Servizio Idrico Integrato: la "FARSA" continua

Ritratto di Saro Di Paola

11 Giugno 2015, 17:24 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 22 maggio scorso, non appena si era avuta notizia che 35 Comuni, tra cui Cefalù, avevano  siglato l’accordo per il passaggio del servizio idrico all’AMAP per i prossimi 4 mesi e mezzo, ho espresso (https://www.qualecefalu.it/node/17103) l’auspicio che, nell’accordo in corso di formalizzazione presso un notaio, si facesse definitiva chiarezza sui rapporti che avrebbero legato il Comune, AMAP e Sorgenti Presidiana.
La chiarezza giusta.
Quella indispensabile per scansare, a Cefalù, un futuro eguale al passato.
Un futuro di carta bollata e di lodi arbitrali.
Un futuro che ridesse alle Istituzioni quella credibilità, che, 22 giorni dopo la sigla di quell’accordo, le istituzioni, tutte, stanno, invece, continuando a dimostrare di non avere.

A dirlo non sono io.
A darne riprova è la corrispondenza, che, frattanto, è intercorsa tra le parti in causa.

La nota, con la quale, il 20 maggio 2015, ATO1 Palermo comunica al Comune di Cefalù l’ affidamento ad AMAP spa del Servizio Idrico Integrato


La nota, con la quale, l’1 giugno 2015, il Comune di Cefalù invita AMAP al pagamento delle fatture del servizio di potabilizzazione

La nota, con la quale, il 3 giugno 2015, Sorgenti Presidiana ha trasmesso ad AMAP le fatture relative alla quantità di acqua potabile riversata nel serbatoio urbano a partire dal 18 maggio 2015


La nota, con la quale, ieri 10 giugno 2015, AMAP ha riscontrato la nota del Comune e quella di Sorgenti Presidiana, respingendo la richiesta di pagamento delle fatture di potabilizzazione perché infondatamente avanzata.


È una corrispondenza, che, per dirla con Lapunzina, “lascia esterrefatti”.
È una corrispondenza, che, per dirla con Lubrano, fa “nascere spontanee” alcune domande:

Cosa prevede il contratto di affidamento temporaneo ad AMAP della gestione del Servizio Idrico Integrato?
Chi ha sottoscritto quel contratto per il Comune di Cefalù?
A Cefalù, le Istituzioni esistono ancora?
Cefalù è un comune di uno Stato di Diritto?
Cefalù è un comune della repubblica delle banane?

Personalmente è, soltanto, alle ultime due domande che so dare una risposta.
Cefalù non è un comune della repubblica delle banane.
Cefalù è un Comune di uno Stato di Diritto.
Alla fine, AHINOI, sarà il Diritto a prevalere sulla improvvisazione e sulla inadeguatezza delle istituzioni.
Quelle, per le quali saremo proprio noi cittadini a pagare il conto.

Saro Di Paola, 11 giugno 2015

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Commenti

Dal gruppo facebook "Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù" la risposta del sindaco all'A.M.A.P. s.p.a:

Al Presidente della società A.M.A.P. s.p.a
e p.c. Alla Società Sorgenti Presidiana S.r.l
Al Sig. Commissario Straordinario dell'AATO1 PA
A S.E. Il Prefetto di Palermo

OGGETTO: riscontro nota AMAP assunta al prot di questo Ente al n. 14159 del 12.06.2015

Risulta di difficile comprensione il contenuto della nota prot. 14159 del 12.06.2015, con cui codesta Società ha comunicato di respingere la richiesta di pagamento avanzata dalla Società Sorgenti di Presidiana, titolare della gestione dell'impianto di potabilizzazione nel territorio di questo Comune.

Invero, detto pagamento non è dovuto, come impropriamente sostenuto, per il sorgere di “vincoli contrattuali e/o il subentro o l'accollo di oneri di qualsivoglia natura della pregressa gestione svolta da APS ” , né, tanto meno, per quelli legati al “ vigente Piano d'Ambito dell'AATO 1 Palermo ”. Ciò, perché, l'art. 47 comma 4 della L.R. 4/2014, senza intervenire nei rapporti contrattuali tra con-cedente è concessionario, ha stabilito che il gestore pro tempore del servizio idrico integrato, giacché riscuote la tariffa unitaria del servizio, sia tenuto al pagamento degli oneri relativi alle concessioni connesse e collegate al S.I.I.

Non vi è dubbio che codesta Società gestisca, sia pur in via temporanea, il S.I.I. nei comuni ex APS, e non vi è dubbio che, riscuotendo la tariffa, sia tenuta al pagamento, ope legis, di quelle fattu-re del servizio di potabilizzazione che afferiscono al periodo di gestione. Pertanto, nell'invitare co-desta Società a rettificare, nell'immediato, il contenuto della nota di cui in premessa, si significa che una eventuale refluenza negativa, di quanto indebitamente affermato, sulla corretta erogazione del servizio di potabilizzazione, costituendo un danno per la popolazione insediata in questo Comune, determinerà la immediata richiesta, da parte di questo Ente, dell'accertamento delle responsabilità, in sede sia civile che penale.

L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Il Sindaco 
Rosario Lapunzina

Il taglio, irridente e provocatorio, della nota del sindaco, in linea con lo stile lapunzianiano, oltre a fare a pugni con la "cordialità" dei saluti, che una nota istituzionale, mai, dovrebbe contenere, è il peggiore viatico per pervenire alla soluzione della questione relativa al pagamento delle fatture del servizio di potabilizzazione.
Nel prendere atto del fatto che Lapunzina, da sindaco, si è, finalmente, convinto che la non "corretta erogazione del servizio di potabilizzazione costituirebbe un danno per la popolazione insediata" a Cefalù, non ci resta che aspettare gli ulteriori sviluppi della vicenda.

In primis, quelli a livello epistolare tra le parti interessate.
Nella speranza che possano scongiurare danni di ogni natura ai cefaludesi, carta bollata e contenziosi.