorno al Comune della gestione del servizio.

Solo che lo avesse voluto.
Solo che avesse avuto il coraggio amministrativo e la responsabilità politica, che hanno avuto i Sindaci di Pollina e di Termini Imerese.
Quel coraggio amministrativo e quella responsabilità, che Lapunzina avrebbe avuto il dovere di assumersi a piene mani.
Più di Magda Culotta e di Totò Burrafato.
Sì, perché, a Cefalù, le problematiche della gestione del servizio idrico sono ben più complesse e delicate di quanto non lo siano  a Pollina e a Temini Imerese.
A renderle tali è il contratto di projet financing che lega il nostro Comune al gestore del potabilizzatore.
L’ho detto tante volte.
Non finirò mai di ripeterlo.
Ma, da quest’orecchio, il Sindaco Lapunzina non sente.
Non ha mai sentito.
E’ più sordo di una campana.

Saro Di Paola, 1 febbraio 2015

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Commenti

Da un post del sindaco pubblicato pochi minuti fa nel gruppo facebook "Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù" si apprende quanto segue:

« ... Informo inoltre i cittadini che l'Ato 1 di Palermo con contratto stipulato il 30/01/2015 continuerà a gestire il servizio idrico sino al 17/03/2015 ore 12.»