26 Maggio 2024, 07:39 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Affinché Cefalù abbia una fermata sotterranea, a monte dell'attuale stazione e con le banchime alla quota della Via Roma, il "progetto esecutivo" del raddoppio ferroviario, come ho più volte scritto, prevede:
1- LA GALLERIA DI ACCESSO
2- LA GALLERIA DI SFOLLAMENTO
3- QUATTRO GALLERIE INCLINATE PER LE SCALE MOBILI E FISSE
4- DUE POZZI PER LE SCALE DI EMERGENZA
5- TREDICI GALLERIE BYPASS TRA LE CANNE DEI DUE BINARI E LA GALLERIA DI SFOLLAMENTO.
Tutte opere, disegnate di colore giallo ocra nella tavola di progetto appresso riportata, che potranno essere realizzate, soltanto, con metodi tradizionali per di più e per quasi tutto il loro sviluppo, di circa 1500 metri, al di sotto del livello della falda idrica.
Il progetto, oltre a tali opere, prevede il "cunicolo di drenaggio" del diametro di 2,50 metri, cosiddetto "Rio Pisciotto", da realizzare con una microtalpa, dallo sbocco a mare del torrente Pisciotto alla canna lato mare della galleria Cefalù, tra la via dei mulini e la via Pietrapollastra.
Il 28 gennaio del 2016, nel corso dell'incontro pubblico organizzato dall'Amministrazione per discutere delle criticità della fermata sotterranea, l'allora Sindaco Lapunzina ebbe a dire: "il treno è partito e non lo si può più fermare".
Ciò per significare che non era più il tempo di mettere in discussione la scelta della fermata sotterranea.
Dopo oltre venticinque anni da quando, alla fine degli anni novanta, venne concepita la fermata sotterranea, l'acqua, che è affiorata all'apertura del cantiere della galleria di accesso e che, in verità, sotto il muro del suo imbocco affiorava da sempre, dovrebbe indurre le parti in causa a rimettere in discussione quella scelta.
Per escluderla definitivamente.
Ad impossibilia nemo tenetur, dicevano i nostri padri.
Se persino quell'acqua, il cui livello, dopo il fermo dello scavo, www.qualecefalu.it/node/24822, si è, già, alzato di una ventina di centimetri,
non dovesse riuscire a "fermare il treno", il suo deragliamento sarà inevitabile.
Saro Di Paola, 26 maggio 2024
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